Capitolo 24 (Gregory's POV)

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«Tu lo sapevi?» chiesi a Jessica.

«Non sapevo niente, non abitano da mamma e papà da un'eternità credo. Ci vado solo il fine settimana. Ti disturba?» chiese lei sulla difensiva

«Disturba Oliver, non di certo me» risposi sedendomi sul bracciolo della sua sedia.

«Se devi stare dietro a tutte le cose che danno fastidio ad Oliver ti annulli l'esistenza, fratellino» commentò Jessica.

«Hai qualche problema?» 

«Figurati. La vita é la tua. Ma una persona che odia la famiglia non la capisco proprio» disse lei passandosi una mano sulla faccia «Scusami, Greg. Sono stanca, e Oliver è una bravissima persona che ci ha sempre aiutato economicamente e non. Non sputo sul piatto dove ho mangiato ma... Non capisco questo suo aspetto.» continuò sospirando.

«Dio solo sa cosa gli hanno fatto dentro quella casa, Jessica. Quando gli nomini la famiglia inizia a tremare, mentre Abigail quasi scoppia a piangere. Forse non ci siamo passati per giudicare» risposi sinceramente accarezzandole i capelli.

«Non so come fai a non giudicare nessuno, Gregory. Hai proprio il carattere di mamma» commentò lei quasi scoppiando a piangere.

«Non solo il carattere a quanto pare.» risposi storcendo la bocca.

«Quante probabilità c'erano che fossimo malati anche noi?» mi chiese.

La guardai riflettendo.

«Non è facile da dire. Se entrambi erano eterozigoti, quindi portatori sani, il 25%» risposi scuotendo la testa.

«Quindi logicamente parlando, io sono sana e tu no?» chiese lei confusa.

«Tra due eterozigoti portatori sani, ci sta il 25% che la prole è malata e il 50% che siano portatori sani e un altro 25% che sia completamente sano, Jess. Con la maggior probabilità portate entrambi la fibrosi cistica ma siete asintomatici» commentò Oliver rientrando scosso.

«Ah... Quindi...» cercò di dire Jess.

Oliver chiuse gli occhi e sospirò.

«Se tu invece sei portatrice asintomatica e il tuo compagno è sano avete il 50% di mettere al mondo un portatore sano e il 50% di mettere al mondo un figlio sano, ma non avrete mai la possibilità di mettere al mondo un figlio malato» rispose lui sistematicamente per poi guardare il cellulare.

«Non ci ho capito niente, ma ho capito che mio figlio almeno non sarà malato.» sospirò lei.

Guardai Oliver e non era difficile notare che fosse veramente scosso. Gli tremavano leggermente le mani e aveva gli occhi vitrei e lontani. Volevo chiedergli dove fosse la mamma, che cosa era successo ma lui mi guardò mettendo il cellulare in tasca e prendendomi la mano. Quando era turbato cercava sempre il contatto fisico, ma sempre con discrezione.

«Vieni un attimo fuori?» mi chiese a bassa voce.

Lo seguii fuori e lui emise un grosso sospiro guardandomi triste. Quell'espressione mi faceva sempre del male, profondamente male.

«Brigit mi ha chiamato. Serve un aiuto per la causa, io vado se non ti dispiace. Ti racconto tutto dopo, va bene? Non é successo niente, fai andare a casa Jess, per favore.» mi disse accarezzandomi la guancia.

Lo guardai negli occhi e sorrisi un po' per provare almeno a tirarlo su di morale, lui corrispose il sorriso baciandomi delicatamente sulle labbra.

«Torna presto» gli dissi sorridendo.

«Vedremo» rispose lui con un sorrisino e andando via.

Non vedevo Abigail né Porter da nessuna parte. Cercai di non immaginare il peggio, ma non vedevo nemmeno la mamma di Oliver da nessuna parte. Chissá che si sono detti, non qualcosa di bello immaginavo, Oliver sembrava veramente scosso. Sospirai e rientrai, difficilmente riuscivo a vedere mamma in quelle condizioni, mi veniva un grosso groppo alla gola. Jessica aveva l'aria mortalmente stanca, aveva le occhiaie ed era piú pallida del solito.

Come se fosse un sognoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora