25. Betty.

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Per quasi tutta la settimana non ho toccato cibo, ogni volta che mangio mi prendono delle fitte all'altezza del punto in cui sono stata operata.
Tutti sono molto premurosi con me, si accertano che io non mangi niente di sbagliato e che beva molta acqua. Noah ormai è diventata una presenza costante e quando non è con me mi scrive e mi chiama di continuo per sapere se ho bisogno di qualcosa.
Sono stata operata di appendicite, mica mi sono rotta una gamba! Ma apprezzo la loro preoccupazione per me.
Fortunatamente al negozio nessuno ha fatto problemi, anzi, mi è stato concesso di rimanere a casa per riposarmi – non posso fare troppi sforzi – e con la scusa ho finalmente cominciato a leggere un po' di libri tramite il tablet. Devo dire che non è così male come ho sempre creduto; certo, niente può competere con il buonissimo profumo di carta che caratterizza i libri o con lo sfogliare le pagine, ma è comodo e posso portare centinaia di libri con me.
«Cosa indosserai per l'inaugurazione di sta sera?» chiede Emma mentre si prova un paio di miei orecchini.
«Mh, pensavo un po' di depressione abbinata a sfiga dato che non potrò né bere né mangiare niente» mentre liscio i capelli con la piastra faccio mente locale di tutti gli abiti che potrei provare. Anche Emma ha portato un po' dei suoi così che possa aiutarla a scegliere con cura ogni dettaglio, ha deciso che questa sarà la sera in cui Nick perderà la testa per lei.
Emma alla fine indossa una gonnellina a vita alta bianca con stampata sopra qualche rosa rossa e un top crop nero con scollatura a cuore. Immaginavo avrebbe indossato qualcosa di più provocante, viste le sue intenzioni, ma in realtà indossa ciò che porta sempre quando esce.
Io decido di mettere qualcosa di comodo, tanto starò tutta la sera ad osservare gli altri che ballano mentre io dovrò prendere antidolorifici per i punti. Indosso i jeans neri, infilo dentro la maglia bordeaux con scollo a U e abbino una giacchetta in similpelle nera nel caso in cui dovessi avere freddo. Non mi trucco nemmeno perché non sono dell'umore e quando Emma ha finito di prepararsi la seguo fino alla sua macchina per raggiungere il locale di Logan.
Logan. Il ragazzo che prima mi dice che gli piaccio da impazzire, che mi bacia, che in ospedale e anche i giorni dopo è così carino con me ma che non ha più ripreso l'argomento e che non ha nemmeno più provato a baciarmi. In realtà non ha nemmeno parlato più così tanto, è stato come un fratello maggiore, sempre a chiedere se avessi mangiato e se il dolore stesse passando.
Magari si è reso conto di aver fatto una cazzata, si è pentito e quindi finge che non sia successo niente.
«Buonasera» un ragazzo ci accoglie all'interno del locale stracolmo, una zona è adibita a ristorante, mentre l'altra ala del locale è piena di ragazzi in piedi vicino al piano bar, trovare uno sgabello su cui sedersi sarà piuttosto complicato. Riconosco alcuni ragazzi della squadra di football della NYU che si sfidano alla simulazione del toro imbizzarrito mentre il cameriere ci fa strada verso due posti liberi riservati.
«Ci è stato riferito di tenere due sgabelli per voi dove potervi sedere» appena se ne va compaiono subito le teste di Chuck e Nick accompagnati dal padrone del locale.
«Perché sei vestito così bene?» domanda Emma indicando il completo elegante di Logan.
«Mio padre è fissato, almeno il giorno dell'inaugurazione devo essere impeccabile, per accogliere clienti importanti. Se solo sapesse che il posto l'ho reso molto più giovanile e meno formale di quanto aveva deciso lui..»
«E non ti ucciderà per questo?»
«Come mai oggi non ti sei agghindata? Proprio oggi che è un giorno importante per me» Logan ignora la domanda di Emma per inscenare questa finta soap, si porta una mano al petto e finge di piangere.
«Non mi sentivo abbastanza bene da agghindarmi, come dici tu».
«Cos'hai?» improvvisamente si fa serio.
«Ciao ragazzi!» due mani si posano sulle spalle di Logan e una saltellante Margaret si unisce al gruppo.
«Anche tu qui?» chiedo, e mi sono impegnata tanto ma il mio tono risulta comunque scorbutico.
«Certo, Logan ci tiene a questa serata e io non potevo perdermela» mi sorride maligna, come a farmi capire che lei ci sarà sempre, poi aggiunge «Tu invece come stai? Non hai una bell'aspetto» che tradotto vuol dire 'non avevi niente di meglio da mettere?'. Questo suo sentirsi superiore a tutti mi manda in bestia, ma mantengo il controllo, non mi sembra il caso di farmi una nuova nemica a causa della gelosia. La gelosia di Margaret nei confronti di Logan, ovviamente.
Anche Logan riconosce la frecciatina della sua ex ragazza e la fulmina con uno sguardo come a dirle di darci un taglio, come se potesse davvero smettere di essere una rompi coglioni.
Margaret lo porta in un punto libero da tavoli e sedie dove alcuni coraggiosi hanno preso a ballare, si piazza proprio nella nostra traiettoria e ogni tanto lancia degli sguardi vittoriosi in mia direzione.
«Si comporta da ragazzina» commenta Emma sorseggiando un Mojito.
«Credevo che avresti fatto perdere la testa a Nick questa sera» le dico quando vedo i nostri amici raggiungere la zona ballo senza di lei.
«Preferisco fare compagnia a te» sorrido e la abbraccio, cosa che non avevo mai fatto con lei. Questo è il mio modo per dirle 'grazie di essere una buona amica'.
«Sai, io e Logan ci siamo baciati» prima che possa urlare e attirare l'attenzione di mezzo locale le tappo la bocca e continuo a parlare «La sera in cui ha finto che fossi la sua fidanzata eravamo seduti a letto e abbiamo cominciato a parlare del ristorante e gli ho proposto la mia idea dei volantini e lui ad un certo punto ha detto 'adesso mi piaci ancora di più'...»
«Quindi già gli piacevi?»
«Non so perché l'abbia detto, questo non l'ha specificato, ma mi ha baciata.»
«E poi che è successo?» chiede curiosa, si volta verso il barman e ordina un Margarita.
«Poi niente, gli ho quasi vomitato addosso per colpa dell'appendicite e poi non ne abbiamo più parlato» lo vedo divertirsi in pista con Margaret, credevo che avesse detto che le dava fastidio la sua presenza, possibile che in meno di una settimana abbia già cambiato idea?
«E perché non prendi tu il discorso?»
«Perché non voglio rimanerci male, andiamo d'accordo e non mi va di avere altri problemi. Mi basta già Noah» adesso sì che vorrei annegare nell'alcool.
«Ma cosa dici Betty. Noah non ti interessa, è una scusa perché non vuoi ammettere che c'è un ragazzo che è riuscito a prendere il suo posto in così poco tempo. Quant'è passato, un mese?»
«Più o meno sì» ed entrambe rimaniamo in silenzio, perché ci siamo accorte che, questa volta, non ho negato nessuna delle affermazioni che ha fatto.

«Ehi» Noah si presenta al locale messicano di Logan e si posiziona di fronte a me coprendomi la visuale del moro intento a ballare con Nick, Chuck, Margaret ed Emma alcuni balli tipici messicani. Come vorrei poter essere lì a divertirmi con loro.
«Come stai?» chiede accarezzandomi i capelli «Hai mangiato qualcosa?» gli faccio cenno di no con la testa e lui risponde «Dovresti però, cosa posso ordinarti?»
«Non credo che qui io possa mangiare qualcosa» mi alzo dallo sgabello, ormai è quasi un'ora che sono seduta qui e le gambe cominciano ad intorpidirsi e chiedo a Noah se gli va di prendere una boccata d'aria e mi accompagna in strada.
«Ti preferisco riccia» dice dopo qualche attimo di silenzio.
Wow, che romanticismo. Per una volta che voglio fare qualcosa di diverso ai capelli mi viene a dire che gli piacciono di più al naturale. «Ma sei bellissima lo stesso» si appresta ad aggiungere. Il suo complimento però, non ha su di me l'effetto sperato.
Ho bisogno di mangiare qualcosa, mi gira la testa e sento una forte morsa allo stomaco. Dovrò sforzarmi di preparare qualcosa in bianco e sopporterò il dolore dei punti, o finirò per svenire.
Potrei chiedere a Noah se mi può dare un passaggio.
«Con quale macchina sei venuto?» chiedo infatti.
«Con quella di Peter, il ragazzo che suona il basso nella band. Perché?» intreccia le braccia al petto e tira su il sopracciglio come sempre quando cerca di capire di cosa ho bisogno.
«Devo tornare a casa, non mi sto sentendo bene e hai ragione, dovrei mangiare qualcosa. Torno dentro e chiedo ad Emma se le va di riaccompagnarmi.»
«Posso chiedere a Peter..» lo interrompo.
«No, grazie Noah. Ma non mi sembra il caso di scomodare troppe persone» mi alzo in punta di piedi e gli lascio un bacio sulla guancia per ringraziarlo della sua gentilezza, è in questi momenti che mi ricordo perché ha iniziato a piacermi così tanto, e torniamo dentro per cercare Emma.

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