Capitolo 9

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Era passato un mese, o forse piú? Si, forse sono andata troppo avanti ma voglio arrivare fino in fondo e ho voluto tagliare qualche parte poco interessante, d'altronde vi sto raccontando la mia storia e a voi piace il drama e le situazioni di vita quotidiana in questo mese ce ne sono state abbastanza. Non é successo nulla di speciale, sono andata per la "prima volta" - secondo Oliver - dallo psicologo assegnato dagli assistenti sociali e ammetto di dover dare ragione al buon caro vecchio -non troppo- Oli. É stato gratificante parlare con qualcuno che non fosse qualche stronzo dell'istituto che si spacciava per psicologo. La mia amicizia é cresciuta con il gruppo dei teppisti ma non troppo, cioé non ancora avevano scoperto dei miei padri, e si, ogni tanto uscivamo la sera per San Francisco. Non so se ci siete mai stati ma le strade sono come montagne russe, prima si va su e poi si va giú, non ci andate se avete mal d'auto. Avevo accennato che i miei amici non ancora avevano scoperto dei miei genitori? Beh, qualcuno a scuola sembrava averlo scoperto stamattina. Oggi é il 25 novembre e a scuola qualcuno aveva scoperto qualcosa di troppo...

Qualcuno mi spinse appena per il corridoio e strinsi forte i libri che avevo in mano guardando storto l'artefice.

«Sei una bastarda adottata!» disse quell'omuncolo mingherlino e con dei baffi orribili ridendo.

Prima che potessi ribattere a tono April comparí da dietro le mie spalle e sputó sulle scarpe del ragazzo.

«Le mie nike!» bonfonchió quello.

April gli sferró uno schiaffone che mi fece sussultare e restare a bocca aperta.

«Meglio essere adottati che essere della feccia come te destinata a fare l'allegro burattino» disse April mimando un burattinaio con le mani «Sbaglio o i tuoi genitori sono cugini?» continuó ridendo ed indicandolo.

Il tipo si guardó intorno spaventato e ci guardó indietreggiando.

«TRA CUGINI É LEGALE!» urló andando via.

April scoppió a ridere e mi guardó con i suoi occhi color nocciola e mi strinse una spalla.

«Ma guarda un po' sei meglio di quel che pensassi» commentó guardandomi «Adottata? Spero ne vorrai parlare» continuó sorridendo.

April avevo scoperto che era un cane, ma non nel senso dispreggiativo, era fedele e devota in ogni tipo di occasione, brutta o buona. Era tanto buona ma forse non lo dava a vedere propriamente. Si era fatta un septum che la faceva sembrare una darkettona che viveva in periferia senza soldi, strano che sia tutto il contrario. Aveva un maglione nero, un collare a rete nero, una gonna di jeans strappati - come il primo giorno- della calze a rete e delle Adidas bianche e nere. I suoi capelli con le punte blu risplendevano sotto la luce del corridoio.

«Oh... ehm» farfugliai.

«Oh, non sono arrabbiata, tranquilla. Mi é solo dispiaciuto scoprirlo cosí insomma... Per colpa di Tommy.» rispose ridendo «Ci vediamo a ricreazione come sempre» continuó sorridendo e andando via.

Annuii appena e la guardai andare via. Ora volevo capire chi ha sparso in giro la voce della mia adozione. Facendo parte del gruppo dei teppisti ha contribuito a farmi parecchi nemici e ormai Oliver e Greg stanno in giro per queste zone da un po', si sará sparsa la voce. Forse é anche la causa del nervosismo di Oliver questi giorni, farfugliava che ci stava qualcosa che non andava ma Greg lo prendeva in giro su questo, e anche io. Non che mi dispiacesse  che sia girata in giro, prima o poi sarebbe successo ma speravo che accadesse ben prima, ma ho voluto tenere le acque calme anche per Greg ed Oliver. Ero riuscita a sventare l'opera quasi omicida di Aaron per fortuna ma aveva ancora intenzione di far del male a tutta la scuola, compreso se stesso forse. Suonata la ricreazione mi andai a sedere al solito posto che ormai era stato marchiato come la panchina del diavolo, la panchinetta dei cattivoni. Sedendomi notai lo sguardo furbo di Aaron e quello annoiato di Arthur.

Come se fosse un sognoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora