Epilogo - Logan

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Sta mattina mi sono svegliato all'alba, e notando che Elizabeth ancora dormiva sono andato a fare un po' di commissioni, tra cui portarle fuori il cane.
Sono andato a trovare Chuck e l'ho informato delle mie intenzioni, mi sembrava giusto doverlo fare, e anche se un po' contrariato non mi ha detto di no, ma nemmeno mi ha appoggiato nella mia scelta. Un passo alla volta, però, e se ne farà una ragione.
Torno all'appartamento con una grande gioia nel cuore e una ciambella per Liz.
«Buongiorno raggio di sole!» esclamo entrando in stanza e sedendomi accanto a lei sul letto.
Spalanca leggermente gli occhi e si stiracchia un po' prima di passare la mano sul viso, il suo corpo nudo è avvolto dal lenzuolo e mi fermo a contemplare le curve che si intravedono al di sotto di esso.
«Ti odio» sussurra voltandosi e preme il volto sul cuscino.
«Forza alzati, devo farti vedere una cosa» le dico cercando di scoprirla, ma oppone resistenza.
«No, non voglio».
«E allora questa ciambella me la mangio io» tiro fuori la sua colazione dalla bustina in cui è incartata e quando sto per addentarla me la frega dalle mani e posso ammirare il suo seno.
«Non fissarmi» dice arrossendo, fa per ricoprirsi ma blocco il suo gesto e tengo la sua mano nella mia.
«Sei bella» le dico sorridendo «E ti fisso quanto mi pare» mi alzo in piedi e frugo tra i suoi cassetti sotto il suo sguardo contrariato e tiro fuori un vestitino a fiori che solo ad immaginarlo su di lei mi fa eccitare.
«Indossa questo» glielo lancio contro e già immagino come quella scollatura a cuore starebbe sul suo petto.
«Perché?» domanda confusa.
«Sono sicuro che con questo addosso mi farai impazzire. Allora ti muovi o ti devo lasciare qui a casa da sola? Ah preparo anche Athena, la portiamo con noi» la informo prima di andare a rimettere la pettorina alla cagnolona seduta sul divano del salotto.

«Eccomi, sono pronta!» dopo una buona mezz'ora, Liz esce dal bagno e si sistema i capelli tirandoli indietro con un cerchietto che si abbina al vestito che indossa, e come immaginavo le sta da Dio.
Mi avvicino a lei e la adagio alla porta chiusa del bagno, le lascio un bacio sulle labbra e accarezzo il suo interno coscia pronto a raggiungere le mutandine.
«Sono felice che stiate insieme, ma procreate in camera vostra grazie» Nick alle nostre spalle ci osserva divertito interrompendo il momento e Liz nasconde il viso sul mio petto rossa per l'imbarazzo «Ora, se non vi dispiace, dovrei andare a pisciare» indietreggio di un paio di passi e, prima di entrare nella stanza, Nick lascia un bacio sulla guancia di Liz, che ammetto mi infastidisce un po'.
«Buongiorno pomodorino» le dice lasciandole un buffetto sulla guancia. Liz ribatte con un pugno sulla spalla e poi gli fa una linguaccia prima di sfuggire alla presa di Nick che cerca di darle una sculacciata.
«Spero non stessi cercando di toccare il culo della mia ragazza» dico scherzando, ma sa che non mi farebbe piacere se lo facesse.
«Stai sereno, mi avrebbe tagliato le mani lei stessa se lo avessi fatto» mi sorride, mi fa un occhiolino e poi si chiude la porta alle spalle lasciandoci da soli.
«Allora andiamo?» le chiedo porgendole la mano.
Annuisce sorridente e mano nella mano usciamo dall'appartamento.

