(3 di 3) VENTISEI

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CHAMPAGNE
Ventisei
(3 di 3)

Non ci stai provando abbastanza

27 Aprile

Dire che Filippo è irritato sarebbe minimizzare: è dalle prove in studio di quella mattina che non fa altro che pensare alla decisione di merda della produzione. Non che gli dispiaccia duettare con Giordana - tra di loro c'è una stima reciproca ed è incredibilmente brava -, ma duettare con Einar sarebbe stato...
Dio. Non esagera nel dire che sarebbe stato bellissimo, gli sarebbe piaciuto molto.
"Speravo mi lasciassero duettare con Einar" butta lì ad alta voce, sperando in una qualche reazione di Lorenzo.
Lorenzo sposta lo sguardo dal televisore del camerino per posarlo sull'amico. Speravo mi lasciassero duettare con Einar - come se Filippo non glielo avesse ripetuto già mille volte da quando ha saputo che si sarebbe esibito con Giordana. "Prenditela con la produzione" è la risposta laconica che gli dà - ingoia uno di quei sospiri esasperati.
"Cosa dovrei dire?" chiede, sospirando un po'. "Fatemi duettare con il mio ragazzo? Posso solo lamentarmene."
"Vedo - lo stai facendo da tutto il giorno" sbotta quello roteando gli occhi chiari. "E poi, era chiaro fin da subito che nessuno - a parte te e Mister Cuba - sarebbe stato d'accordo a presentare Sceglimi in due lingue" gli fa notare. "E lo sapevi - potevi almeno immaginartelo."
Filippo scuote il capo. "Perché? Che problema ci sarebbe stato?"
"Nessuno" fa Lorenzo con un velo (piuttosto pesante ed ingombrante) di ironia. "Il limone a fine canzone tanto lo avevate già messo in preventivo, no?" e si alza in piedi, che se non cammina e sfoga il nervosismo in qualche modo, scoppia. "Quindi - no, nessun problema."
"Pensala come cazzo vuoi" risponde l'altro, stringendo le labbra. "Non ti romperò più le palle."
E quello sta per buttare lì un ironico finalmente, quando Maria, in televisione, pronuncia la parola magica: Einar.
La conduttrice richiama l'attenzione del cubano, che è il suo turno di esibirsi. Ecco, il cubano non sta avendo una gran serata, dato che, anche quando non si è esibito, è stato tirato in ballo per night stupidi paragoni insensati - e si è beccato critiche su critiche.
Adesso Lorenzo si è fermato in un angolo della stanza, le braccia incrociate al petto e lo sguardo nuovamente puntato sullo schermo piatto. Sta osservando Einar raggiungere il centro del palco col suo microfono in mano, gli abiti bianchi addosso (ha scelto un taglio elegante per la serata, una camicia e dei pantaloni che gli cadono alla perfezione) e gli occhi profondamente blu - sono velati di preoccupazione.
Per volere proprio di Rudy Zerbi, sta spiegando la conduttrice, Einar ha dovuto preparare un'altra volta Io che amo solo te durante la settimana. Lorenzo sa - non perché voglia saperlo ma perché Filippo glielo ha ripetuto mille volte - che quella è una delle canzoni dove il cubano ha incontrato più difficoltà in assoluto - che si sbaglia con le parole, che non ricorda bene l'ordine del testo, che diventa un miscuglio di spagnolo e italiano. E anche Rudy lo sa bene, ecco perché ha deciso di metterlo, ancora una volta, alla prova.
Rimane in silenzio, Lorenzo, alle spalle di un Filippo piuttosto teso, una lattina di cocacola in mano. Rimane in silenzio sia perché non ha voglia di dire nulla, sia perché sa che, a breve, Filippo parlerà per entrambi.
Ed è così che si consumano i minuti successivi, con Filippo che guarda l'esibizione di Einar e Lorenzo che osserva ogni reazione del cantautore - lo conosce troppo bene. Ed Einar non va benissimo, in questa prova: fa qualche errore di troppo, forse per l'agitazione, e storpia qualche parola rendendola più esotica. E a fine performance, nonostante l'applauso del pubblico, Rudy non manca di prendere parola.
"Einar, no - non ci siamo. Per me potresti anche uscire ora" commenta lapidario (dei bu dal pubblico) guardando il ragazzo in piedi accanto a Maria. "Non ci siamo proprio. In che lingua hai cantato? Boh - io non ti capisco quando canti, guarda."
Il cantautore prende un respiro profondo e stringe le labbra - ogni volta che l'insegnante apre bocca si ritrova a contare fino a dieci. "Non lo capisce? Proviamo a far cantare Rudy in spagnolo, vediamo se sembra Iglesias." borbotta, buttando giù un sorso di coca cola - la lattina con la sua faccia non gli tira neppure un po' su il morale.
"Filo" sbuffa Lorenzo tornando a sedersi ed allungando le gambe. "È Rudy, che cazzo ti aspetti?" fa, la telecamera che indugia su Einar che all'ennesimo attacco schiude un po' le labbra.
"Ci estò - sto provando" dice educatamente. "Entendo - intendo a togliere lo spagnolo, io -"
"È evidente che non ci stai provando abbastanza."
"Non sono critiche costruttive, non c'entra nulla la musica!" risponde il cantautore. "Le critiche che faceva l'anno scorso riguardavano la musica, queste no."
"Si è accanito sulla questione dello spagnolo, Filo" dice Lorenzo alzandosi di nuovo - gli prende la lattina dalla mano ("Ho estudiato a lungo questa canzone, non -" tenta il cubano ma la replica del professore è secca: "Non mi pare proprio") e la scrolla un po' per vedere se ce n'è ancora. "Ti ricordi cosa ti ha detto alla radio? Ecco" fa, quasi dovesse spiegargli che Rudy Zerbi ha preso male Einar, forse solo per il gusto di rompergli le palle oppure chissà. Non sa bene perché si stia dilungando a dare tante spiegazioni a Filippo sulla questione Einar/Rudy, però un po' (tanto) gli dispiace vedere il suo migliore amico - per quanto rincoglionito dietro a quello - così.
Filippo scuote il capo, deluso. "Non è giusto, non è..." dice, ma si ferma quando Maria dà la parola a Rovazzi, coach provvisorio della squadra bianca per quella puntata.
"Mi sono informato molto su questi ragazzi prima di accettare la direzione, anche solo per una sera, della squadra: ho avuto modo di seguire i loro percorsi, puntata dopo puntata e penso che, onestamente, la storia dello spagnolo stia andando avanti da un po' troppo." esordisce lui, voltato verso i professori, la commissione di canto in particolare. "Einar è uno di quelli che ho visto crescere di più, mettersi in gioco e migliorare. Va bene, il suo italiano non è perfetto, ma sta ancora imparando e lo sta facendo da solo." sottolinea e Filippo non può fare a meno di cominciare a rilassarsi ora che qualcuno sta dicendo quello che pensa al suo posto.
"Penso che, essendo il programma dedicato al talento, dovremmo discostare l'attenzione dalla lingua e tornare sulla musica e sull'enorme talento che ha questo ragazzo." il ventitreenne quasi applaude, ma riesce a fermarsi in tempo. "Ed apprezzare il suo impegno nel recuperare canzoni indietro nella discografia italiana, canzoni che, correggetemi se sbaglio, sono state conosciute da lui solo negli ultimi mesi e non nei precedenti vent'anni come molti suoi compagni."
È qui più o meno che Filippo applaude: sul viso un'espressione indignata, ma soddisfatta (sembra dire ascolta, stronzo!).
"A posto, Einar" dice Maria, giusto per bloccare la replica al vetriolo del professore e finire lì la polemica. Il cubano annuisce appena e torna dalla sua squadra - posa la mano sulla spalla di Fabio e lo ringrazia con un cenno del mento. Si sente stanco e frustrato ed è anche arrabbiato con se stesso perché non ha cantato bene ed i commenti del professore lo stanno facendo sentire troppo pesante - joder.
"Andiamo avanti" annuncia la donna. "Vieni" fa indicando un cantante dei blu e Lorenzo torna a sedersi sul divanetto.
"Lo seguirai su Instagram, adesso? Fabio, dico" butta lì sarcastico, osservandolo armeggiare con il telefono - forse conosce troppo bene il cantautore.
"Assolutamente." risponde Filippo, sbloccando lo schermo del cellulare. "Lo seguo immediatamente e dopo lo invitiamo a bere."
"Sembri un coglione, così" lo avverte quello - sbuffa e si allunga a togliergli il telefono dalle mani con gesto nervoso.
Il cantautore ride e si riprende il cellulare. "Cosa ci sarebbe di male? Non sarebbe figo collaborare con lui?"
Lorenzo scuote la testa, le labbra strette: pensare che quando hanno comunicato che Irama non avrebbe duettato con Einar ma con Giordana, lui ha tirato un sospirone (certo, Filippo non l'ha presa benissimo, si sa). Dopotutto, ha avuto paura che il duetto dei due fidanzatini potesse attirare troppe attenzioni - Dio, sono così palesi - e tornare a fomentare la famosa ship. No, meglio senza duetto e che le persone rimangano ferme a Einar e Joele insieme, va.
"Improvvisamente vuoi collaborare con Rovazzi?"
Filippo lo guarda e sospira. "Improvvisamente ti fai più paranoie di me?" chiede.
"E meno male che ci sono io che me le faccio, Filo" sbotta lui. E lo sa, Lorenzo lo sa di risultare antipatico e fastidioso, ma se non ci pensa lui a far rimanere lucido Filippo, quello finirebbe per buttare tutto alle ortiche rendendo pubblica la sua relazione con Einar. Che poi, alla fine, sarebbe una disfatta sia per Irama che per Einar - forse più per Einar, ecco. Si sa come gira la società, no? Come finge di accettare le cosiddette diversità, eppure alla fine non fa altro che discriminarle ancor di più (o sfruttarle per business). E tutto ciò brucerebbe soprattutto la possibilità di carriera di Einar, no? Ecco, forse dovrebbe premere su questo dettaglio. "Già ieri non sono potuto venire con te alle prove e il discorso non mi fa sentire molto tranquillo."
Il ventitreenne lo guarda un po' offeso. "Non abbiamo mica scopato nei bagni, sai?" fa a voce bassa, in modo che da fuori non si senta nulla. "Ci siamo solo baciati." e si lecca le labbra. "Mi era mancato da morire."
"Voi vi siete cosa?" spalanca gli occhi Lorenzo, incredulo - il cuore a mille. "No, non puoi essere stato così co -"
"Eravamo da soli. Non ci ha visto nessuno, ne sono certo." chiarisce subito.
Lorenzo sta per rispondergli che, in qualsiasi modo Filippo abbia organizzato quell'incontro, è stata comunque una mossa stupida, che c'erano telecamere, microfoni, persone - e fanculo all'angolo cieco senza videocamere. È stato un azzardo. Ma Maria, adesso, sta annunciando il risultato della sfida ed il volto di Einar e di un cantante dei blu sta girando sullo schermo - la solita musichetta da suspence.
Qualche attimo dopo, la carta di Einar si ferma in primo piano, quella della squadra blu rimane indietro - il cubano, ripreso in quel momento, lascia andare un respiro ed accenna un sorriso (le fossette che si disegnano sulle sue guance), mentre accetta una pacca sulla spalla da un Rovazzi particolarmente soddisfatto.
"Lo sapevo!" fa Filippo sorridendo orgoglioso. "Sapevo che avrebbe vinto."
Lorenzo alza nuovamente gli occhi al cielo. Sapevo che avrebbe vinto - "Cos'è, telepatia da fidanzatini?"
Filippo prende un respiro, pronto a rispondere, ma viene interrotto quasi subito da un colpetto alla porta e dall'entrata in camerino di una ragazza dello staff.
"Irama - vieni, tra pochissimo tocca a te."
Il cantautore le sorride e si aggiusta la giacca, alzandosi ed avvicinandosi alla porta. "A dopo, Lori."
"Spacca tutto."

Champagne || EiramDove le storie prendono vita. Scoprilo ora