Che stronza! È la prima cosa che ho pensato appena ha cominciato a inveire contro di me in camera.
Vedere quella nanerottola così indispettita, con le braccia incrociate al petto e lo sguardo che se avesse potuto mi avrebbe fucilato seduta stante.. devo ammettere che mi ha spiazzato e divertito allo stesso tempo.
Solitamente quando una ragazza mi trova nel suo letto non fa tutte queste storie, anzi! È sempre ben felice di cogliermi a braccia – e non solo – aperte. Certo, di solito queste ragazze sanno del mio arrivo o, comunque, lo sperano.
Ed è anche la prima volta che una ragazza non mi si mangia vivo – sessualmente intendo – solo perché sto leggendo un libro. Di solito la cultura ha il suo fascino e pensavo non avrebbe fatto problemi ad accettarmi come suo compagno di stanza, in fondo nessuna lo avrebbe fatto, soprattutto dopo aver mostrato fascino con la mia bellezza ed intelligenza. Al contrario, credo di poter nominare una quindicina di conoscenti che arrossirebbero e comincerebbero a ridacchiare alla sola idea di condividere il letto con me.
Lei invece quasi sembra schifata di questa situazione che le si è presentata come un fulmine a ciel sereno, e nemmeno mi conosce per poter dare giudizi! O forse ci ha visto semplicemente più lungo delle altre.
Anche questa cosa mi diverte e allo stesso tempo mi eccita.
In realtà, lei è eccitante. Ha delle forme che non mi sarei immaginato, ed infatti sono le prime cose che ho notato, prima quando mi si è parata davanti e, in seguito, quando si è voltata di spalle per trascinare il suo amico in salotto.
Strano che Chuck con questo piccolo carro armato ci sia semplicemente amico, una del genere se la sarebbe già portata a letto senza nemmeno pensarci su due volte.
A meno che lei non sia una di quelle fighe di legno tutte acqua e sapone che passano la vita relegate in camera e allora capirei perché non è mai successo niente tra loro.
Però se fosse davvero così non potrebbe essere amica di uno come Chuck perché i due non ci azzeccherebbero niente l'uno con l'altra.
Ora che mi stringe la mano noto che ha degli occhi pazzeschi, sono verdi intorno all'iride con qualche sprazzo di azzurro verso la fine e il bordo è quasi di un blu scuro.
Mai visto degli occhi così particolari, e si abbinano benissimo con la sua carnagione olivastra e i capelli castano scuri riccissimi.
«Ma quanto sei bassa?» le chiedo dopo esserci presentati. Altrimenti penserà che la sto ammirando troppo.
Cos'è che ha detto poco fa? Ricominciamo?
Vorrei ma ha quest'aria scocciata che mi fa venire proprio voglia di stuzzicarla un po'. Ci sarà sicuramente da divertirsi.
Rimane in silenzio, e capisco che allora non ha la risposta così pronta come vuole dare a vedere. Mi auguro solo che non cominci a frignare perché l'ho offesa.
«Diciamo che la mia bassezza è direttamente proporzionale alla tua stupidità».
Cosa?
Chuck scoppia a ridere «Amico, non ti conviene darle fastidio, ti darà del filo da torcere!» mi dice.
Non sa quanto questa cosa mi incuriosisca, vorrei proprio vedere quanta poca pazienza ha. La ma mente già imprime fantasie di noi due in atteggiamenti per nulla amichevoli.
Scaccio velocemente il pensiero aiutandomi con la mano che va a frizionare i capelli, al momento non posso fare pensieri su di lei, certo non mi dispiacerebbe, ma non adesso. Ho troppi casini nella testa tra il trasferimento e la nuova apertura del ristorante di mio padre che – stranamente – ha avuto il coraggio di affidare a me nella gestione dato che aprirà non molto distante da dove abito adesso.
E poi Chuck praticamente mi ha minacciato di spezzarmi le gambe se solo avrò intenzione di provarci con lei, e intendo assolutamente dargli ascolto per non rovinare la nostra amicizia, anche perché non ci vediamo da tempo e non mi sembra il caso di riallacciare i rapporti con ostilità.
«Ehi, Logan!» esclama Nick facendo il suo ingresso in salotto e dandomi una pacca sulla spalla.
«Oggi la lezione di economia non finiva più!» continua posando la giacca all'entrata.
Si avvicina a Chuck e riserva anche a lui lo stesso saluto sulla spalla mentre a Elizabeth da' un bacio sulla guancia, che proprio sulla guancia non è dato che le sfiora le labbra.
Adesso capisco quando Chuck ha detto che Nick si sarebbe sentito a disagio, si vede lontano un miglio che è cotto di quella nanerottola.. cosa ci troverà mai in lei! Sì, è bellissima ed intrigante, ma stare con una così ho la sensazione che sarebbe una rottura di coglioni continua, insomma mi da l'idea di una piuttosto acida.
«Com'è andato il colloquio, piccola?» chiede il biondo sedendosi sul divano.
«Mi faranno sapere» risponde lei facendo spallucce.
Piccola? Questa si fa chiamare piccola da Nick e cucciola da Chuck? Io come dovrò chiamarla, tesorino?
Spero per lei che non abbia un ragazzo geloso perché io al suo posto non le avrei permesso di farsi chiamare così da altri uomini.
Per come sono fatto io mi darebbe fastidio se altri ragazzi chiamassero la mia fidanzata nello stesso modo in cui la chiamerei io, se mi interessasse avere una ragazza.
«Vedrai che andrà benissimo, come fanno a non prendere una meraviglia come te?» insiste l'altro «Non sanno cosa si perderebbero».
O cosa ci guadagnerebbero, dipende dai punti di vista.
«Non ne sarei così sicura, c'erano ragazze molto più di bella presenza di me in quella stanza, molto più magre e più alte».
Qualcuno più bella di lei? La vedo dura, dice la voce nella mia mente e mi costringo a smettere di fare questi pensieri su una ragazzina conosciuta si e no mezzora fa o questa convivenza non sarà per nulla semplice se continuerò a immaginare cose perverse su di lei.
«Ehi, cos'è questa poca autostima?» la rimprovera Chuck.
«Ma quale poca autostima, scemo!» lo schernisce lei «Lo sai che mi amo alla follia, ma sono realista. Quelle erano tutte sul metro e settanta e io rasento il metro e sessanta, ovvio che sceglierebbero quelle alte».
Un metro e sessanta? Cavolo, chissà come sarebbe avvolgere una così bassa con il mio metro e novanta di altezza! Non credo di aver mai incontrato una ragazza di questa statura, quelle che frequento io di solito hanno gambe chilometriche.
Ok, devo cambiare aria e assolutamente smetterla perché sto pensando a tutti i posti in cui potrei farmela in questo appartamento.
Sì, devo uscire da qui e finirla con questi pensieri o finirei per incasinarmi ancora di più la vita con una del genere.
E soprattutto, mi ricordo per l'ennesima volta, Chuck mi ammazzerebbe. Si è già ben premurato di farmi capire che Elizabeth è off-limits, sa che sono un bastardo con le ragazze – a parte il tentativo di redenzione con Margaret – e vuole proteggere la sua amichetta del cuore.
«Vado a fare un giro per vedere che c'è qui intorno» annuncio andando a prendere la mia giacca di pelle.
«Certo, se vuoi Betty può accompagnarti, così vi conoscete meglio» risponde Chuck sotto gli sguardi contraddittori di Nick ed Elizabeth. Ma anche lui non mi sembra molto convinto e credo lo stia facendo più per permettere all'amica di farsi un'idea su di me che per darmi la possibilità di conoscerla meglio.
«Se avessi voluto andare con lui mi sarei offerta volontaria, tu che dici?» ribatte quest'ultima, e non posso darle torno.
«Vedi, Chuck? La signorina non vuole accompagnarmi e comunque non mi va di avere intorno una che è stata così "dolce" con me, quindi faccio da me» la stuzzico, la cosa mi diverte da matti perché la vedo subito pronta a passare all'attacco.
Prima che possa rispondermi mi dileguo dall'appartamento e vado a fare un giro del quartiere a piedi.
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Coinquilini - IN REVISIONE.
ChickLitDal primo capitolo: Nella mia stanza c'è un ragazzo. Un ragazzo che non conosco. Un ragazzo che non conosco è sdraiato sul mio letto e tiene un libro. No, non un libro. Un mio libro tra le mani, ventimila leghe sotto i mari. «Scusa?» chiedo rimanend...