Capitolo 5

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Finita la lezione Aaron mi affiancó prendendomi a braccetto.

«Allora adesso conquisterai la scuola con me?» Chiese ridendo.

«Non voglio conquistare la scuola, non so nemmeno cosa significa!» risposi scrollandolmelo di dosso.

«Il re della scuola» continuó come se potessi capirlo.

Andando alla seconda lezione il professore sembrava quantomeno piú normale del precedente, sembrava un normalissimo professore di mezza etá con occhialoni, faccia seria e voce disinteressata. Ero ancora un po' turbata dalle brutte facce degli studenti ma cercai di non farci poi cosí tanto caso. Finita anche la lezione di scienze sociali dove ti spiegavano come fare il bravo ragazzo, quasi quasi sentivo le risate mentali di Aaron, andammo a mangiare. I pasti della mensa erano addirittura piú buoni di quelli dell'istituto del centro adozioni. Oggi davano piselli, puré di patate e macedonia. Mangiai distrattamente senza ascoltare propriamente cosa stessero dicendo quei deficienti con cui avevo fatto "amicizia". Non avevo fatto amicizia, ma erano in una sorta di prova. Aaron fermó un ragazzino con un vassoio in mano e si alzó guarandosi in torno.

«Ehi, amico, sei sicuro che quella macedonia ti piaccia, non mi sembra il caso» disse insensatamente Aaron sorridendo e allargando le mani.

«Ehm... La macedonia? Che problemi hai con la macedonia, ci sta qualcosa dentro?» chiese il ragazzo confuso.

«Si, sai... Ho visto la signora Grimshaw metterci qualcosa di brutto dentro, sai quella ti odia un pochino ma io sono una persona gentile, ti ho avvisato» disse con voce angelica.

«Tu... Gentile? ehm... tieni la macedonia» disse il ragazzo porgendola

«Ehi, pallone gonfiato, sai cosa comporta questo? Che io ti ho aiutato e che mi devi un favore, un grosso favore, cioé poteva venirti una intossicazione alimentare.» continuó poggiando la macedonia sul tavolino.

«Si, come vuoi, come sempre. Adesso diró a mio padre di quella grassona! Ancora appendersi a cosa inutili» replicó il ragazzino cambiando decisamente tono e faccia andando via.

Aaron si rimise apposto porgendomi la macedonia con un sorrisino soddisfatto. Ora capivo perfettamente anche i mutamenti di carattere e comportamenti. Quel figlio di puttana aveva una lingua velenosa, sapeva parlare fin troppo, sono perfettamente sicura che la signora della mensa non ha messo nulla lí, nemmeno che abbia qualche problema con il tipo e lui aveva girato la situazione a suo favore.

«Hai un'agenzia di cravattari strozzini?» chiesi ridandogli la macedonia «Non mi piacciono i regali presi con la retorica» continuai guardandolo.

«Non sono uno strozzino ma metá scuola mi deve favori di qualsiasi tipo. É utile quando si avvicinano gli esami» disse guardandomi.

«I miei soldi Aaron, avevamo scomesso» disse Arthur sorridendo.

«Vero, dacci i 50 dollari, Taylor» disse April dandogli una gomitata.

Aaron sbuffó e cacció due banconote da 50, come se fossero due quarti dollaro, e li porse ad entrambi.

«Che scommessa?» chiesi titubante

«Avevamo scommesso su come ti fossi comportata su Bill se avessi accettato o mandato via» rispose sorridendo

«Immagino che tu abbia scommesso che ci sarei cascata» risposi ammiccando

«Ops» disse lui allargando le braccia.

Scommesse di 50 dollari, immagino che non siano niente, le vere scommesse per loro forse erano quelle da 1000 dollari ma non volevo suffermarmi troppo su questo.

Come se fosse un sognoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora