CHAMPAGNE
VentunoTeorie del cazzo
Venerdì 8 Marzo
Sono giorni che Filippo non vede Einar - settimane piene di impegni lavorativi e di appuntamenti rimandati. L'ultima volta che sono stati insieme per davvero è stata dopo la puntata in cui il cubano aveva cantato Bene. Hanno passato tutto quelle che restava della giornata a fare l'amore, chiusi nella camera d'albergo del monzese, con un piccolo spiraglio per respirare - poi è arrivata la mattina e si sono dovuti salutare.
E a Filippo manca, manca da morire, per questo un po' di giorni fa ha pianificato di fare oggi una scappata a Roma per vederlo anche solo per cinque minuti.
Sorride alla vista del messaggio di Einar ("Non vedo l'ora di stare con te") e lascia il cellulare sul letto, avanzando verso l'armadio. "Sei dentro tutte le playlist..." canticchia, prendendo un paio di camicie e tenendole accanto a sé e specchiandosi.
Sarà bellissimo passare del tempo insieme, anche se sarà davvero troppo poco - ha già detto che gli manca?
Dall'ingresso arriva il rumore della serratura che scatta, poi la porta che si apre e subito dopo si richiude con un tonfo morbido. "Ehi, sono io" si sente dall'entrata, mentre la zip di una giacca scivola verso il basso e dei passi si avvicinano alla camera da letto di Filippo: qualche secondo dopo, Lorenzo entra nella stanza, ancora con le chiavi di casa del cantautore in mano - ha il mazzo di scorta, da sempre praticamente, ché Filippo è uno specialista nel rimanere chiuso fuori casa.
"Ciao bro" fa entrando e sorridendogli un po'. "Tutto bene? Ti stai preparando?" chiede notando le camicie posate sul letto - si siede sul bordo del materasso. "Oh. Quella mi piace" e ne indica una con una fantasia floreale.
Quello lo osserva (non si è mai sorpreso di vedersi entrare Lorenzo in casa in momenti random - gliele ha date lui le chiavi) e alza le spalle. "Allora prenderò l'altra." scherza, prendendo quella che piace all'amico ed indossandola. "Devo sbrigarmi, non vorrei beccare traffico. Sai com'è, fino a Roma." dice, mentre rimette a posto l'altra camicia e caccia fuori i jeans neri.
Roma. Il fotografo aggrotta un po' la fronte, confuso da quella risposta - con lo sguardo segue ogni movimento del cantautore, l'espressione felice e quel modo in cui gli occhi brillano. "Roma?" fa.
"Roma." ripete Filippo, scompigliandosi i ricci con le dita. "Abbiamo del tempo libero, no? Ne approfitto."
Quello lo guarda ancora: l'aria radiosa, il sorriso sulla bocca, l'entusiasmo che Filippo sembra trattenere appena. Allora si alza dal letto e si posiziona dietro di lui, guardandolo attraverso lo specchio - posa la mano sulla sua spalla ed accenna un sorriso.
"Filo -" lo chiama piano. "Hai un'intervista tra qualche ora" gli ricorda con voce morbida. "Qui, a Milano."
Il ventitreenne si blocca e fissa gli occhi dell'altro attraverso lo specchio, incredulo. L'intervista sarebbe dovuta essere - "Non era domani?"
"Quella di domani è domani, bro. Oggi c'è quella di oggi" gli risponde lui, grattandosi un po' il collo. Sa quanto Filippo abbia bisogno di vedere Einar, ne legge la smania negli occhi, la felicità non appena si avvicina il momento giusto per andare fino a Roma - lo sa. Ma oggi, davvero, non è possibile.
Ah. "Cazzo." si lascia scappare, tornando a sedersi sul letto.
"Già - cazzo" ripete Lorenzo sedendosi accanto a lui. "Potete vedervi domenica" fa, anche se non è sicuro che la miriade di impegni di Irama possa permetterlo - forse solo una scappatina, no?
"Domenica." fa Filippo, passandosi una mano sul viso. Deve avvisare Einar - deve.
"Sì. Domenica" pronuncia ancora il fotografo, poi lascia una carezza vaga sulla schiena dell'amico e si alza - non ha voglia di ascoltare la telefonata che farà a breve Filippo e non gli pare nemmeno giusto, stare lì ad assorbire il loro dialogo. "Senti, vado a farmi un caffè in cucina - o una birra, se c'è" annuncia allora e si avvia verso il corridoio. "Ti aspetto di là, uh?" e lascia la camera socchiudendo un po' la porta.
Quello lo guarda andare via, poi prende il cellulare e si maledice un po'. Memoria di merda. Avvia una videochiamata (è meglio dirglielo mentre lo guarda in faccia) e si lecca le labbra, cercando le parole da dire. Come può dirglielo, però? È così difficile e fa così stupidamente male che - oh, ecco. Forse è sbagliato che si senta sollevato dal messaggio che lo avvisa che la chiamata è andata a vuoto - dovrebbe sentirsi in colpa.
Almeno, però, ha il tempo per pensare a cosa dire e a come dirlo.

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Champagne || Eiram
FanfictionCONCLUSA - Eiram | Sequel di Cubalibre | 2018 ed Einar vede la sua realtà sgretolarsi e la sua leggerezza andare via. Ma Milano è diversa da Cuba, la vita è diversa - anche Filippo ed Einar sono diversi, adesso. In un viaggio tra flûte di champagne...