9 - Salvataggio

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CLAIRE

"Kit" chiamai con urgenza, tenendo un tono basso per non attirare l'attenzione dei lupi che erano al piano di sotto.
Lo tenni stretto a me, mentre lasciavo che si sfogasse. Pianse disperato, come se gli avessero strappato un arto e capii quanto forte fosse il suo legame con il compagno, atterrita.

Se io stavo male con i sensi ottenebrati, quanto sarei stata devastata coi sensi liberi?
Mi sforzai di non pensarci, mentre mi concentravo sul mio amico.
Mi feci spiegare di nuovo tutto ciò che avevano subito fino a quel momento, mentre il mio cervello lavorava per mettere a punto un piano.

"Claire" disse alla fine, con voce rotta "ho paura che me lo portino via. Sono venuto via solamente perché mi hai detto di farlo, perché mi fido di te, ma sento che sta soffrendo e vorrei tornare là, quindi per favore, dimmi che farai qualcosa."
Qualcosa, nel modo in cui mi guardò mi fece decidere.

Raccolsi tutto il mio coraggio, mentre gli sorridevo. "Lo farò, Kit. Con i tuoi genitori abbiamo ideato un piano sicuro per farlo evadere domani notte" dissi a beneficio di chiunque potesse essere in ascolto.
Kit si agitò. "Non posso aspettare un giorno intero, Claire! Non posso restare qui con le mani in mano mentre Dean viene massacrato!" Il mio cervello registrò il nome del suo compagno.

"Devi, Kit. Il piano è il modo più sicuro per liberarlo. C'è Doug di servizio, adesso?" domandai, mentre il mio scarno piano prendeva forma.
"Sì. Dio quanto è stronzo" borbottò stringendo i pugni.

Mi avvicinai al suo orecchio e alitai piano "Ci penso io stanotte, Kit."
Si riscosse, guardandomi negli occhi e annuii, decisa. Sarei andata al comando quella sera e ne avrei fatto uscire il compagno di Kit, a costo di scoprirmi e farmi torturare al suo posto.

"Ma tu" disse comprendendo le mie intenzioni.
"Io darò supporto ai tuoi, domani, puoi starne certo." Lo dissi convinta, perché se Levi mi stava ascoltando come immaginavo, non volevo che mi mettesse i bastoni tra le ruote. E poi speravo anche di essere qui l'indomani.

"Ora credo che dovresti dormire, Kit. Ci vediamo tra qualche ora" dissi guardando il mio orologio. Forse ce l'avrei fatta prima del cambio della guardia, sperai.

"Lascerò la finestra aperta" sussurrò al mio orecchio.

Lo abbracciai di nuovo, cercando di infondere in lui e in me quel coraggio che mi serviva, poi me ne andai.
Mi fermai solo un momento in cucina a salutare i suoi, dopo aver sorpassato Levi su per le scale. Come immaginavo ci stava spiando, ma non importava. Se potevo evitare al mio amico di soffrire a quel modo, lo avrei fatto.
"Ho suggerito a Kit di provare a dormire un poco, ha bisogno di riprendersi" dissi parlando con l'Alpha e la Luna.

"Claire" disse Jeremy appoggiando le grosse mani nodose sulle mie spalle.
"Andrà tutto bene, Alpha" dissi e sperai che capisse. Se volevo far parte del branco, non potevo iniziare andando contro il suo volere.

"Ci vediamo domani dopo cena, qui" disse come se non avessi nemmeno parlato.
"Sono ancora convinto che lei non dovrebbe far parte della squadra" intervenne Levi, facendomi irrigidire.

"Ho capito che non mi vuoi, ma conosco le guardie e sono pratica del comando, posso essere utile" risposi, ostentando una sicurezza che ero lontana dall'avere.

"Basta che non stai tra i piedi" replicò, guadagnandosi un'occhiata di avvertimento da parte del padre.

"Bada tu a non intralciarmi" dissi prima di lanciargli un'occhiata in tralice e andarmene.

Guidai veloce fino a casa, prima di cambiarmi e prepararmi.

Decisi di fingere di essere semplicemente in anticipo e pregai di non incontrare Simon, perché stavo per comportarmi in un modo che probabilmente lo avrebbe ferito.

The hidden wolfDove le storie prendono vita. Scoprilo ora