Capitolo 8

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Mi risvegliai nel letto, probabilmente Oliver mi aveva portato a letto dopo essermi addormentata in macchina. Sentivo un lieve freddo, oggi era un pochino piú ventilato per il mio pigiama composto da canotta e pantaloncini. Presi una felpa di pile mettendomela alla spalle e scendendo di sotto, trovai la colazione sotto ma nessuno ad attendermi. Non avevo ancora capito i loro turni e non erano quel tipo di coppia che lasciavano i turni attaccati al frigo. Mangiai le mie fette biscottate e il mio succo d'arancia tranquillamente e in silenzio. Ieri Oliver aveva il pomeriggio, vuol dire che adesso aveva il turno di mattina? Non ero molto sicura, ormai avevo capito che il turno di Greg é semplicemente tutta la giornata - non ti arrabbiare, Oliver! - quindi mi era difficile poter almeno comprendere gli orari. Andai a vestirmi sparecchiando tutto, mi ero vestita con una felpa nera dell'adidas e dei jeans classici e degli scarponcini. Andando di sotto mi infilai il piumone rosso e trovai che la bici era fuori attaccata al muro del garage. Il cielo era come gli occhi di Oliver: grigio scuro. Questa volta andavo piano, stavo praticamente gelando, ma comunque non volevo chiedere nessun tipo di passaggio né ad Oliver e né a Greg. Arrivata mi fiondai a scuola e la trovai sorprendentemente calda e accogliente, a parte gli arrivisti e i perbenisti che popolavano questa struttura. Arthur mi trascinó da un braccio con una certa velocitá allontanandomi dall'ingresso, lo strattonai via e lo guardai accigliato.

«Che problemi hai?» chiesi gesticolando.

«Ti devo parlare!» affermó lui guardandosi intorno.

«Parla allora»

«Senti, per favore non partecipare a...» cercó di dire guardandosi in torno e stringendo le labbra «A quella cosa... insomma» continuó guardandomi con quegli occhi azzurri preoccupati.

«Faccio quello che voglio, Arthur, e voglio farlo, davvero» risposi sospirando sconsolata e ricominciando a camminare verso il mio armadietto.

«Ti prego, facendo cosí sarai quasi costretta a restare in questo accidenti di gruppo» continuó a parlare lui affiancandomi e parlandomi.

«Non mi vuoi nel gruppo, Arthur? Dillo subito che mi levo di torno» replicai senza guardandolo e svoltando a destra nel corridoio.

«Ma cosa dici, semplicemente poi diventa tutto difficile e non so sarai d'accordo o non lo so, all'altezza!» commentó provocandomi una risata e fermandomi.

«Senti, io ho affrontato di peggio che una bravata del genere da ragazzini che credono di essere importanti o maniaci del controllo. Ho affrontato di peggio credimi, non me ne frega nulla che accettando di fare questo adesso debba diventare "bula bula: il pescatore" o il nuovo politico dello stato. Voi siete forati nel cervello, l'ho capito, ma secondo me siete brave persone, meglio di questi» dissi indicando con gesto plateale la scuola.

Arthur rimase a bocca chiusa stupito, e si guardava intorno in cerca di aiuto che probabilmente non riceverá. Si spazzoló i capelli chiari strizzando gli occhi.

«Ora capisco i discorsi di April... Davvero. Va bene, ma se parteciperai hai accennato ieri che mi avresti aiutato a far riprendere Aaron da questo stupido circolo di controllo.» rispose lui porgendomi la mano.

«Con Aaron so che i patti sono pericolosi Arthur» risposi prendendogli la mano e stringendo forte.

«Ti piaccione le cose pericolose, vedo...» commentó lasciando la mano e ridendo.

«Queste non sono situazioni pericolose, sono giochini, per idioti, ma pur sempre giochini» esclamai sorridendo.

Ci avviammo da qualche parte vedendo Aaron che parlava con il bidello in modo molto animato. Fantastico, anche i bidelli gli devono favori, mi chiedo come accidenti faccia a riuscire a convincere tutti, aveva un'ottima retorica ma questo significava che tutti fossero stupidi. April ci raggiunse e schioccó la lingua e avvió l'allarme anti-incendio con calma innaturale. La guardai accigliandomi e notai che il bidello era corso vio nel corso della conversazione. Aaron ci guardó sorridendo e scuotendo la testa come se si fosse aspettato tutto ció.

Come se fosse un sognoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora