7 - Kit, Simon... e Levi

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CLAIRE

Asciugai le mie lacrime, cercando inutilmente di riprendere il controllo, mentre il cuore batteva furioso e dentro di me una sensazione di ineluttabilità prendeva piede. Ero tremendamente in colpa per aver causato dolore a Kit, mentre non capivo come mi sentissi riguardo a Levi. La sua reazione era una lusinga per me, il canto di una sirena, ma quando avesse capito che ero io, ero certa che mi avrebbe rifiutata e tutto sarebbe scoppiato come una bolla di sapone, anche il mio cuore.

"Lascia almeno che ti medichi le ferite" dissi invece di commentare, sperando che lasciasse che lenissi le sue ferite, come parziale ammenda.

Si lasciò condurre in bagno e si sedette sulla vasca, mentre io armeggiavo con il disinfettante. "Non sei ancora guarito" commentai mentre il pensiero dell'autore di quelle ferite restava in un angolo della mia mente.

"Mio fratello sarà il futuro Alpha, le ferite inflitte da lui ci metteranno sempre di più a guarire, rispetto a quelle inferte da un altro lupo" spiegò.
Assorbii le sue parole, ancora schiacciata dal senso di colpa, ma non dissi nulla. Completai la mia opera da infermiera e poi applicai delle garze. Probabilmente domani non avrebbe più avuto bisogno delle medicazioni, ma mi faceva sentire meglio.

"Mamma mi ha chiesto di andare a consegnare un po' delle pastiglie che abbiamo portato da Caracas al branco NightPaw, a Sud di qui. Voleva allontanarmi da Levi, immagino" disse e mi sentii in pericolo. Per la prima volta mi sentii esposta davvero.
"Credo... che sia un'ottima idea, Kit. Scusa per ciò che ti ho causato, non avrei dovuto chiedertelo" dissi ricacciando indietro i miei sentimenti, concentrandomi su di lui.

Mi prese per le spalle, scuotendomi finché non lo guardai di nuovo in viso.
"Non pensarci nemmeno Claire, va bene? Ero solo arrabbiato perché nell'ultima settimana ho scoperto talmente tante cose che mi hai tenuto segreto che francamente mi domando se ti conosco davvero."

Era dura, ma aveva detto la verità. "Sei la persona che mi conosce meglio, Kit, ti prego di accettare le mie scuse. Non sapevo come dirti tutte quelle cose. Non faccio parte del vostro branco, non so quanto sia sicuro parlare dell'Alpha precedente, o di chi fidarmi. E sicuramente la storia con tuo fratello non potrà finire bene, io.. non sapevo cosa fare."

"Ho capito, lo sai. Ma credo comunque che dovresti dirglielo. Magari ti sorprenderà" disse, ma potevo vedere che nemmeno lui ne era convinto.

Restammo un po' sul dondolo appena fuori casa, ma non chiesi a Kit di rimanere a dormire, avevo bisogno di tempo da sola per rimuginare sulle sue parole e su ciò che dovevo fare.

Cercavo di convincermi a parlare con Levi, sperando che la sua parte irascibile e stronza non prendesse il sopravvento e non mi scoppiasse a ridere in faccia, prima di dirmi qualcosa di orrendo e infine ripudiarmi come compagna, visto quanto poco gli piaceva stare in mia compagnia.

Ma mi aveva baciato con trasporto, ripeteva una vocina. Sì, ma poi se n'è andato e quando è tornato, se possibile mi aveva trattato peggio di quanto ricordassi.

Restai lontano da casa di Kit finché non tornò, il mercoledì seguente, intrattenendomi con i ragazzi con cui facevo la ronda e, lo ammetto, con Simon. Era piacevole parlare con lui anche se ero consapevole che se avesse saputo che ero un lupo, probabilmente ogni sentimento romantico gli avesse sfiorato la mente fino a quel momento sarebbe stato spazzato via dall'odio e dal disgusto.
A volte mi sembrava di non essere adatta a nessuna delle due fazioni, ma immagino che fosse solo per via di Levi. Per qualsiasi altro lupo, forse sarei stata una compagna adeguata.

La sera prima del ritorno di Kit, accettai di uscire con Simon, giusto per non destare sospetti mi dicevo, in verità speravo davvero di poter passare una serata tranquilla, senza drammi e magari farmi corteggiare un po'. Avevo bisogno di sentirmi desiderata, ma non volevo ammetterlo.

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