45. Che cos'è un maniaco?

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«Fai silenzio.» intimo a Gabriel, camminando silenziosamente verso il letto di Kyle. «Così svegli i signori Thompson.»

«Sei tu che parli.» ribatte lui, seguendomi.

Arrivata ai piedi del letto, mi chino in avanti, osservandolo da una breve distanza. Sta dormendo tranquillamente, con una mano dietro la testa e l'altra appoggiata sul ventre. Non vorrei svegliarlo, quasi quasi.

«Puoi anche non stargli così vicina, eh.» borbotta Gabriel, facendomi ruotare gli occhi al soffitto.

Dopo avergli lanciato un'occhiata ammonitrice, scuoto Kyle per un braccio, sussurrandogli un: «Svegliati.»

Lui mugugna in risposta, girandosi dall'altro lato. Continuo a provare a svegliarlo, ottenendo solo dei lamenti e parole incomprensibili. «No, Gabriel.» biascica improvvisamente Kyle, lasciandomi perplessa. Mi volto verso Gabe, confuso quanto me, in piedi al mio fianco con le braccia incrociate al petto.

Kyle si muove ancora. «Lasciami in pace. Non voglio il latte del tuo cocco.»

Mi fermo di scatto, totalmente sotto shock per le sue parole. Gabriel ha un'espressione fintamente offesa, mentre io mi mordo il labbro inferiore per cercare di non scoppiare a ridere, non riuscendoci. A causa del rumore, Kyle spalanca di colpo gli occhi e si solleva a sedere con aria terrorizzata, costringendomi a mettermi in piedi. Mi scappa una risata alla sua espressione confusa, appena analizza la situazione.

«Cosa diavolo...? Ma che fate qui? E che ore sono? Mi avete fatto prendere un colpo.» Kyle si passa una mano nei capelli, allibito e assonnato.

Gabriel, divertito, avanza di qualche passo verso il mio migliore amico. Sul suo volto sorge un sorriso malizioso. «Mi stavi sognando, per caso?»

«Cosa? Ovvio che no.» dice subito Kyle, alternando lo sguardo tra me e lui. La sua espressione si trasforma velocemente, colorandosi di spavento e orrore. «Forse?»

Io e Gabriel, divertiti dall'intera situazione, ci mettiamo a sedere ai piedi del suo letto.

«Oddio, era un sogno? Ci trovavamo in un'isola, e tu sei corso a raccogliere un cocco da una palma.» Kyle si porta una mano sulla fronte. «Non capisco...»

«Poi che cos'è successo?» chiede Gabriel, interessato, ricevendo un'occhiata perplessa da Kyle.

«Ecco... tu hai fatto un buco sull'estremità del cocco e poi me l'hai offerto. Dopo lo scenario e cambiato e... Oh mio Dio! Cazzo, mi hai mostrato il tuo pene?!»

Si porta in fretta una mano sul petto, rosso in volto e con le narici dilatate, mentre prende grandi e profondi respiri per cercare di calmarsi, con in sottofondo le mie risate esplose in tutta la camera. Mi premo una mano sulle labbra, quando constato di star facendo troppo rumore.

Gabriel sorride fiero, annuendo con la testa. «Sì, il più bel sogno della tua vita.»

«Oh mio Dio! Oh mio Dio! Ho bisogno di un po' d'aria.» continua a dire freneticamente, balzando giù dal letto e affrettandosi a spalancare la finestra che Gabriel ha chiuso appena entrati.

Rimane piazzato davanti, un braccio allargato a tenere aperta la finestra e l'altra mano premuta al petto. «Non essere scandalizzato, non era reale. In fondo, non ho visto nulla, dato che nella realtà non ho mai avuto a che fare con il suo cazzo, e non si può sognare qualcosa che non si è mai visto. Oh, Dio, perché deve succedere proprio a me?!»

«Non capisco perché la vedi come una cosa brutta. Io sarei felice di aver sognato uno come me.» dice Gabriel, mentre Kyle ritorna tra le coperte e si porta le ginocchia al petto, come a proteggersi.

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