10 - Diplomazia

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CLAIRE

"Oh. Ciao" borbottò Douglas, restio ad allontanare lo sguardo dalla mia figura.
Sorrisi a Doug, sbattendo le ciglia, con ancora il sorriso di prima sulle labbra. Non avrei permesso a Levi di rovinare tutto, dovevo risolvere la cosa.

"Levi" salutai obbligandomi a restare tranquilla per non attirare l'attenzione evitandolo, ma sperai che non saltasse fuori con affermazioni fuori luogo.
"Sei arrivato al momento giusto" aggiunsi prima che potesse dire qualcosa, "Doug stava per liberare Dean."
"Chi?" chiese.
Ecco.
"Il compagno di Veclan" spiegai tra i denti "magari lo puoi accompagnare da lui, è un po'.. affaticato" dissi lanciando un'occhiata di avvertimento a Doug, che per fortuna non disse nulla.

Lo sguardo di Levi si fece affilato a quelle parole e ogni traccia di divertimento svanì come neve al sole, rendendo chiari i suoi sentimenti per il fratello.
Doug sembrò percepire l'aria che tirava, perché ci fece strada nella stanza dove tenevano Dean, mettendo me in mezzo tra lui e Levi.
Cuor di leone, insomma.

Il ragazzo reagì alla nostra presenza annusando l'aria, senza nemmeno alzare la testa, sembrava sfinito. "Possiamo fare da soli, se vuoi" dissi a Doug.
"Vado a preparare i documenti per il rilascio" biascicò lui lanciandomi un'occhiata grata.
"Trovo sia un'ottima idea" replicai con un gran sorriso, che durò sul mio viso giusto il tempo di fare uscire quell'idiota borioso dalla stanza.

A quel punto dovetti per forza prestare attenzione a Levi, sentivo l'astio che emanava fino alla mia figura, mi faceva pizzicare la pelle.

"Che accordo hai fatto con quello stronzo?" La rabbia di Levi m'investì quasi immediatamente, come mi aspettavo. Dannazione a lui e al suo caratteraccio.

Provai a non fare scenate, Dean aveva bisogno di andarsene e alla svelta. "Non so di cosa stai parlando."

"Smettila di fare la grande stratega, ho sentito cosa ti ha detto quando vi siete stretti la mano" disse rabbioso. Valutai se tirare la corda, ma il pensiero delle condizioni di Dean e della preoccupazione di Kit mi fece desistere.
"Visto che ormai il fatto che Veclan sia un lupo è evidente, considerando che lui ed io siamo sempre insieme, ho dovuto confessare a Doug che lo sapevo. Ma gli ho anche detto che garantisco per lui e per.. Dean" A quel punto il ragazzo alzò lo sguardo verso di me.
Lo guardai solo un momento, prima di redarguirlo. "Quindi non fate più casini, almeno per un po', chiaro?" poi tornai a concentrarmi su Levi, che sembrava confuso.
"Dicevo... mi sono proposta come tramite tra uomini e lupi, visto che si fidano entrambi di me e non ho mai dato occasione di far credere che in me la vostra fiducia fosse mal riposta. Sì, intendo entrambe le parti" dissi seria.
Levi sogghignò. "E cosa pensi che succederà domani? O quando scoppierai, magari qui dentro e tutti i cari uomini che sono qui ti vedranno come l" Gli tappai la bocca con la mano, con un movimento fulmineo che stupì entrambi.

"Non qui dentro. Idiota." Sì, quest'ultima parola la calcai più delle altre. Levi sbuffò ed io inspirai meglio il suo odore, rischiando quasi di farmi scoprire. "Ne possiamo parlare domani? Adesso dovresti portare a casa vostra questo ragazzo e rassicurare tuo fratello, credo sia la cosa più importante, no?" lo sfidai a contraddirmi.

Vidi la fatica di Levi per trattenersi dal rinfacciarmi qualcosa, ma alla fine arrivò alla mia stessa conclusione. Dovevamo portare via Dean il prima possibile e fare felice Kit.
"Non credo possa farsi una camminata di quattro chilometri" commentò allora, sprezzante.

Allungai meccanicamente una mano verso di lui.
"Tieni, prendi la mia auto. Verrò a prenderla a casa vostra domani" dissi facendo tintinnare le chiavi.
"E tu come torni? Non lo puoi accompagnare tu, visto che sei la sua salvatrice?" mi apostrofò. Sembrava ancora indispettito, ma non avevo tempo per lui in quel momento, i ragazzi della ronda stavano arrivando, dovevo far uscire quei due velocemente.

The hidden wolfDove le storie prendono vita. Scoprilo ora