Forse dovrei ringraziare Logan per avermi fatta allontanare da Noah, non che mi dispiacesse stare con lui ma le sue parole mi hanno sconvolta. Addirittura propormi una sottospecie di convivenza solo perché un ragazzo dormirà con me. Certo, Logan è bellissimo ed è normale che Noah si senta minacciato dalla sua presenza, ma non ha capito che provo ancora qualcosa per lui e che non sarà certo Logan a farmi cambiare idea.
Noah, infatti, su di me ha questo strano potere di farmi cadere tra le sue braccia in meno di niente e la cosa non mi piace, perché è la prima volta che mi sento così nei confronti di qualcuno. Odio sentirmi destabilizzata e con Noah, dopo la rottura, voglio riuscire ad essere il più amichevole possibile, per quanto possa essere possibile, e non pendere dalle sue labbra. Come ho detto anche a lui, abbiamo deciso di andarci piano e devo farlo fino in fondo se voglio che le cose migliorino tra di noi. Altrimenti continueremmo con i nostri tira e molla continui.
Da quando ci siamo conosciuti e abbiamo iniziato a frequentarci è andata sempre così, un mese stavamo insieme e quello dopo ci lasciavamo per poi ritrovarci quello ancora successivo.
E ogni volta che ci separavamo non era mai così del tutto. Infatti abbiamo sempre continuato a sentirci e vederci lasciando la nostra situazione ambigua e in sospeso. Sembra quasi che non riusciamo a fare a meno l'uno dell'altra, anche quando ci urliamo contro che è finita.
È per questo che l'ultima volta, all'ennesima litigata per una sciocchezza, abbiamo deciso con calma e a mente fredda che sarebbe stato meglio andarci piano perché sì, ci piacciamo e ci piacerebbe moltissimo stare insieme, ma dobbiamo trovare un modo per non litigare di continuo e trovare quell'armonia che funziona così bene quando non siamo effettivamente una coppia.
«Ma hai solo amici maschi?» domanda Logan non appena entriamo in casa.
Per una volta sono contenta che abbia iniziato a parlare, almeno mi ha distolta dai pensieri che mi attanagliano la testa.
Cambio l'acqua ad Athena e mi rialzo per rispondergli.
«Effettivamente, sì» dico sinceramente dopo averci pensato un po' «C'era Natalie, la mia vecchia compagna di stanza, e pensavo che potessimo essere amiche, ma poi è diventata incredibilmente gelosa perché sono amica di Jesse, che è il suo ragazzo e niente, fine della storia» spiego.
«E lui chi è?».
«Un ragazzo che ho conosciuto il primo anno di college, frequentiamo la maggior parte dei corsi insieme e abbiamo in comune la passione per il canto e la musica e infatti gestiamo insieme il club del canto. Ci prepariamo ogni anno e l'anno scorso siamo passati alle regionali, quest'anno abbiamo molte possibilità di qualificarci e per allenarci abbiamo dovuto passare molto tempo insieme quest'estate, a Natalie non è andato giù il fatto che la stesse trascurando per causa mia» non so perché gli stia spiegando tutte queste cose, ma mi sembra interessato ad ascoltare e io ho bisogno di distrarmi.
«Quindi c'è anche Jesse adesso».
«Uh?» sono un po' spaesata, ci siamo per caso messi a fare la conta dei maschi che mi girano intorno e non me ne sono resa conto?
«E Noah e Nick non sono gelosi?» domanda aprendo il frigo per cercare qualcosa da..cucinare?
Eh.. sì dato che ha anche preso una padella dalla credenza per scaldarci sopra dell'olio.
Quindi sa anche cucinare?
«Convivevo e prima ancora vivevo da solo» spiega come a leggere nei miei occhi la domanda che mi sono appena fatta.
«Tu? In una convivenza? Non mi sembri il tipo!» sbotto sincera.
«Infatti non convivo più» risponde mostrando un sorriso sincero. È la prima volta che sorride divertito senza malizia o in segno di sfida. In realtà è anche la prima volta che mi rivolge la parola per dire qualcosa di sensato.
Il suo sorriso mi confonde perché questo ragazzo deve essere bipolare, un attimo prima mi risponde di merda e mi lascia da sola col cane e l'attimo dopo sta per raccontarmi la storia della sua vita.
E io dovrei condividere la stanza con un psicopatico? Forse avrei dovuto accettare la proposta di Noah. O forse no, in fondo qua ho Chuck e Nick a proteggermi.
Lo osservo mentre sistema la carne sulla bistecchiera, poi taglia le patate a cubetti e anche solo da quel semplice movimento del braccio che stringe la lama posso vedere i muscoli che si contraggono. Mi domando se faccia palestra per avere un fisico così scolpito.
«No, ma ho fatto boxe per diversi anni e ogni tanto torno in palestra a dare qualche cazzotto quando sono particolarmente nervoso» mi sorride divertito per il complimento appena ricevuto, non mi ero resa conto di aver fatto la domanda a voce alta.
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Coinquilini - IN REVISIONE.
ChickLitDal primo capitolo: Nella mia stanza c'è un ragazzo. Un ragazzo che non conosco. Un ragazzo che non conosco è sdraiato sul mio letto e tiene un libro. No, non un libro. Un mio libro tra le mani, ventimila leghe sotto i mari. «Scusa?» chiedo rimanend...