26. Logan.

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«La tua fidanzata non è gelosa?» chiede Margaret avvicinandosi a me per continuare a ballare.
«Chi?» domando non capendo a chi si riferisca.
«Elizabeth». Merda. Mi ero scordato di dirle che era una balla.
Sto per farlo ma proprio in questo momento Liz ci raggiunge accompagnata da Noah. Che palle.
«Emma, puoi riportarmi a casa?» le sento chiedere rivolta all'amica che balla appiccicata a Nick.
«Tutto bene?» chiede la rossa preoccupata.
«Non mi sento benissimo, ho bisogno di mangiare qualcosa a casa».
«D'accordo, nessun problem-»
«Ti accompagno io» interrompo Emma avvicinando velocemente a Liz.
«No» risponde scorbutica. La scruto accigliato cercando di capire cos'abbia, non le ho fatto niente quindi non vedo perché debba avercela con me.
«Forza, ci metteremo un attimo con la moto e ti ricordo che io abito nel tuo stesso appartamento. Emma così può rimanere con Nick e non deve allungare il tragitto per portarti a casa» sono contento che non ci sia Chuck in questo momento e che sia al bancone per ordinare da bere, altrimenti si sarebbe proposto lui di accompagnarla e lei avrebbe accettato gonfiando ancora di più il suo ego.
Rimane ad osservarmi per interminabili secondi, poi osserva Margaret, e di nuovo me.
«Sicuro?» chiede con un tono di voce più rilassato.
«Certo, Liz» le prendo la mano sotto gli sguardi di tutti e la conduco fuori dal locale fino sulla moto, la aiuto a sedersi per non farle provare troppo dolore e poi partiamo verso casa.

«Cosa ti posso preparare?» chiedo mentre osservo tutto ciò che è presente in cucina.
«Lascia stare, faccio io» ribatte.
«Finiscila, che vuoi mangiare?»
«Niente, Logan. Ti ho già scomodato dalla tua inaugurazione e dal tuo ballo con Margaret, direi che è abbastanza» non capisco cosa c'entri Margaret in tutto ciò, io non stavo ballando con lei, c'erano anche gli altri. Era lei che mi stava appiccicata!
«Sai, sta sera mi ha chiesto se tu fossi gelosa» alla fine decido di mettere su un po' di riso, lo farò in bianco col tonno, così è sicuro che potrà mangiarlo.
«E perché dovrei?» risponde prendendo il tablet sul divano.
«Perché è convinta che sei ancora la mia ragazza e non ho avuto occasione di spiegarle come stanno davvero le cose».
«Ah» rimane in silenzio per qualche secondo, poi i suoi occhi si assottigliano come se avesse realizzato qualcosa di orribile «Quindi fammi capire, dovrei fare la parte della fidanzata scema che viene cornificata?» il suo sorriso amaro accompagnato da quel sospiro mi lasciano di stucco.
«Ma cosa dici?» chiedo infatti.
«Sì, insomma. Io la nuova ragazza di Logan Torres, un figo assurdo, che però balla per tutta la sera con la sua ex con cui si è lasciato da pochissimo tempo. È patetico» questa conversazione è patetica.
«Fino a prova contraria anche tu eri con Noah» le faccio notare.
«Stavamo semplicemente parlando, è diverso».
«Sei gelosa?» chiedo scherzando, anche se in fondo spero che mi dica di sì.
«No. Puoi fare quello che più ti pare, puoi scoparti qualunque ragazza tu voglia o tornare con la tua ex se preferisci, ma non mentre fingi di stare con me. Non ci tengo a fare la figura della scema per colpa tua» la freddezza delle sue parole mi sorprende.
«Sai, non ti stanno male i capelli lisci, però ti danno un'aria diversa» avrei voluto dirglielo appena l'ho vista questa sera, ma forse questo momento è più adatto per stemperare la tensione.
«Be', almeno non mi hai detto esplicitamente che sto meglio riccia» vorrei chiederle chi le ha detto questa cosa, ma so già che si tratta di Noah, lo capisco dal suo sguardo deluso.
Le piace ancora, e mi rendo conto che ho fatto bene a lasciar perdere ciò che è accaduto qualche giorno fa in camera da letto.

«Che schifo!» esclama Liz dopo aver assaggiato una forchettata del mio riso.
«Capisco di non essere un mostro in cucina, ma non c'è bisogno di farmelo notare così» la rimprovero divertito mentre faccio zapping per trovare qualcosa di interessante in tv.
«Cosa? Oh Dio no, non è per il mangiare, commentavo una scena del libro che sto leggendo» ridacchia scuotendo la testa, poi ruota la sedia leggermente verso di me per accertarsi che non mi sia offeso.
«Cos'hai letto di strano?» chiedo sporgendomi più in avanti sul divano in modo da avvicinarmi il più possibile a lei.
«Odio la protagonista di questo libro, è un'ipocrita. Ama tanto questo tizio, che è il tipico cattivo ragazzo e lei la tipica santarellina che gli si getta tra le braccia e in questa parte del libro lui ha ricevuto una denuncia per una rissa e lei cerca di costringerlo a vestirti bene per andare in tribunale, mentre lui vorrebbe andare in jeans e maglietta come sempre».
«E qual è il problema?» le chiedo.
«Il problema è che per quale motivo dovrebbe andare in tribunale facendosi passare per quello che non è! Quello è il suo modo di vestirsi, non è che se si mette in giacca e cravatta diventa improvvisamente un santo. Non sarà di certo l'abito a renderlo migliore. Ma tanto la protagonista di questo libro è una che giudica solo in base a come uno si veste, quindi certi concetti non li capirebbe mai» vedo come è accanita mentre elenca tutti i motivi per cui odia la ragazza del libro, potrebbe srotolare una pergamena talmente sono tanti e continua a parlare di ogni cosa sbagliata nel libro anche mentre sistema la tavola.
«Dannati libri trash» la prendo in giro scoppiando a ridere e di rimando mi lancia un cuscino raccolto dalla poltrona.

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