9. Betty - «Scusa»

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Ascolto interessata il suo racconto, non avrei mai detto che fosse il tipo da storie serie, ma forse è proprio per il fatto che non è portato per questo tipo di relazioni che si sono lasciati.
«Quindi non c'è un vero motivo per cui vi siete lasciati, in realtà» gli faccio notare.
«Sì che c'è, ho sbagliato a chiederle di andare a convivere. Ho bruciato troppe tappe, non si può andare a vivere insieme così giovani».
«Non sono d'accordo» ribatto «O meglio, non credo che ci sia un'età giusta per andare a vivere insieme, dipende che tipo di rapporto hai con l'altra persona, quanto ti senti pronto, insomma dipende da tanti fattori».
«Andare a vivere con i tuoi amici non è lo stesso che andare a vivere con il tuo fidanzato, ragazzina» ed eccolo di nuovo con quel tono da superiore che lo contraddistingue.
«Non intendevo quello» e non parla più.
Ma perché fino ad un secondo fa mi stava raccontando la storia della sua vita e adesso è tornato il solito arrogante? Forse non gli piace essere contraddetto? Non è un problema mio se non sa' accettare le opinioni degli altri.

«Ok, ti lascio stare» poso il piatto vuoto in lavastoviglie, abbiamo pranzato senza più fiatare e ormai ho finito di mangiare e non mi va di rimanere ancora in silenzio a guardare il niente.
Gli rivolgo un'occhiata veloce e faccio per uscire verso il balcone per accendermi una sigaretta, mi sta facendo girare i coglioni.
«No aspetta» dice bloccandomi il polso.
E il mio corpo sente una scarica elettrica che non pensavo di poter provare. Vorrei non girarmi ma il mio corpo si muove da solo come fosse calamitato verso di Logan e mi volto in sua direzione.
«Che c'è?» ok almeno il cervello non mi ha abbandonata e mi ha permesso di rispondere con tono scocciato.
«Scusa».

Cosa? Mi sta chiedendo scusa? Questa sì che è una sorpresa!

«Non mi piace quando le persone mi giudicano perché non ho voluto più vivere con lei facendomi sentire uno stronzo» confessa.
Aspetta, cosa? «Non ti stavo giudicando» mi affretto a rispondere.
«Ah no?» domanda perplesso.
«No, stavo dando un'opinione sulla tua idea che convivere da giovani sia sbagliato, ma non intendevo dire che hai sbagliato a cambiare idea su di lei. Quelli sono cazzi tuoi e avrai i tuoi motivi per aver deciso che lei non fa per te. Dicevo solo che se è andata male una convivenza non vuol dire che allora fino ai quarant'anni non potrai riprovarci con qualcun'altra perché sei troppo piccolo» lo prendo in giro e lo vedo sorridere. Un sorriso dolce, e non posso fare a meno di notare quanto i suoi denti siano talmente bianchi da accecare, mi chiedo perché sotto casa ancora non ci siano ragazze col numeretto in mano per uscire con lui perché con quel sorriso potrebbe inginocchiare il mondo intero.
E, stranamente, non mi vergogno di averlo pensato perché, oggettivamente, Logan Torres è dannatamente bello.

◊◊◊

Dopo un paio d'ore in cui non ci siamo più rivolti parola perché concentrati a leggere la fattoria degli animali – per cui Logan si è offerto di aiutarmi nuovamente ottenendo un mio rifiuto come risposta – Chuck e Nick fanno rientro in casa.
«Che ti sei fatto Nick?» mi alzo in piedi velocemente e gli tiro su il braccio per osservare il polso fasciato.
«Sono solo atterrato in modo sbagliato» risponde facendo spallucce.
Lo osservo meglio e noto che anche il labbro inferiore ha un leggero taglio sulla destra e sta cominciando a gonfiarsi.
«Vieni con me» lo faccio sedere su una sedia del tavolo e prendo il ghiaccio dal frigo, mi posiziono tra le sue gambe e glielo appoggio sul labbro.
«Cazzo, è freddo!» esclama facendo un lieve sussulto, quasi di riflesso porta le mani sui miei fianchi per reggersi.
Non posso fare a meno di notare il silenzio che è calato nel salotto, così come non posso fare a meno di notare gli sguardi che ogni tanto lancia Logan in nostra direzione, evidentemente non è abituato ad avere amici che si prendono cura di lui altrimenti questa situazione non gli sembrerebbe così assurda.
«Sta' fermo» gli intimo «E così magari la prossima volta la smetti di fare Superman» lo prendo in giro.
«Che facciamo stasera?» si intromette Chuck «Io propongo di andare al cinema» aggiunge subito dopo.
Effettivamente non mi dispiacerebbe, amo i film tanto che con i miei amici coinquilini l'anno scorso avevamo acquistato un pass mensile che ci permetteva di vedere senza limiti di ingresso qualunque film a qualunque orario e in qualunque giorno della settimana, peccato che il servizio non è più disponibile.
«Sì, ma sta volta scelgo io» solitamente mi tocca vedere film horror o d'avventura, che non mi dispiacciano, ma adesso al cinema ne stanno trasmettendo uno romantico e per una volta voglio sentirmi ragazza anche io.
«Ti prego, non dirmi che è quella merda strappalacrime» si lamenta Nick, premo un po' di più il ghiaccio sul suo labbro per fargli male e alzo il sopracciglio come ad avvisarlo che farebbe meglio a stare zitto.
«Scegliete sempre voi, per una volta tocca a me. Guardo tutti i generi che piacciono a voi, quindi potete accontentarmi se ogni tanto decido di sognare con un film romantico, o drammatico che sia». Mi allontano dai miei due amici e mi vado a sedere sul divano di fianco a Logan facendo il mio solito broncio nella speranza che cedano alla mia richiesta.
«D'accordo» si arrende Chuck «E film romantico sia!».
Esclamo un "Evviva!" e mi affretto a recuperare giacca e borsetta.

Coinquilini - IN REVISIONE.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora