SETTE

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CHAMPAGNE
Sette

Non riesci a dormire?


30 novembre

Einar osserva sconsolato la pozzanghera che si sta formando ad un metro da lui, poco più in là, sul marciapiede: la superficie d'acqua si increspa per il vento che tira e lui, dannazione, ha freddo da morire. Si nasconde meglio tra il muro ed il portone chiuso dal quale sono appena usciti e si lascia circondare dal braccio di Joele. È stato un pomeriggio lungo, lui e Joele sono stati allo studio di registrazione di Filippo, a Milano, ché domani Einar tenterà l'entrata in corsa ad Amici, davanti al pubblico e davanti alle telecamere: è agitato e gli pare che sia tutto contro di lui - fottuto mal tempo, proprio adesso doveva scoppiare un temporale così forte?
"Hai trovato qualcosa?" domanda al fidanzato, che è lì che smanetta con telefono alla ricerca di un hotel comodo per passare la notte - sicuramente è la scelta migliore ed anche la più sicura. Tutto contro di lui, lo ha già detto?
Joele scuote il capo e fa una smorfia. "Per adesso sono tutti occupati." che cazzo di sfortuna. Con quel diluvio non possono permettersi di arrivare fino a Brescia in auto - hanno avuto anche dei problemini al motore sull'autostrada per Milano. "Se non trovo nulla, chiedo ad un mio collega che abita qui, tranquillo." prova a rassicurarlo.
Quello sospira e gli si preme di più contro, che se c'è una cosa che ha imparato ad odiare è la pioggia col vento, che quelle fottute gocce lo colpiscono da tutte le angolazioni e gli si infilano ovunque. "Y un treno? Para volver a casa" tenta.
L'altro gli dà un bacio sulla testa e annuisce, assicurandogli che sta controllando anche quelli - deve trovare una soluzione al più presto. Einar sta tremando e non può prendere freddo proprio oggi.
"Come mai siete ancora qui?" la voce di Irama - cioè, Filippo, lo distrae per un attimo.
Einar fa capolino dalla spalla del bresciano ed incontra lo sguardo del cantautore. "Llueve" dice, come se fosse una spiegazione ovvia.
Filippo lo osserva per un attimo, aspettando che continui a spiegare, ma, quando poi non arriva nulla, si decide a chiedere. "Avete l'auto, no?"
"Sì." risponde il bresciano. "Ma mi si è fermata in autostrada all'andata e non vorrei facesse la stessa fine al ritorno. Soprattutto con questo diluvio." spiega. "Quindi stavamo cercando un albergo oppure prendiamo il treno per tornare e -"
"- venite da me." lo interrompe subito il cantautore. "Ho abbastanza spazio."
Il cubano continua a fissare Filippo per un lungo attimo, la mano ancora stretta a quella del fidanzato. Aspetta che sia Joele a rispondere all'invito, a decidere se accertarlo o declinarlo - non vuole essere lui ad esporsi troppo, non ora che le cose con Jo sembrano essere tornate a posto. A parte il sesso, ovviamente - un mese, forse, sì. Sì, è quasi un mese che loro due non... Dio, si può essere così tanto frustrati?
Joele è quasi spiazzato da quella proposta ed è quasi tentato di accettare, ma - "Non voglio disturbare, davvero."
Filippo scuote il capo, sorridendo. "Nessun disturbo." si affretta a dire. "È anche più comodo, no? Tanto domani dobbiamo andare a Roma insieme."
L'altro si volta verso Einar e lo osserva. "Che ne dici?"
Quello scrolla appena le spalle ed accenna un sorriso: lo sa, dannazione se lo sa, che sarà una situazione strana e che sarà imbarazzante forse e - fa un sorriso più convincente e non reprime nemmeno più il brivido di freddo. "Se per Fe - Filippo non è un problema..." lascia cadere lì.
Il bresciano annuisce e mette il cellulare in tasca. "Grazie, Filo. Accettiamo volentieri." dice e quest'ultimo gli sorride (è così strano, però, essere entrati così in confidenza).
"Dici che l'auto ce la fa ad arrivare fino a casa mia?" domanda, ridendo un po'.
Einar si scastra dall'angolino con un broncio buffo sulle labbra. "No traiga mala suerte, chico con las plumas" fa (Ti ricordi quando scherzammo sulle tue piume, Feli? E poi ci consumammo d'amore? - no, ok, non è decisamente un buon inizio) e gli dà una spintarella con mezzo sorriso.
Eppure ti piacevano così tanto le mie piume. "Non porterò di certo sfiga chiedendolo, Einarcito." lo prende in giro lui, pizzicandogli una guancia. Joele ride e scuote il capo.
"Hai conosciuto Marisol a Cuba, vero?" domanda, anche se la risposta gli è chiara.
A Cuba? Ah, quindi lui - il cantautore ride a sua volta, arricciando il naso e annuendo. "Sembrava così infastidito da quell'Einarcito."
Quello li fissa e si imbroncia di più, le braccia incrociate al petto - adesso si sono pure coalizzati per prenderlo in giro? Sbuffa e sbuffa di nuovo, di più, quando una goccia di pioggia lo colpisce sul naso. Fottuta Milano.
"Einarcito, Einarcito, pequeñito" fa loro il verso.
Filippo ride e gli pizzica di nuovo la guancia. "Andiamo, dai. Einarcito non può prendere tutto questo freddo."
Il bresciano sorride, prendendo le chiavi dell'auto dalla tasca. "Anche perché io, al suo posto, non canto."

Champagne || EiramDove le storie prendono vita. Scoprilo ora