CHAMPAGNE
Trentadue
(1 di 2)Vete a la mierda!
14 Luglio
"¡Me sacas de quicio!"
Einar è lì, in piedi, furente, mentre una smorfia rabbiosa gli deforma i tratti del viso. Ed è ad un passo dall'urlare.
Stanchi, sono decisamente troppo stanchi e stressati per poter passare qualche ora insieme senza discutere - litigano continuamente. Lui e Filippo sono un vortice ininterrotto di litigi e di polemiche inutili su argomenti stupidi, argomenti che passerebbero inosservati se solo loro avessero più ore di sonno sulle spalle e meno tensione addosso.
A sua discolpa, però, Einar può dire che questa volta non è colpa sua. No, non è colpa sua se è tornato dalle prove sul palco del Battiti Live e ha ritrovato il suo (fottutissimo) fidanzato attorniato dal corpo di ballo mentre volteggiava ridendo con una delle ragazze. Non trovi che io sia un ottimo ballerino?, faceva tutto divertito, con quel sorrisetto da sono figo e so di esserlo, ti conquisto in tre secondi e tenendo la mano della ballerina - l'aveva attirata a sé e le aveva stretto i fianchi aderendo al suo corpo morbido con fin troppa perfezione.
Ecco quando è tornato Einar nel backstage - esattamente in quei pochi secondi. Gli è salita una rabbia cieca alla testa, una gelosia talmente forte da fargli venire voglia di vomitare - gli è venuto caldissimo ed è diventato tutto rosso in faccia dal nervoso. Poi se ne è semplicemente andato, voltando le spalle a quel siparietto vomitevole - si è chiuso in camerino e si è stappato una birra sotto lo sguardo perplesso di Lorenzo.
"Anzi, guarda, a escanso de equivoci te lo traduco pure: mi hai rotto il cazzo, vale?" dice adesso, la voce che è un ringhio basso, che c'è troppa gente in corridoio e lui non ha di certo voglia di spiegare per quale motivo stia dicendo ad Irama che gli ha rotto il cazzo. E rimane il fatto che non vorrebbe litigare a questo modo, non vorrebbe davvero. Ma è tutto così frenetico e stressante lì che loro non possono fare altro che discutere e poi fare pace, poi discutere ancora e non parlarsi per qualche ora, poi riappacificarsi e di nuovo discutere. Se molte volte la colpa è stata di Einar e del suo carattere nervoso, questa volta no. Questa volta è stato Filippo a fare lo stronzo.
"Ma si può sapere che cazzo ti prende?"
La reazione di Einar sembra così esagerata per Filippo, che neanche si chiede cosa abbia fatto di male - Dio, ma perché devono litigare sempre?
"Che cazzo me prende?" sbotta quello in risposta, leggermente chinato in avanti per far arrivare meglio il messaggio alle orecchie del cantautore - possibile che Filippo non si accorga mai di niente? Che faccia le cose senza pensare minimamente alle conseguenze? che faccia lo stronzo e basta? Joder. "Sai cosa?" dice allora. "Se vuoi escoparti tutto il tuo jodido corpo de baile, fallo" ed alza le mani quasi si stesse arrendendo. "Me importa un carajo de lo que haces, coño."
Il cantautore quasi ride dal nervoso. "Io vorrei - ma vaffanculo, ma ti sei visto con quei ballerini di merda?" domanda, perché lui le prove le ha viste. "Ora soltanto perché stavo scherzando con le ragazze - non capisci un cazzo."
"¿Estabas tonteando? Claro - como ho fatto a non capirlo!" ribatte Einar talmente sarcastico che riesce a buttare lì pure un sorrisetto - no, forse è più una smorfia. Afferra Lorenzo per un braccio facendolo alzare dal divanetto - lì dove il fotografo si sta fingendo invisibile e pure sordo - e lo attira a sé. Lorenzo cozza improvvisamente contro il corpo del cubano e un attimo dopo si ritrova a fare un giro su se stesso guidato ancora dai movimenti secchi di Einar. I loro corpi si scontrano una seconda volta, petto contro petto ed una leggera testata, i visi vicinissimi - le mani di Einar scivolano dai fianchi di Lorenzo fino al suo sedere, lì dove stringe la presa palpandolo da sopra i jeans. "¿Estabas tonteando, giusto?" ripete al cantautore, guardandolo da sopra la spalla di un Lorenzo piuttosto confuso ed imbarazzato. E lo sa, Einar, lo sa che Filippo non ha allungato le mani sulla ballerina, lo sa. Ma è così incazzato che non riesce a rimanere lucido.
Filippo scuote il capo e stringe la mandibola. "Io non ho toccato il culo di nessuno e lo sai!" dice e prende il fotografo per mano, strattonandolo via. "E lascia Lori fuori dalle tue stronzate."
"Vete a la mierda" ringhia Einar, con Lorenzo che si scrolla di dosso la mano del cantautore e poi si allontana tornando a sedersi, questa volta al tavolino - preferisce non uscire dalla stanza, quei due paiono una bomba ad orologeria. "Non ci vediamo da una semana y appena arrivo te trovo che ci provi con una jodida bailarina - ¡coño!"
"Ma chi ci stava provando?" risponde l'altro. "L'unica cosa che provavo era quella specie di coreografia che non ballerò nemmeno" fa. "Come te con quelli lì."
"Tanto a te non importa un carajo se bailo con qualcuno o se me lo escopo - no te importa un carajo de mi" dice il cubano e sa bene di esagerare, sa che non è così. Sa di essere una delle persone più importanti (se non la più importante) per Filippo, ma è così stanco, così assonnato, così stressato - così tutto - che non riesce più a filtrare le parole, non riesce a ragionare.
"Ti ricordo che col cazzo che mi avresti cercato se non ci fossimo incontrati per caso a Milano" fa Filippo. "Ti importa così tanto di me che te ne sei fottuto."
Le parole di Filippo sono come lame. L'affondo è doloroso e fa spalancare gli occhi blu ad Einar - Filippo lo ha detto davvero. Lo ha detto davvero e forse lui se lo merita pure.
Quel momento esplode, si disintegra ed il cubano sta per reagire, per dirgli di andarsene a fanculo, di fottersi, di -
"Adesso basta" si frappone tra loro Lorenzo, la voce chiara e quasi pacata. "Adesso basta, andatevene a fanculo tutti e due - uno da una parte e uno dall'altra" ed indica la porta.
Il cantautore lo guarda, quasi si fosse svegliato di colpo: scuote il capo ed annuisce. "Meglio se vado a provare, va" dice ed esce dal camerino.
Einar sente Filippo passargli accanto e non nemmeno alza la testa, si limita a rimanere lì, fermo - arrabbiato. È così stanco, così stressato che forse dovrebbe semplicemente dormire, così magari si calmerebbe - la porta sbatte e lui quasi sussulta.
"Certo che siete veramente due coglioni" sbotta ora il fotografo scuotendo la testa e tornando a sedersi - un tonfo morbido tra i cuscini del divano. "Due cazzo di coglioni, oh."
E a quelle parole, Einar non può fare altro che annuire e percepire uno strano vuoto dentro, quasi del freddo ora che nella stanza non c'è più Filippo. Joder.
"Già" si limita dire inspirando forte. "Due cazzo de coglioni."
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Champagne || Eiram
FanfictionCONCLUSA - Eiram | Sequel di Cubalibre | 2018 ed Einar vede la sua realtà sgretolarsi e la sua leggerezza andare via. Ma Milano è diversa da Cuba, la vita è diversa - anche Filippo ed Einar sono diversi, adesso. In un viaggio tra flûte di champagne...