Saliamo in macchina pronti per andare a vedere un film che già so odierò da morire.
Purtroppo non ho di meglio da fare, altrimenti avrei volentieri rifiutato l'invito. È vero, sarei potuto rimanere a casa, ma non è da me starmene seduto sul divano quando tutti gli altri escono a fare qualcosa. I miei amici sono dall'altra parte della città e adesso mi risulta più difficile vederli per via degli impegni. Che poi amici, diciamo persone con cui mi piaceva fare casino.
Alla guida si trova Elizabeth che si è rifiutata di far guidare noi tre perché Chuck fa un incidente ogni due giorni, Nick perché ha il polso fasciato e me..be' perché di me non si fida a prescindere.
Sono seduto di fianco a lei e non posso fare altro che pensare che per essere una ragazza guida veramente bene, anche un po' spericolata a dirla tutta.
«Ma sei fuori?» domanda Chuck. A proposito di spericolatezza ha, infatti, appena superato un autobus in mezzo ad un incrocio con una macchina esattamente a pochi metri di fronte a noi con la quale avremmo rischiato di fare un frontale, per poi inserirsi in fretta e furia tra due macchine molto ravvicinate tra loro aumentando di molto la velocità e portando una delle due vetture ad inchiodare bruscamente.
«Quell'autista andava troppo lento» si giustifica e non posso fare a meno di sorridere per la tranquillità con cui parla.
«Certo, non posso toccare la tua auto perché ho rovinato il parafango, ma io posso stare tranquillo con te che ti senti di stare in un set di Fast & Furious» è così divertente sentirli discutere.
«Ho mai fatto un incidente?» domanda piccata.
«No ma..»
«E allora taci» lo interrompe e per farlo spaventare ancora un po' supera i binari del treno proprio mentre le transenne si stanno abbassando e il treno è a pochi metri di distanza da noi.
«Certo che per essere uno che fa sport estremi ti stai davvero cagando sotto» lo prendo in giro, Liz mi guarda e tenta di trattenere un sorriso, ma non ci riesce.
Credo le faccia piacere che in un certo senso le stia dando ragione e che stia prendendo le sue difese.
«Preferisco mille volte buttarmi da un elicottero col paracadute piuttosto che lasciar guidare questa pazza» si lamenta, rimanendo appiccicato allo sportello.
E in meno di pochi secondi parcheggiamo davanti al cinema.«Quattro biglietti per "A un metro da te", grazie» Betty parla con la cassiera mentre ordina per tutti il menù dei popcorn.
«Sono cinquanta» diciamo piuttosto che sono dei ladri. Odio che il prezzo dei popcorn e dei biglietti del cinema sia così alto.
Passa ad ognuno di noi il nostro menù con bibita e ci appoggiamo a dei tavolini in attesa che apra la sala del film.
«Allora siamo quattro. Cinquanta diviso quattro» comincia a contare Nick «Ti dobbiamo dodici e cinquanta a testa». Sia io che Chuck apriamo i portafogli ma veniamo bloccati da Elizabeth.
«No, offro io. In fin dei conti vi ho costretti io a venire a vedere questo film quindi siamo pari».
Cosa?Una ragazza che va al cinema con dei ragazzi e che paga? E che non vuole che le vengano restituiti i soldi? È la prima volta che mi capita una cosa del genere.
Anzi, la maggior parte delle volte – sapendo della mia elevata possibilità economica – le ragazze uscivano con me proprio per farsi pagare qualcosa, dal mangiare ai vestiti.
La stessa Margaret – anche se sono il primo che non farebbe pagare una donna – non ha nemmeno mai fatto il gesto di pagare per entrambi.
E lei addirittura lo sta facendo per tutti e quattro.
«La devi smettere con questa storia. Una volta è perché è il tuo compleanno» la ammonisce Chuck.
«E ci mancherebbe che al mio compleanno faccio pagare gli ospiti» si intromette ma Chuck la azzittisce di nuovo.
«Una volta è perché dici che il ristorante cinese lo hai trovato tu, una volta perché sei tu che ci hai invitato a mangiare hamburger» continua elencando alcune delle situazioni passate. Quindi non è la prima volta che fa una cosa simile? «Riuscirai mai a farci contribuire?».