Raggiungiamo una palazzina piuttosto altolocata, il palazzo è moderno, con grandi vetrate e molto luminoso, per ogni piano ci sono solo due appartamenti, il che li rende molto spaziosi e intimi.
«Cavolo, e tu vivevi qui?» chiede quando entriamo dentro la Hall del palazzo in cui ci accoglie un portiere che ci saluta cordiale «Fossi stato in te non avrei mai lasciato l'appartamento» aggiunge quando la conduco al mio attico. Athena corre subito verso l'enorme terrazza e comincia a correre avanti e indietro felice di poter approfittare di tutto quello spazio.
«Sì, ma mi ero comportato da coglione e mio padre mi aveva detto che finché non avessi messo la testa a posto non avrei potuto vivere qui da solo» le ricordo, dato che questa cosa gliel'avevo già raccontata qualche tempo fa.
«Vero» risponde guardandosi intorno e ammirando i mobili chiari che danno ancora più luminosità alla stanza.
«Scusa, suoni il piano?» chiede avvicinandosi al bellissimo pianoforte nero lucido che si trova nell'angolo destro del salotto, sfiora i tasti con le sue dita fini e lo ammira con occhi illuminati.
«No, ma tu sì».
«Che vuol dire?» solo allora si rende conto del fiocco rosso poggiato al centro di esso con un cartellino allegato con su scritto "Per Liz".
«Logan, stai scherzando vero?» chiede voltandosi verso di me incredula.
«Mio padre ha detto che posso tornare a vivere qui senza problemi» comincio a dire.
«Ah, e adesso-» la interrompo perché voglio prima finire di parlare.
«Ma io non voglio stare qui senza di te» dico sicuro guardandola dritta negli occhi.
«Logan» mi riprende in tono basso.
«Voglio vivere con te, Liz».
«Forse è un po' affrettato» ribatte.
«Perché? Abbiamo iniziato a vivere insieme ancora prima di conoscerci praticamente, ricordati che condividevi la stanza con uno sconosciuto» le faccio presente.
«Sì, ma alla fine non eravamo da soli, era più una convivenza tra amici».
«Io e te non siamo mai stati solo amici» arrossisce a questa affermazione ma riprende a parlare subito dopo.
«Logan, abbiamo avuto più problemi che altro, forse dovremmo prima vedere se le cose tra di noi funzioneranno, e poi tu hai già convissuto e ti ricordo che le cose non ti sono andate bene» mi fa notare con tono preoccupato.
«Questo perché non eri tu» rispondo avvicinandomi a lei e cingendole i fianchi.
«Siamo piccoli» cerca di trovare altre scuse.
«Sbaglio o eri tu a dire che non conta l'età ma quanto uno è sicuro, innamora e bla bla..» ribatto avvicinando un po' il viso a lei.
«Ho capito ma-».
«E poi guarda quanto è felice Athena, sta ancora correndo felice, non le sembra vero di avere tutto un terrazzo per lei. E sai che averla intorno non mi da fastidio, da quando vivo con te mi sono occupato anche io di lei».
«Ok, ok, ho capito» urla scoppiando a ridere.
«Liz, ce la possiamo fare. E se le cose non dovessero andare bene, troveremo il modo di farle funzionare. Farei di tutto pur di non perderti».
«Ti amo, Logan» risponde lasciando un bacio sulle labbra.
«Ti amo anche io, Liz» calco bene l'ultima parola e la vedo arrossire, e ultimamente lo fa spesso, come se stia piano piano abbassando le sue difese.
«Allora direi che possiamo lasciare Athena un po' qua e iniziare a spostare le nostre cose, no?» dice sorridente e io sorrido di rimando perché non potrei essere più felice nel sentirle dire queste cose.
La prendo in braccio cogliendola alla sprovvista e prendo a girare in tondo beandomi delle sue risate. La rimetto a terra e quasi correndo la trascino fino alla mia moto e la faccio salire io tirandola su con un'energia ed una fretta che stupiscono anche me.
Accendo il motore, e sfreccio veloce in direzione del nostro vecchio appartamento.
In direzione della nostra vecchia camera.
Ma anche in direzione del nostro futuro insieme.
Siamo io e te adesso, Liz.
Solo io e te, e non vedo l'ora
.

Coinquilini - IN REVISIONE.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora