Capitolo 28 (Christine's POV)

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 Io e Genevieve stavamo preparando degli strani sandwich, Molto simili a toast ma abbrustoliti in modo strano, stava facendo tutto lei il lavoro perché io onestamente non ero molto competente in quel campo. Lei sembrava essere fatta per cucinare.

«Se non si attacca alle mani, non è buono!» disse riferendosi ai vari toast «Non pensavo non sapessi cucinare»

«Non ho mai avuto l'occasione di imparare» risposi sorridendo cercando di condire l'insalata.

Osservai Greg che dormiva sulla poltrona a braccia conserte e con un viso corrucciato. Sembrava stare meglio negli ultimi periodi, però non potevo saperlo, con la morte è strano. Potevo affermarlo perché penso che i miei siano morti e anche se non li ricordo a volte fa male pensare che chi mi ha messo al mondo è morto, anche se mi hanno lasciato su un ciglio della strada.

«Comunque i tuoi genitori sono degli gnocchi da paura, davvero stupendi che mi fanno dubitare della mia sessualità» ammise lei ridendo e preparando un altro toast.

«Che cosa intendi?» chiesi perplessa.

«Nulla... non intendo nulla» rispose sulla difensiva «Vedo un sacco di modelli spesso quando sto con i miei ma i tuoi sono un'ottima concorrenza, davvero. Anche tu sei molto carina, ma il tuo fascino è molto più sulla ragazza timida e tenera» continuò guardandomi con occhi intriganti.

«Non sono timida o tenera» mormorai.

«La gente spesso definisce impossibili cose che semplicemente non ha mai visto.» Disse mestamente sorridente «Raccontami tutto di te e Lance, fai finta che non è successo nulla» 

«Non faccio finta, non è successo niente» risposi arrossendo e girandomi di spalle.

Lei mi abbracciò da dietro e mi strinse a se ridendo, sentivo la sua cassa toracica tremare sulla mia schiena.

«Odio chi mi nasconde le cose, dai andiamo, non ti giudico e non dico niente nemmeno al tuo ragazzo Arthur» mi disse all'orecchio

La spostai ridendo e la guardai ridendo e forse anche arrossendo.

«Il mio ragazzo Arthur?» chiesi incredula

«Non è il tuo ragazzo? Allora sei stupida» commentò lei ridendo e mettendosi la mano sotto il mento.

«Grazie, sei veramente molto motivante.» risposi sospirando.

«Non vedi come ti guarda, sei inconsapevole ragazza» spiegò lei sorridendo «Anche l'altro pagliaccio lì, Taylor, ti guardano in modo molto strano, davvero, non scherzo»

«Hai molta fantasia Jennie, e allora tu dimmi cosa hai contro Aaron» affermai guardandola.

«Solo se tu mi dirai di Lance» rispose lei porgendomi la mano.

«Affare fatto» risposi stringendogliela «Io e Aaron ci conosciamo da diverso tempo, la nostre famiglie si frequentarono per un periodo due anni fa. Lui ha criticato il mio film preferito e da allora non lo sopporto e lui si diverte a farmi arrabbiare» disse lei stupendomi.

«Per un film?» chiesi sconvolta.

«Avevo undici anni, non si offende Matrix, o sei finito» disse lei con tono serio «Prima o poi capirai, come ho fatto anch'io, che una cosa è conoscere il sentiero giusto, un'altra è imboccarlo

«Va bene... Ti dico di Lance ma tieni la bocca chiusa con gli altri.» la avvertii buttando uno sguardo su Greg per vedere se dormiva ancora.

«Le mie labbra sono sigillate» affermò lei sorridendo. 

«Abbiamo un appuntamento, domani sera. A me interessa perché sembra un ragazzo diverso da tutti gli altri, più gentile, più... normale, voglio veramente conoscerlo.» dissi sorridendo come una stupida.

Come se fosse un sognoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora