CLAIRE
Chiusi gli occhi, lasciando la mano sul fianco, ma non riuscivo più a premere con la stessa forza, segno che stavo perdendo più sangue di ciò che pensavo all'inizio e presto sarei stata incosciente.
Tastai piano la ferita e a quel punto non mi stupii più di tanto di trovare un pezzo di ramo scheggiato fuoriuscire dal mio petto. Almeno non aveva preso il polmone, pensai riuscendo a respirare a malapena, ma senza sentirmi soffocare.
Ero solo molto debole, almeno sperai fosse solo quello. Sentivo la nausea e pensai che fosse a causa della botta in testa. Mi ero concentrata a tal punto che non sentii Levi chiamarmi, le prime volte.Capii che stava parlando con me solo quando urlò il mio nome. "Mi stai ascoltando?" chiese.
Alzai gli occhi su di lui, che mi guardava con le mani sui fianchi, arrabbiato.
"Mi dici cosa cazzo ti è venuto in mente? Pensi che saresti riuscita a vincere contro un licantropo? Un assassino a sangue freddo poi! Non mi interessa se dici di essere un lupo, finché non lo avrò visto con i miei occhi non ci crederò!"
La sua rabbia mi investì come sempre, ma a differenza del solito, mi venne da piangere.
C'era una possibilità che quella fosse l'ultima conversazione che facevamo e sentii tutto il peso di quella considerazione.
"Scusa" dissi, cercando di mettere insieme i pensieri per comunicargli ciò che mi premeva dirgli."Oh, certo! Tutto il lavoro sporco lo devo fare io, non è così? Dai, alzati" aggiunse irritato.
Presi fiato. "Non posso" mormorai, sentendomi sempre più debole. Forse non era una ferita guaribile, dopotutto.
"E adesso cosa c'è?" chiese avvicinandosi.
Alzai la mano che mi tenevo sul fianco, girando il palmo per farglielo vedere.
Inspirò di colpo alla vista del sangue e poi si avvicinò, fissandomi. "Fammi vedere" disse pratico, concentrandosi sul fianco. "Dannazione. Avevo ragione, sei una calamita per i guai" borbottò, ma non risi. Non ce la facevo.
Respirare era sempre più faticoso e pensai di aver perso conoscenza quando Levi fece pressione sulla ferita, cercando di spostarmi per estrarre il ramo.
"Ehi!" mi tirò uno schiaffo, poi un altro, che mi risvegliò.
"Non morire dissanguata qui, hai capito? Devi restare sveglia, ho chiamato Kit e papà, arriveranno presto" disse ed io scossi la testa, sperando di dissipare la nebbia che mi avvolgeva le membra. Mi sembrò che il dolore fosse diminuito, ma forse ero solo io che stavo diventando insensibile."Levi" dissi a fatica. Sentivo che stavo sudando freddo, non era un buon segno. Lui mi ignorò, così lo chiamai di nuovo.
"Che c'è? Mi sto impegnando per non farti morire, se non te ne sei accorta! Non vorrei mai che mi accusassero di averti lasciata crepare. Mio fratello ne morirebbe" aggiunse con voce più morbida e una lacrima scese lungo la mia guancia.
Certo, Kit. Bè, forse non sarei arrivata viva al mattino successivo, per come mi sentivo, quindi tanto valeva vuotare il sacco."Sc-scusa" dissi di nuovo, sforzandomi di tenere gli occhi aperti, mentre decidevo di giocarmi il tutto per tutto.
"Si, fai bene a scusarti. Cosa ti è saltato in mente, non vedi i telefilm? Non si tratta con i terroristi" disse con quella sua vena ironica che tanto mi ha fatto arrabbiare in questi anni e sapevo che avrei rimpianto pure quella, ormai.
"No. Io.. scusami per" dissi poi dovetti prendere fiato, per darmi coraggio. Sentivo che la vita mi stava scorrendo via dalle mani, come il sangue che stavo perdendo.
"Per cosa, sentiamo? Visto che non vuoi restare zitta, per cosa dovrei scusarti?" chiese, concentrato sulla mia ferita. Lanciò un'imprecazione, mentre valutava se riprovare a spostarmi da dove ero e rischiare un'emorragia più copiosa.
"Per..." oh, se era difficile "per non averti detto prima chi sono" dissi, poi pensai che forse non era la cosa migliore da fare, confessare.
Se stavo per morire, a cosa sarebbe servito procurare un dolore del genere a Levi? Sapevo di storie in cui il lupo o la lupa che aveva perso il compagno era impazzito e non volevo certo quel destino per Levi, non importa quanto tesi fossero stati i rapporti tra noi.
"E chi saresti, sentiamo?" chiese Levi, guardandomi fisso negli occhi, una mano a premere la mia sulla ferita, ormai scivolosa per tutto quel sangue e l'altra poggiata contro la mia spalla dall'altro lato, a sostenermi.
Senza di lui credo mi sarei già accasciata contro l'albero.
"Ti amo" dissi invece di rispondere. Non ero sicura fosse amore, in realtà, ma il legame tra compagni me lo faceva sentire caro e se fossi morta e lui avesse scoperto che ero la sua compagna in futuro, volevo che sapesse che la sua lupa lo amava. Tutti meritavamo qualcuno che ad un certo punto ci dicesse che ci amava, io di sicuro lo avrei tanto desiderato.
Lui chiuse gli occhi e scosse la testa, come se gli avessi detto che mi volevo alzare per andare a correre.
"Credo che tu non sia lucida in questo momento, quindi anche se sono lusingato perché so benissimo di essere il sogno di ogni donna, so che stai delirando. Noi ci odiamo, non ti ricordi?"
"Ricordo" risposi a fatica. "Ma..."
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The hidden wolf
WerewolfGli uomini sono ormai a conoscenza dell'esistenza dei licantropi e ovunque nel mondo si cerca una convivenza pacifica, a volte con successo, più spesso con scontri sanguinari e morti da entrambe le parti. Claire e Kit sono migliori amici da sempre...