(2 di 2) QUINDICI

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CHAMPAGNE
Quindici
(2 di 2)

Balli con me?

Domenica 13 Gennaio

Einar inclina il capo all'indietro fino ad appoggiarsi con la testa al bordo della vasca - socchiude gli occhi. Appoggiato al suo petto, c'è Filippo, ancora così meravigliosamente nudo tra le sue braccia - con una mano gli sta accarezzando pigramente il petto, con l'altra (il braccio teso oltre il bordo laterale della vasca) tiene la flûte ancora piena per metà di delicato champagne. Champagne, sì, Filippo ha ordinato una bottiglia di champagne e se la sono vista recapitare in stanza nemmeno una decina di minuti dopo - il tempo per Einar di infilarsi in bagno e decidere di iniziare a riempire d'acqua bollente la vasca ed il tempo per Filippo di infilarsi qualcosa per rendersi presentabile agli occhi del cameriere.
Questa volta seguiamo il galateo, lo beviamo dai bicchieri, ha scherzato il cantautore riferendosi alla volta precedente, sul tetto del residence, lì dove si erano attaccati alla bottiglia e poi avevano viaggiato con la mente fino a Cuba, fino ad immaginarsi a fare l'amore in quella stanza caldissima della villetta. Quella volta in cui si erano rifugiati nei ricordi - che non avevano potuto fare altrimenti.
Dopo la consegna, comunque, hanno preso il secchio del ghiaccio, i bicchieri e la bottiglia e si sono spogliati (oddio, non che Einar si fosse premurato di rivestirsi - Filippo lo aveva fatto giusto per decenza, per non farsi trovare nudo dal cameriere), si sono infilati nella vasca e hanno lasciato che l'acqua bollente gli lambisse i corpi. Inutile dire che la bottiglia ha dovuto aspettare un po', lì nel ghiaccio, che l'atmosfera è diventata caliente in un secondo e loro si sono persi, di nuovo, a fare l'amore. Poi, una volta ripreso fiato (un bacio, un bacio, ancora un bacio) hanno brindato, facendo scontrare delicatamente i calici e poi prendendo un sorso di champagne.
Adesso Einar allunga appena le gambe e lascia che la carezza, tra il petto ed il ventre di Filippo, si faccia leggermente più concreta. Raddrizza di nuovo la testa e gli dà un bacino sulla spalla - rimane in silenzio, in quell'atmosfera rilassata e serena.
Filippo sorride e piega la testa all'indietro per provare a guardarlo negli occhi. "Ciao." mormora, leccandosi le labbra ("Ciao" - un sorriso). Sta così bene in quella posizione, gli piace davvero tanto. "Sai cosa mi ricorda tutto questo?"
"Cosa?" chiede quello con tono curioso, la esse morbidissima e quel bacio che gli lascia sulla fronte, la mano che ancora si muove sul suo corpo.
"Quando me ne stavo per andare." dice il cantautore, leccandosi le labbra. "Abbiamo fatto l'amore fino a star male." ricorda, il sorriso che si fa più sobrio.
"Pero adesso nessuno andrà da nessuna parte" sussurra Einar in risposta, che d'istinto lo sta stringendo più forte col braccio - gli dà un altro bacio sulla fronte. Perché adesso è diverso, no? Ora che - "Adesso che ti ho ritrovato..." butta lì e fa cadere il discorso, che lo champagne a stomaco - quasi - vuoto quasi gli toglie il freno alla lingua.
Il ventitreenne lo guarda, serio, e gli posa un bacio sotto al mento. "Sì." risponde, sorridendo un po' e buttando giù un po' di champagne.
"Sì" ripete lui e prende un grosso respiro, gli si stringe meglio addosso e lascia cadere il silenzio per un po', mordicchiandogli la guancia, lì dove riesce ad arrivare - è un silenzio piacevole che segue una promessa quasi tacita.
"Mettiamo las burbujas - le bolle" se ne esce Einar, d'un tratto, con tono infantile ricordandosi che quella vasca ha anche la funzione dell'idromassaggio. E lui, l'idromassaggio non lo ha mai fatto.
"Sì, certo." fa Filippo e si guarda intorno, cercando il tastino. "Premi quello lì." dice, non appena lo vede. "Dai, dai." lo incita, anche lui con voce da bambino.
Einar si allunga verso il tasto e quasi si spalma addosso all'altro, facendolo finire con il naso nell'acqua. Ride, un attimo dopo, ride quando Filippo ha la schiuma sulla punta del naso, ride quando le bolle iniziano a riempire la vasca - si sente esaltato da tutto quello, soprattutto da quella piccola coccola. Ride.
Quello si allunga a posare il bicchiere sul pavimento accanto alla vasca, prima di girarsi e dargli un bacio sul naso. "Caraculo."
E lui ride ancora mentre lo abbraccia e torna a sdraiarsi nella vasca, con Filippo addosso - lo stringe forte, forte, fortissimo. "Tu. Tu, tu, tu."
Il cantautore gli dà un bacio e si spalma su di lui. "Tu sei il caraculo." ribatte, chiudendo gli occhi.
"Elígeme -" intona il cubano dopo qualche attimo, dopo aver lasciato un bacio sulla tempia dell'altro. "Somos el cuadro que nunca he visto en los museos - elígeme" canticchia ancora, socchiudendo gli occhi a sua volta, il tono basso, le parole quasi sussurrate. "Que las plazas y los monumentos nos envidiarán - elígeme. En las cosas que dejan marcas... estás tú - tú."
Filippo punta lo sguardo nel suo e lo ascolta con attenzione, prima di appoggiare la fronte contro il suo collo e godersene le vibrazioni. "Sceglimi, voglio scoprirti come un continente - Sceglimi." continua a cantare, quasi sovrappensiero.
"Quiero descubrirte como Cuba - elígeme" modifica quello, divertito, cullandolo tra le braccia - un grosso respiro: si sente leggero. Leggerissimo.
Il cantautore lo bacia (un bacio, due - tanti) e si aggiusta quanto basta per essere seduto a cavalcioni su di lui. Sorride un po' continuando a cantare. "Perché da soli non si è buoni a niente - Salvami come solo nei libri." ed appoggia la fronte contro quella dell'altro, gli occhi chiusi. "Come solo tu."
"Tú que te quedas en mi mente como una canción - aquella que cantaba de pequeño, aquella que cantaba a mis padres" arrangia un po' il cubano accarezzandogli il viso piano, quasi solo lo sfiorasse, le labbra che si muovono lentamente intonando parola per parola.
"Sei tu che dici che l'amore è l'unica occasione." e lo bacia ancora, Filippo, cingendogli il collo con le braccia. "Vienimi a prendere - tu, vienimi a prendere."
"Conoces la dirección" completa Einar allacciando le gambe al suo corpo e prendendo un grosso respiro, incastrato piacevolmente in quel momento così romantico e, a tratti, sensuale. Differentemente da quando si trovavano a Cuba, Einar adesso non sente il bisogno di allontanare la dolcezza di questi attimi, anzi - li trattiene.
Il cantautore sospira, contento, e struscia il naso contro una guancia dell'altro. "Restiamo così? Sempre."
"Sì" mormora quello in risposta cullandolo un po' tra le braccia, mentre l'acqua si increspa per quel movimento lento. Ancora una volta lascia cadere il silenzio, lascia che quell'atmosfera rilassata li avvolga, mentre non può che tornare alla mente - di nuovo - alle ore precedenti, ripercorrendo a ritroso ogni minuto.
"Secondo te -" inizia, però, dopo qualche attimo "- abbiamo fatto troppo casino?" ridacchia, che forse non si sono propriamente risparmiati - più di un anno che non facevano l'amore, Dio, come avrebbero potuto?
"No, per niente." scherza il ventitreenne, completamente rilassato. "Siamo stati così tranquilli che nessuno ci avrà sentito." e ride piano, baciandogli il petto.
"Immaginavo" fa divertito Einar socchiudendo gli occhi e reclinando il capo all'indietro - si appoggia al bordo della vasca, le mani che accarezzano i capelli del cantautore. "Li terremo svegli a lungo, vero?"
"Cazzo, sì." fa quello e gli dà un bacio sulle labbra, sospirando piano davanti al modo in cui i loro corpi scivolano l'uno contro l'altro per via dell'acqua.

Champagne || EiramDove le storie prendono vita. Scoprilo ora