Capitolo 143

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X: non peggio,ma potrebbe rimanere uguale: ogni gravidanza é diversa. Anche se a quanto pare no stai avendo una gravidanza difficile.

E: devo ammettere che non mi sento poi così male,sono tutti disturbi sopportabili.

Simone si volta verso di me,sorridendomi e prendendomi poi la mano: io stavo davvero bene,ma per lui ogni cosa era un pretesto per preoccuparsi.

X: beh,quando si arriva a dodici settimane si arriva ad un traguardo importante. Non so se Emma te l'ha detto,ma l'altra volta ancora non si sentiva il battito.

S: sì lo so,ma Emma mi ha detto anche che non era un problema.

X: no,infatti non lo é. Ma diciamo che sarebbe bene iniziare a sentirlo

S: questo non me lo ha detto.

Il suo sguardo si posa su di me gelandomi all'istante: non é che non era importante,ma non era il mio caso quindi avevo pensato che non fosse necessario dirglielo,visto quanto già era paranoico. Grazie a Dio la dottoressa sembra capire il motivo di quello sguardo e mi viene in soccorso.

X: beh,non te l'ha detto perché non é il suo caso. É vero che c'é il rischio e il fatto di non sentire il battito può essere un campanello d'allarme,ma solitamente lo si puó sentire dalla dodicesima settimana e dall'ecografia sembrava tutto normale.

S: scusi,quindi il bambino sta bene? Insomma...é ancora lì,vero?

X: oh certo,io volevo solo dire che molto probabilmente se questa volta dovessimo sentire il battito,il rischio si ridurrebbe decisamente.

S: e se non si sente?

Il modo in cui le fa la domanda sembra quasi far capire che di tutte quelle parole positive,lui avesse colto solo le più piccole sfumature negative.

E: si sentirà fidati.

X: se non si dovesse sentire non vorrebbe per forza dire che qualcosa non va: dovremmo fare solo qualche analisi.

S: d'accordo.

X: se mi date un secondo,vado a ritirare gli esami che ti ho appena fatto,così poi te li metto subito qui.

Annuisco con un semplice sorriso,spostando poi il mio sguardo su Simone,intento a torturarsi le dita,scrocchiandole e continuando a farlo nonostante avessero già fatto più volte "crack".

E: Simo stai tranquillo: é andato sempre tutto bene.

S: non puoi saperlo.

E: nemmeno tu.

Lo guardo con un sorriso,provando a farlo tornare sereno,ma lui rimane serio e ancora preoccupato.

E: ascolta c'era anche Lorena l'altra volta e ti ha detto che é andato tutto bene.

S: ho paura Emma.

E: tu? Non puoi avere paura per una cosa che non esiste: sono incinta solo di tre mesi,é solo l'inizio.

S: lo so,ma con quelle parole mi ha messo paura.

Lo vedo passarsi una mano sul viso e buttare fuori un respiro tutto in un colpo,come fa tutte le volte che vuole trattenersi,così mi alzo e vado a sedermi sulle sue gambe,accarezzandogli il collo.

E: ehy,andrà tutto bene.

S: non so come potrei reagire se....

E: nessun se. - prendo la sua mano,portandomela sulla pancia - Se sarà anche solo un briciolo simile a te,si farà sentire subito e non la smetterà più.

B: già. - mi sorride - E se é come te,potrebbe non farsi sentire mai.

E: allora in questo caso speriamo sia più simile a te. Solo in questo però,eh?

Mi accarezza la guancia,prendendomi poi il viso e avvicinandosi per darmi un bacio,fermandosi poi a giocare con il mio naso.

Mischiando il tuo sorriso,alle mie lacrimeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora