Capitolo 96

417 25 4
                                    

Su questo non riesco a non sorridere,perché questo e altri lati del suo giovane carattere,li ha presi proprio da lui.
E: gli ho detto che il suo papà sta facendo una missione importante nello spazio e quando avrà finito di proteggere il mondo,tornerà. Lui crede che comunque gli vuole bene.
S: beh sei stata molto brava,hai fatto la cosa giusta.
E: lo so.
So benissimo che se sapesse la verità,non mi risponderebbe in modo così carino e comprensibile.
S: quindi è stato proprio come pensavo: mi hai dimenticato subito.
E: cosa ti aspettavi? Era arrivata a Roma da poco e una delle uniche persone su cui potevo contare,mi aveva trattato come una posta in gioco.
S: non è così.
E: cosa volevi? Che ti amassi ancora?
Le mie parole sono dure perché voglio fargli pensare che non ho nessun tipo di sentimento per lui: non voglio che sappia che l'ho sempre continuato ad amare.
S: non l'ho mai preteso,ma non mi hai mai dato nemmeno l'opportunità di spiegare.
E: e vorresti farlo adesso? Non servirebbe a nulla ora,visto che entrambi siamo andati avanti.
S: forse tu si,ma io....
E: tu cosa? Hai una donna con cui stai per sposarti,non so nemmeno perché tu sia tornato indietro.
Le mie parole sembrano ancora una volta ferirlo: non credo si aspettasse di trovare una Emma così diversa. Non sono più la ragazzina timida di cinque anni fa: ora sono tenere testa alle persone e anche parecchio.
S: questo non c'entra niente. Solo perché sono andato avanti,non significa che non abbia rimpianti. Ne ho tanti credimi,ma averti lasciato andare via è il più grande.
Conoscevo molto bene Simone e in quegli anni mi ero tenuta stretta I nostri ricordi nonostante la rabbia,ma ora posso dire di vederlo davvero diverso. È cresciuto: da peso a quello che dice e a come lo fa e se ero innamorata del Simone di cinque anni fa,come potrei non esserlo anche adesso?
E: d'accordo. Spiegami.
S: grazie. La scommessa era vera: era tutto partito così.
Come sento queste parole il mio sguardo torna ad indurirsi,perché se aveva insistito tanto per poi dirmi ciò che già sapevo,poteva evitare di infierire. Lui legge subito il mio sguardo e mi prende la mano,proprio come avevo fatto io poco prima,non smettendo mao di guardare I miei occhi.
S: io però avevo iniziato a provare davvero qualcosa. L'avevo accantonata perché non potevo nemmeno sopportare l'idea di ferirti. Con il tempo poi non ci ho nemmeno più pensato,perché di fatto quando stavo con te non pensavo più a niente. Io ti amavo Emma devi credermi e...sai anche che non ho mai smesso.
Esattamente come prima gli ho creduto già dalla prima parola,ma anche se il mio cuore vorrebbe solo baciarlo,devo affrontare la realtà.
E: anche io.
S: mi ami?
E: cosa?
S: hai detto "anche io" e io ho detto di non aver maI smesso di amarti,quindi...
E: no no!
Cerco di correggere subito le mie parole,sfuggite dalla mia bocca senza nemmeno che mi potessi fermare e fingendo che sia un suo fraintendimento.
E: anchd io ti amavo e se lo avessi fatto davvero anche tu mi avresti detto tutto all'inizio e io avrei capito.
S: sai anchd tu che non avrebbe fatto alcuna differenza.
E: invece sì.
S: no...sarai anche cambiata,ma sei sempre la solita testarda.
Dovrei essere arrabbiata,invece le sue parole mi fanno spuntare un piccolo sorriso,che però faccio scomparire subito.

Mischiando il tuo sorriso,alle mie lacrimeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora