I professori sono dei bugiardi. Ci avevano detto che la gita sarebbe stata solo di svago, ma le guide turistiche, il prendere appunti sui vari monumenti, e la noiosa storia di ogni cosa antica, hanno fatto capire il contrario.
Per una settimana è andata così: svegliarsi alle sette, trascorrere la giornata in bus con persone che parlano, prof che urlano, guide rassegnate al fatto che nessuno presterà mai attenzione a quello che dicono.
Questa volta nemmeno io, anche perché sono le sette e mezza del mattino e sono stanca.
Kyle, accanto a me, sbadiglia incurante, per poi appoggiarsi alla mia spalla e tornare a dormire. Cerco di osservare Gabriel senza farmi notare, il quale è seduto nei sedili davanti accanto alla ragazza di ieri, Corinne.
Nell'attesa dell'autobus, ho raggiunto Gabriel con l'intenzione di dirgli che mi sarei seduta accanto a Kyle, ma Corinne mi ha tagliato la strada e mi ha presa da parte.
«Gabriel ha rifiutato.» mi ha informata, benché lo sapessi già, a braccia conserte. «Per un momento è sembrato interessato. Forse è solo timido. Gli hai parlato davvero? O lo hai tenuto lontano tu?»
A quel punto mi sono sorpresa della sua immediata sfiducia. «Certo che l'ho fatto. Non sarebbe nemmeno venuto, altrimenti.»
«Ma cosa devo fare?»
«Ecco...» ho guardato nella direzione del soggetto interessato. «siediti con lui, magari, no? Inizialmente non ti parlerà, perché non è molto... disposto, con gli altri, ma non fermarti lì. Però non diventare seccante. Ti risponderebbe male.»
«Capito.» annuisce con convinzione. «Cosa gli piace? Di cosa potrei parlargli? Di moto? So che ha una moto.»
«È un'idea.»
Dopo ciò, mi ha sorriso e ha detto: «Grazie, Soph. Sei un'amica.»
Ora mi trovo seduta con il mio migliore amico a spiare la situazione di Gabriel e Corinne.
L'unica cosa positiva è l'assenza di Diana.
Sì, lei e Kyle si sono lasciati, e sarei una tale egoista se dicessi di esserne felice, ma lo sono.Sospiro nel vedere Corinne che prova a parlare per la decima volta con Gabriel, mentre lui, come le altre dieci volte, si limita ad alzare gli occhi al cielo e annuire solo, senza aver ascoltato una minima parola di quello che ha detto. Chissà se fa così anche con me.
Dopo una bella parlantina della ragazza, lo sento esclamare col tono leggermente più elevato che vuole silenzio.
Arrivati al luogo di destinazione, e dopo lunghe ore di camminata per vedere le varie mostre, ci fermiamo in un ristorante a mangiare.
Io e Kyle prendiamo posto, e rido sottotono appena vedo entrare Gabriel con l'espressione di uno appena scappato da una cena con i parenti.
Viene a sedersi insieme a noi, come d'abitudine ormai. «Corinne si è incazzata. Ha detto che non si trattano così le donne. A quanto pare dire a una ragazza che parla troppo è un'offesa al genere femminile.» mi dice, controllando l'entrata.
«La tua ragazza non sa che odi chi ti parla quando hai sonno.» mangio le mie patatine fritte.
Questo ristorante non prepara la pizza, e penso sia l'unico in tutto il mondo. Mi chiedo quanto guadagnino senza una prelibatezza del genere.
«Non è la mia ragazza, lo sai.» mi sorride furbamente, afferrando una patatina dal mio piatto.
Distolgo lo sguardo dal suo quando si fa troppo complice.
Non posso mentire sul fatto che tra me e lui c'è una sorta di intimità, pericolosa.
Corinne potrebbe essere il modo migliore per sopprimere quella parte del nostro rapporto e aprire a Gabriel nuove possibilità con le persone.
Se solo lui si impegnasse.
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Difficult
RomanceCOMPLETA «Tu non hai paura?» Mi volto verso di lui, accigliandomi. «Di cosa?» «Di me.» Sophie Devis è entusiasta di ritornare a scuola, dopo le interminabili vacanze natalizie che l'hanno costretta a casa. Da sempre motivo di disapprovazione e criti...