31 - Regali e ricordi

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LEVIATHAN

"Non vuoi davvero radere al suolo la casa, vero?" chiese Veclan, nervoso dando un'occhiata al retro del pick-up.
Scrollai le spalle. Non gli dovevo alcuna spiegazione, ero l'Alpha adesso e non avevo intenzione di avere pietà della casa di una schifosa bastarda, nemmeno se lei era stata scelta per me dalla Dea Luna stessa. E poi era morta, quindi non sarebbe certamente tornata a chiedere i danni.

"Levi ti prego conoscevi Claire, ha combattuto quello che c'era tra voi finché non è più riuscita a resistervi, come avrebbe potuto farti una cosa del genere?"
"Dimentichi che lo ha fatto anche a te. E tu non c'eri, non l'hai vista con in mano quel cazzo di telecomando che diceva candidamente che aveva fatto saltare in aria casa nostra. Sembrava orgogliosa, cazzo!" Sbattei la mano sul volante, arrabbiato ancora una volta.
Parlare di lei, pensarla addirittura, mi faceva incazzare all'istante, non riuscivo a piangere la sua scomparsa ero solo molto, molto, arrabbiato. Veclan diceva che non ero lucido, che ero ferito, ma non era così.
"Quando sarà bruciata, credi che cambierà qualcosa?" chiese allora, saggiando la mia reazione.
"Beh io sicuramente starò meglio" dissi.
"Per quanto? E' sufficiente bruciare le sue cose per dimenticarla? Per perdonarla, forse? Riuscirai ad andare avanti semplicemente arrostendo casa sua?"
"Vuoi stare zitto, dannazione?" gli gridai contro, le mani contratte sulla pelle logora del volante, mentre uscivo dalla strada principale per entrare nel suo vialetto.

"Credi che io non stia male? Era la mia migliore amica e anche se sei arrabbiato, mi rifiuto di credere che ci abbia fatto una cosa del genere!"
"Bé, fratellino, sarà meglio che tu venga a patti con questa cosa: era una dei ribelli e ha assassinato i nostri genitori, che se non sbaglio erano come genitori adottivi per lei, dopo che i suoi sono morti. Lo hai detto anche tu, no?" dissi tornando con la mente ad una conversazione che avevamo fatto qualche giorno prima.

Non gli avevo riportato le ultime parole di Claire per lui solamente perché le giudicavo decisamente troppo crudeli, ma ero piuttosto sicuro che se avesse continuato a punzecchiarmi a quel modo prima o poi gliele avrei rinfacciate anche se non volevo metterlo di fronte alla cattiveria di quella ragazza.

Diedi una spallata alla porta, che cedette sotto il mio colpo, spalancandosi. Era freddo all'interno, probabilmente gli spifferi che entravano dalle finestre rotte avevano dato quell'atmosfera di abbandono che trovammo una volta entrati.
Veclan infatti osservò i vetri in frantumi ai suoi piedi, rivolgendomi poi uno sguardo d'accusa. "Almeno sappiamo che non aveva un sistema di allarme" dissi sfidandolo a dire qualcosa di inappropriato.

"Ci dividiamo?" propose con un sospiro stanco e mi presi un momento per pensare che forse non mi ero curato troppo dei sentimenti di mio fratello, troppo occupato a non crollare io stesso.
Uno dei miei addestratori una volta mi aveva detto che un capo e un leader non sono la stessa cosa. Che avrei dovuto andare dritto per la mia strada e fare il meglio del branco, se volevo essere un capo. Ma per essere un leader avrei dovuto fare molto di più e in momenti come quello, sentivo di non fare abbastanza.

"Dove preferisci andare?" chiesi allora a mio fratello, sperando che non mi toccasse tornare nella camera da letto di Claire. Non ero pronto.
Veclan parve notare il mio tono, perché si offrì di occuparsi del piano di sopra ed io fui ben felice di dedicarmi alla cucina.
Controllai ogni sportello, spostai le provviste, scardinai le ante della dispensa e l'armadio dei fucili, ma non trovai nulla fuori posto, così accesi il dispositivo che serviva a rintracciare aggeggi di controllo come le cimici e fui sorpreso quando ne trovai un paio. Sembravano di tipo militare, non era robetta da negozio, quindi immaginai che ce li avesse messi qualcuno del comando di polizia. "Vec, abbiamo un problema di insetti quaggiù" dissi per avvisarlo.
"Saranno entrati dalle finestre rotte" replicò con sarcasmo, ma sapevo che aveva capito.

The hidden wolfDove le storie prendono vita. Scoprilo ora