Mischiando il tuo sorriso,alle mie lacrime

Capitolo 88

Dopo di lui,non sono riuscita ad aprirmi a nessuno: in molti hanno cercato di chiedermi degli appuntamenti,ma a me non interessava. Nonstante i miei mi dicessero di rimettermi in gioco continuamente,io non avevo bisogno di nessuno per stare bene. Sono sempre stata molto fragile quando si parlava di sentimenti e avevo permesso solo a Simone di abbattere i miei muri,ma non sapevo che sarebbe poi stato quello che mi avrebbe ferito più di tutti. Se prima avevo il cuore circondato da muri ora è inespugnabile e l'unico che ne ha la chiave è mio figlio. Lui è l'unico uomo della mia vita da quattro anni ormai,con i suoi capelli corti biondo scuro e gli occhi neri. L'unica cosa bella che mi è capitata da quando sono stata a Roma,ma allo stesso tempo un promemoria perenne. Sì,un promemoria,perché non credo serva un genio per capire chi sia suo padre. Avevo scoperto di essere incinta un paio di settimane prima che la nostra storia finisse. Ero spaventata a morte di tutto: dirlo a Simone,dirlo ai miei e ovviamente di avere un bambino. La mia migliore amica Lorena mi è stata fin da subito vicina,anche perché è l'unica a cui io l'abbia mai detto. Non ho voluto dirlo a nessun altro e ho fatto bene,perché una volta scoperto tutto,andarmene è stato più facile. Inoltre perché dirlo a loro,se non lo sapeva nemmeno il diretto interessato? I miei,al contrario di quanto pensassi,hanno capito e mi hanno aiutato din da subito,comprendendo il mio voler lasciare Roma. Quello che però non hanno mai condiviso è il fatto che io non abbia detto nulla a Simone,ma Manuel era mio figlio e avrebbe avuto tutto l'amore necessario anche senza avere un padre e poi...chissà,magari con il tempo mi sarei davvero aperta agli altri e avrei trovato un uomo serio che ci avrebbe accettati entrambi e avrebbe amato il mio bambino come se fosse suo.