«Ma voi già lo fate!» minimizza lei.Modesta e indipendente. Questo sì che non mi dispiace.
«Certo, quando riusciamo ad anticiparti alla cassa!» scherza Nick.
La vedo sbuffare e tirarsi indietro quella massa di ricci informe, un misto tra l'imbarazzato e il seccato.
«Vabbè, li vogliamo estrarre questi posti o no?» domanda sventolando in aria i biglietti.
«Cioè?» chiedo a mia volta.
«Siccome non sappiamo mai in che ordine sederci facciamo ad estrazione, in modo che così non possiamo litigare se due o più persone vogliono lo stesso posto».
«Io spero solo di finire nel posto più esterno» dice Elizabeth sovrappensiero.
«E perché?» le domando.
«Avrei almeno tre buoni motivi per volermi sedere il più lontana da tutti» risponde facendo spallucce.
«Elencameli» la sfido.
«Primo: mi passano meno persone davanti quando devono uscire dalla fila. Secondo: mi piace stare a lato così da essere più isolata e sentire meno voci che mi parlano intorno. Terzo: se voglio parlare con voi mi basta girare il viso da un lato e vi ho tutti in traiettoria senza bisogno di girarmi di continuo nemmeno stessi guardando una partita di tennis» effettivamente il suo ragionamento non fa una piega.
«Allora, io ho il posto nove fila O» dice Nick, estraendo per primo il biglietto. Ovviamente Elizabeth ha scelto l'ultima fila, dice che da lì il film si sente e vede meglio anche perché, appunto, non ci sono troppe persone intorno a fare casino o ad offuscare la vista con le loro teste, e non potrei essere più d'accordo.
«Io il numero otto» continua Chuck.
E va a finire che io prendo il numero sette ed Elizabeth il numero sei, così lei starà esterna e io starò accanto a lei.
La osservo e noto che è felice del posto che ha ottenuto ma non di chi sia il suo vicino.
Dovrà farci l'abitudine ad avermi intorno continuamente, ormai siamo coinquilini.◊◊◊
«No, che palle!» sbuffa Liz quando due persone si siedono vicino a lei.
«Che succede?» le sussurro in un orecchio, dato che la vedo agitarsi sulla sedia.
«Odio avere sconosciuti vicini, soprattutto se hanno degli sguardi ambigui come i loro» mi sporgo leggermente ad osservare i due ragazzi che hanno appena preso posto. Avranno più o meno la nostra età e noto subito le occhiatine languide che uno dei due rivolge alla riccetta al mio fianco.
«Mettiti al mio posto» le dico senza pensarci due volte, e mi rendo conto subito dopo di ciò che ho appena proposto.
«Cosa? No, tranquillo» anche lei sembra sorpresa, non mi sono mai offerto di cedere il mio posto ad una ragazza solo perché non si sentiva a proprio agio.
«Non fare storie, dai» le sorrido «Se ti metti da questo lato non possono darti fastidio» è ancora pronta a rifiutare ma non ho intenzione di cedere «Ti prometto che se cambi posto starò così zitto che non ti darà fastidio essere seduta al centro».
Mi sorride, ed è la prima volta che il suo sorriso è sincero e colpito dalle mie parole. Il suo viso è bellissimo quando è così illuminato e quando non mi fulmina con lo sguardo.
Si alza e scivolo dietro di lei per mettermi al suo posto e non posso fare a meno di buttare un occhio sulle sue forme, cosa che anche il ragazzo di fianco a me sta per fare.
«Se non vuoi che ti prenda a cazzotti fino a diventare cieco sarebbe meglio che guardassi da un'altra parte» dico rivolto al coglione. Lui obbedisce, mentre invece Liz mi guarda sorpresa. Chuck e Nick sembrano grati per avergli risparmiato il compito di difendere l'onore della loro amica.
«Perché l'hai fatto?» mi chiede Elizabeth a bassa voce.
Bella domanda, sto cercando di capirlo anche io.
«Odio i ragazzi che fanno i pervertiti con le ragazze che è chiaro che non ci stanno» rispondo dopo averci riflettuto un attimo e ci azzittiamo perché il film sta per cominciare.Dopo qualche minuto le persone cominciano a sbuffare e lamentarsi per qualcosa,ma io non me ne rendo conto perché sono rimasto tutto il tempo ad osservare Liz e ad accertarmi che il coglione non cercasse di guardarla. Adesso capisco cosa hanno da lamentarsi, il film è cominciato ma le luci non sono state spente, sicuramente qualche operatore incompetente deve essersene scordato.
«Ok, ne ho abbastanza!» Liz si alza in piedi e si sistema la maglia che si era leggermente tirata su.
«Dove stai andando?»
Non mi risponde, supera i due ragazzi alla mia destra ed esce quasi correndo dalla sala.
«Io ti ho avvisato, guardala un'altra volta e non riuscirai a vedere come continua il film» minaccio il ragazzo che ha puntato, per l'ennesima volta, lo sguardo sul culo di Elizabeth. Sono sicuro che a lui non interessa un cazzo di vedere il film, è qui con quel cazzone del suo amico solo perché spera di trovare qualche ragazza triste da consolare, con la convinzione che farà colpo su di lei solo perché è qui per vedere un film romantico del cazzo.Sono passati quasi cinque minuti e di Liz ancoranessuna notizia, che si sia sentita male?
Si capirebbe perché è quasi corsa via, è un peccato perché così si perde tuttala parte iniziale di questo film di merda che aveva così voglia di vedere.
«Chuck, cosa doveva fare Liz?» chiedo voltandomi verso il mio amico, luisicuramente saprà il motivo della sua assenza.
«Non ne ho idea, forse è andata al bagno» risponde facendo spallucce. E dopotutto questo tempo lui è così tranquillo che la sua migliore amica ancora non ètornata al suo posto?
Mi guardo intorno indeciso su cosa fare, Chuck e Nick sono tranquilli quindidovrei esserlo anche io. Eppure perchénon lo sono? Non riesco a capirlo, ho solo il timore che le sia successoqualcosa. Non qualcosa di grave ovviamente, ma magari potrebbe essersi sentitamale o potrebbe aver incontrato qualche altro coglione che le ha rivolto delleavances indesiderate.
Voglio sapere cosa c'è che non va. Mialzo e, quando sto per superare i due ragazzi la vedo rientrare in sala esalire a grandi falcate, per quanto le sue gambe corte possano permetterlo, igradini.
«Perché sei in piedi?» mi chiede inclinando la testa cercando di non disturbarele persone intorno.
«Che fine avevi fatto?». Prima ancora che mi risponda le luci della salafinalmente si spengono e allora capisco, così come anche tutti gli altriintorno a noi.
«Sei andata a far spegnere le luci?» si intromette Chuck.
«Certo, ho pagato il biglietto e non ho intenzione di non godermi il filmperché della sala se ne è occupata una persona distratta.»
Non posso far a meno di sorridere mentre sono ancora in piedi di fronte a Liz, dopopoco prende posto e mi sorride, così anche io smetto di fare il ridicolo e mirimetto seduto. Scuoto la testa per gli stupidi pensieri che ho avuto fino apoco fa, ma che mi era saltato in mente. Preoccuparmi a tal punto da volerlaraggiungere per sapere se stesse bene!
«Sei grandiosa!» esclama Chuck a gran voce «Se la luce è spenta doveteringraziare questa ragazza meravigliosa!» urla poi rivolto al resto della sala.Alcune persone si lamentano per il disturbo creato da Chuck mentre altri applaudonoin direzione di Liz e la ringraziano, anche se lei cerca di non darci troppopeso e si concentra sul film, e lo stesso tento di fare io.
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Coinquilini - IN REVISIONE.
ChickLitDal primo capitolo: Nella mia stanza c'è un ragazzo. Un ragazzo che non conosco. Un ragazzo che non conosco è sdraiato sul mio letto e tiene un libro. No, non un libro. Un mio libro tra le mani, ventimila leghe sotto i mari. «Scusa?» chiedo rimanend...