37. Betty

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Queste prove di ballo e canto coreografato mi stanno massacrando, non sono abituata a muovermi mentre ballo, se non in qualche camminata e gesto che accompagna le parole, e i polmoni mi stanno letteralmente bruciando.
Ma almeno non penso a Logan, o a quanto fosse bello ieri sera e riesco a far passare l'istinto omicida nei confronti di Chuck, non avrebbe dovuto fare una cosa così alle mie spalle. Non dargli il mio numero, ah se lo prendo.
In ogni caso rivederlo è stato un tuffo al cuore, pensavo non volesse sentirmi e invece era lì a chiedermi spiegazioni e io come una cretina sono corsa via.
Molto matura, complimenti Elizabeth.
Mentre ballo con Jesse mi diverto, ogni tanto mi fa qualche smorfiaccia mentre canto per farmi rilassare soprattutto quando dobbiamo stare vicini e mezzi abbracciati per mosse che nemmeno so come si chiamano.
Sono proprio negata.
«Ma stiamo scherzando?» sbotta una voce dall'entrata della palestra. E come non riconoscere le adorabili tonalità di Natalie.
«Sarebbe questo quello che fai quando sparisci tra un lezione e l'altra?» Jesse si avvicina a lei preoccupato e le chiede di uscire fuori per parlarne e si chiudono la porta alle loro spalle.
La musica viene fermata in attesa del rientro del mio cocapitano e la voce di Natalie prende il sopravvento riecheggiando in tutta la stanza, e così riusciamo a sentire il loro discorso.
«Quante volte ti ho detto che non voglio che stai con quella?» sbraita Natalie.
«Siamo amici, anzi è la mia unica vera amica Nat» dice lui con tono pacato e sorrido a quella affermazione, è così buono che non capisco ancora perché non la lasci.
«Lo sai che è una deficiente, vive con due ragazzi con cui ha un rapporto promiscuo, fa prendi e molla con il tuo amico e per di più ora se la fa anche col nuovo compagno di stanza. E io dovrei stare tranquilla sapendo che ci proverà anche con te?» continua ad urlare e le sue parole mi feriscono un po' nell'orgoglio.
«Non è così e lo sai, sei gelosa» gli fa notare lui sempre con calma.
Ma alzala questa voce, Jesse! Fatti valere una buona volta, diamine.
«Non me ne frega niente di quello che pensi J. Non voglio che balli con lei. Mi tocca sopportare già le vostre prove di canto, non accetto che siate anche così vicini quando vi esibirete» non credo a quello che sto sentendo, non può davvero impedirgli una cosa del genere «Ti avviso, se balli ancora con lei, tra noi è finita. Chiaro? Non sto scherzando, scegli: o balli con lei, o continui a stare con me» lo ha fatto davvero.
Spero che Jesse sia abbastanza sveglio da farle capire che quello che dice non ha alcun senso, spero che almeno questa volta non dovrà sopportare ancora i suoi stupidi capricci.
Tutti in palestra mi stanno osservando, chi incuriosito e chi con un sorriso dispiaciuto.
Jesse torna dentro a testa bassa e cammina dritto fino a me.
So che sto per ricevere un brutto colpo e la rabbia comincia a prendere il sopravvento.
«Betty» comincia a dire torturandosi le mani.
«Ho capito» lo interrompo «I miei complimenti Jesse, davvero».
«Io non voglio perderla, Beth» prova a spiegarmi.
«L'ho capito, continua a farti trattare come un burattino» dico con un sorriso amaro «Ti risolvo il problema, io ballerò con Jack – uno dei nuovi del gruppo – e tu con Lara che fa coppia con lui. Niente più prove di canto, di ballo. Niente più di niente. Poi ci organizzeremo per le lezioni, quando andrai tu, io me ne rimango a casa e viceversa. Tanto non c'è bisogno che stiamo insieme a fare le prove, non dobbiamo fare coppia e ci sapremo arrangiare» spiego con una calma che spiazza anche me.
«Ma che stai dicendo, Beth» alza il tono della voce.
Ah, certo. Con gli altri sei capace di arrabbiarti.
«Questo tono incazzato usalo con quella simpaticona della tua ragazza, io me ne vado. Oggi le prove toccano a te» raccolgo lo zaino che ho lasciato vicino lo stereo ed esco dalla palestra cercando di fare il minor frastuono possibile, ma sono così nervosa che proprio non ci riesco.

Raggiungo la mensa insieme ad Emma che è allibita per la scena a cui ha assistito, o meglio per quello che ha sentito fuori la palestra mentre mi aspettava.
La sale è vuota perché il pranzo è ormai finito, ma spero comunque di riuscire a corrompere qualche cuoca per farmi dare qualcosa da mangiucchiare.
«Tra poco ci raggiungono gli altri» mi informa Emma leggendo un messaggio di Nick sul cellulare.
«Perfetto, così farò un bel discorsetto a Chuck» oggi è la giornata delle litigate, forse.
«Non posso ancora credere che non abbia dato il tuo numero a Logan, è un colpo basso anche per lui» commenta la rossa al mio fianco.
«Credo volesse proteggermi, ma non spetta a lui decidere chi può e non può parlarmi».
«Liz» a sentire quella parola il sangue nelle vene si fa gelido e mi volto lentamente verso di Logan.
«Possiamo parlare, adesso?» chiede con una calma che di solito non gli appartiene, quando vuole parlare è sempre scontroso.
«Logan, oggi non è giornata davvero» rispondo massaggiandomi le tempie.
«No, io non ce la faccio ad aspettare» afferra il mio gomito e mi fa alzare dal tavolino dove sono seduta con la mia amica per spostarci più verso il centro della sala così da essere abbastanza lontani.
«Mi spieghi che ti prende?» chiede innervosito.
«Niente» mento.
«Liz, basta cazzate» alza il tono della voce e poi lo riabbassa «Voglia parlare di quello che è successo quella notte, non voglio che tu possa pensare male. Io lo volevo davvero, e non mi pento di nulla, sappilo».
«Cos'è che avete fatto voi?» chiudo gli occhi e prendo un respiro profondo per poi poggiare lo sguardo su Chuck fermo ad un paio di metri di distanza da noi, Nick e Noah si stanno avvicinando ad Emma.
«Siete stati a letto insieme?» chiede sta volta più incazzato che mai.
«Be', sai. Dormiamo sempre a letto insieme» cerco di raggirare il discorso.
«Non prendermi per il culo, Elizabeth. Avete fatto sesso» non è una domanda, ma una brutta affermazione.
«Fatti i cazzi tuoi, Chuck. Ancora non ti ho spaccato quella faccia da cazzo che ti ritrovi per non avermi dato il numero di Liz» adesso anche Logan si gira ad osservare Chuck e assottiglia gli occhi quando lo vede farsi più vicino.
«Ti avevo detto di starle lontano» dice a denti stretti.
«E io ti avevo risposto che non me ne fregava un cazzo della tua iperprotettività, se voglio stare con Liz, ci sto. Se voglio esserle amico, lo sarò. E se voglio che diventi qualcosa di più, baciarla o farci sesso, io lo faccio. Intesi?» non lo avesse mai detto.
Chuck risponde con un cazzotto dritto sul viso di Logan che lo fa indietreggiare di qualche passo, il labbro si spacca e un po' di sangue fuoriesce.
«Non vedevi l'ora, eh?» ribatte Logan facendosi avanti e restituendogli il colpo, Nick e Noah intervengono, ma Chuck e Logan sono così aggressivi uno contro l'altro che è quasi impossibile fermarli. Emma cerca di aiutarmi tirando indietro Chuck, mentre io combatto per fermare Logan.
Adesso i due sono a terra e fanno a turno a chi ha la meglio sull'altro.
Quando Chuck è sopra Logan e sta per sferrare l'ennesimo cazzotto urlo il più forte possibile.
«Chuck fermati!» dico con tutta la voce che ho in corpo.
Il pugno si ferma a mezz'aria e mi osserva con i capelli scompigliati e un taglio sullo zigomo.
Si alza in piedi e viene trattenuto da Nick, mentre io mi abbasso automaticamente verso di Logan che si è messo seduto e si pulisce il labbro da cui ancora esce sangue.
«Stai bene?» gli chiedo controllandogli il viso. Prima che Chuck possa dire qualcosa mi alzo in piedi e lo raggiungo.
«Ma che ti è saltato in mente?» domando dato che è stato lui a cominciare. Non riesco a provare pietà per i colpi che ha ricevuto, nonostante mi dispiaccia vederlo così.
«Ti ha usata» sibila rabbioso.
«Non è vero» ribatto «Lo volevo tanto quanto lui!»  ammetto.
«Mi avevi promesso che se ti fosse piaciuto o se avessi pensato a lui in un modo diverso dalla semplice amicizia sarei stato il primo a saperlo. E invece scopro che non ci hai messo poi molto a farti abbindolare e ad aprire le gambe per lui» sorride nevrotico e Logan si sta alzando per scagliarsi su di lui ma Noah lo ferma con le braccia e sussurrando un 'fermati'.
«Ritira quello che hai detto» gli dico con le lacrime agli occhi.
«E perché mai? Non è forse vero che ti piace? Non è forse vero che me lo hai nascosto? Non è forse vero che ci sei andata a letto insieme?» quasi gli viene da ridere.
Che cazzo ti ridi, Chuck?
«Non mi dire, ti sei innamorata» realizza spalancando gli occhi quando vede che non riesco a negare e a rispondere a niente di quello che dice «Di questo coglione».
«Non è un coglione, e ti ricordo che è un tuo amico fino a prova contraria».
«Ma è possibile che rispondi solo per difendere lui?» mi fa notare Chuck, e ha ragione, non riesco a rimanere in silenzio quando lo offende.
«Stava con Margaret ma è comunque venuto a letto con te, fai schifo Logan» dice l'ultima frase guardando il ragazzo.
«Non stavamo insieme» ribatte a tono il moro, scandendo bene ogni parola.
«Non è quello che credeva lei».
«Ma fammi capire Chuck, ti da fastidio il fatto che Liz lo abbia fatto con me o il fatto che avresti voluto essere al posto mio?» tutti diventiamo di ghiaccio, mi sembra che nessuno di noi stia respirando, tranne Chuck che invece fa dei profondi respiri che si sentono per tutta l'aula mensa.
«Vaffanculo» dice solamente, e fa per girarsi e andarsene.
«Non neghi, eh?» lo provoca Logan, ma lo ignora.
«Chuck» lo chiamo con la voce spezzata dal pianto. Voglio risposte.
Si volta e torna al suo posto sempre guardandomi dritto negli occhi.
«Mi piaci da una vita e non te ne sei mai accorta» confessa con un sorriso imbarazzato.
«Ma Claire, insomma voi state insieme e hai passato la vita frequentando miriadi di ragazze» cerco di trovare una spiegazione alla sua affermazione.
«Nessuna è alla tua altezza» risponde diretto «Ma sono comunque felice che sei la mia migliore amica» anche se dal suo tono di voce non è più così sicura che sia davvero così.
«Io, non me ne ero mai resa conto» abbasso il viso e mi viene da piangere, non so se è perché si sta distruggendo il nostro rapporto o perché in questi anni ha sempre sofferto in silenzio.
«Se ne erano accorti tutti tranne te, piccola» dice in tono dolce «Ho esagerato, lo ammetto. Ma lui non mi piace, e non perché tu piaci a me, ma perché non è degno di te. Nemmeno Noah lo era».
«Per te nessuno lo è» gli faccio notare accennando un piccolo sorriso.
«Infatti è così» ribatte guardandomi dritto negli occhi. Vorrei aggiungere altro, ma quando lo vedo fissarmi negli occhi un'ultima volta e poi uscire dalla mensa non ho la forza di fermarlo e qualche lacrima comincia a premere per scendere.
Gli altri praticamente mi circondano, Emma è alla mia destra, Nick e Noah di fronte a me mi osservano preoccupati e Logan, alle mie spalle, tiene la testa bassa poggiato su un tavolino e si pulisce i tagli con un fazzoletto che gli ha dato la rossa.
«Elizabeth, è tutto ok?» chiede Nick parandosi di fronte a me e alzandomi il viso con le grandi mani. Ora gli occhi di tutti, compresi quelli di Logan, sono puntati su di me.
«Io..» provo a dire ma non so come mi sento.
Ora tutti sanno di me e Logan. Logan sa che mi piace e forse ha capito che mi sono innamorata di lui. Io so di piacere a Chuck. E per di più credo di aver perso il mio migliore amico.
Come dovrei sentirmi?
«Credo di volere del gelato».
Del gelato, davvero Elizabeth?
Dentro di me sto cercando di strangolare la mia stupidità, ma che risposta è.
«Del gelato, d'accordo» Nick mi prende la mano, vuole davvero portarmi a comprarne uno ma rimango ferma sul posto.
«Magari dopo, è stata una risposta stupida» mi riprendo e vedo Noah sorridere.
«Adesso sono preoccupata che li abbiano visti, le cuoche era qui magari avranno chiamato qualcuno» sto cominciando a credere che possa arrivare da un momento all'altro il rettore dell'università e in quel caso Logan e Chuck passerebbero grossi guai.
«Stai tranquilla, nessuno ha visto niente» annuisco cercando qualcosa da fare o da dire, e mi osservo intorno finche non mi soffermo su di Logan.
«Hanno bisogno di ghiaccio» mi riferisco sempre ad entrambi, anche se Chuck se ne è andato, perché entrambi hanno lividi sul viso e forse anche su schiena e addome per via delle cadute e dei colpi «Forse gli servono anche delle pomate».
«Dio, Elizabeth!» esclama sta volta Noah «Vuoi pensare a come stai tu?» è arrabbiato, non con me. Lo capisco.
«Noah ha ragione» interviene Logan e sentire la sua voce dolorante mi provoca dei brividi.
Gli occhi cominciano a farsi lucidi e la vista si appanna per via delle lacrime che cerco di trattenere.
Che casino.
Provo a ricacciarle indietro strizzando gli occhi invece escono fuori a dirotto e mi ritrovo a singhiozzare davanti a tutti, cavolo odio piangere in pubblico.
E Nick lo sa bene, perché mi abbraccia per nascondermi il viso e mi accarezza i capelli.
«Adesso andiamo, ok?» mi dice sussurrando tra i capelli «Noah stai con Logan e Emma prova a vedere che fine ha fatto Chuck, assicuratevi che si medichino e che la finiscano entrambi di fare i coglioni» usa un tono autorevole che sa tanto di rimprovero e, prendendomi per mano, mi trascina fuori la mensa.
Credo proprio che andremo a prendere il gelato.

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