And so

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12/09/2019

Quindi.

Superato il fatto che si. Mi piaceva. C'è stata un altra cosa da capire.

Mi piacevano solo le ragazze? Mi piacevano anche le ragazze? Mi piaceva questa ragazza?

Questo è stato un percorso piuttosto lungo ma, inizialmente, ho dato per scontato fosse l'ultima la soluzione.

Dopo la vacanza andammo a cena da una nostra altra amica di famiglia, che chiameremo Gilda. Noi si, avevamo sempre avuto un bel rapporto, però in quel periodo io e lei eravamo particolarmente legate.

In una conversazione a caso saltò fuori un argomento interessante.

G: oddio ma lo sai che c'è una persona che mi piace un sacco?
Io: DAVVERO?
G: già, si chiama Genoveffa(altro nome a caso)
Io: no ti prego fammi vedere una foto su su
G:*mostra la foto* però ho scoperto che è etero...
Io: MALEDIZIONE.

In questa conversazione c'era anche mia sorella ma è rimasta pressoché in silenzio.

Non avete idea di quanto mi abbia fato piacere il fatto che me lo abbia detto così facilmente, senza neanche bisogno di un coming out.

Comunque da lì io e lei abbiamo iniziato a scriverci regolarmente ( dato che, sia da lei, sia dall'altra nostra amica, ci vogliono circa un ora e mezza di macchina). Il nostro rapporto si è rafforzato davvero molto.

Per un po' ho completatamente ignorato la faccenda, pensando che bah mi era piaciuta solo quella ragazza. Poi però mi sono accorta che, guardandomi intorno, mi trovavo spesso attratta da ragazze, ragazzi, e anche persone non binarie, anche se ho ignorato a pieno questa parte.

Un giorno ho deciso di parlare a Gilda della mia crush per Filiberta ( che comunque era italiana, per chi avesse frainteso).

Lei, a parte avermi dato il benvenuto nel mondo degli arcobaleni, è stata molto comprensiva, mi ha chiesto come stavo, cosa provavo, e se volevo fare una chiamata per schiarirmi le idee. Così ho fatto ed è stato davvero molto utile. Mi ha tranquillizzato molto e mi ha spiegato alcune cose sull'argomento. Io, inconsapevolmente, ho detto una frase che, solo dopo mi sarei accorta, riportava proprio alla pansessualità. Suonava più o meno così:

Ma poi a me non mi è mai importato effettivamente che la persona che mi piace sia una donna, un uomo o un alpaca. Se mi piace mi piace.

Dopo questo ho iniziato a cercare informazioni sulla bisessualità, ed ho trovato informazioni utili, come per esempio una che esponeva il fatto che non tutte le persone bisessuali sono attratte 50 e 50 dalle persone del loro stesso sesso e da quelle con il sesso opposto. Questo mi è servito perché, cosa che poi è cambiata, mi sentivo comunque più attratta dagli uomini.

Un giorno mi sono imbattuta su un video che esponeva la differenza tra la bisessualità e la pansessualità. Più il video andava avanti più mi rendevo conto di quanto simile la mia filosofia di vita fosse alla definizione di pansessualità. Mi sono informata guardando ancora più video, più siti eccetera, ma ancora non avevo le idee chiare.

Questa cosa mi ha distrutto perché, so che non per tutti è così, ma io ho sempre sentito il bisogno di identificarmi. Per questo ho passato davvero tanto ad informarmi su questo argomento. C'erano persone, magari nei video o nei siti, che dicevano che non gli importava identificarsi, volevano solo essere libere di amare chi volevano.

Ecco io non riuscivo. Mi sentivo persa.

Così ecco la seconda persona resa partecipe delle mie preoccupazioni. La chiameremo Alfonsa. Io e Alfonsa non siamo migliori amiche, ma ultimamente l'ho aiutata molto con i suoi problemi familiari così ho deciso di parlargliene, per messaggio.

Io: Alfonsia ti devo dire una cosa
A: dimmi tutto
Io: credo di essere pansessuale.
*silenzio per due minuti buoni*
Io:oh
A: perché credi? In base a che cosa?
Io:*spiega tutte le cose di Edimburgo, Filimberta, eccetera*
A: non c'è niente di male, è una tua scelta

Premessa, non è omofoba, ma, almeno lei dice, essersi sbagliata ad esprimersi.

Io: non è una scelta, non è che ci divento, è così è basta.
A: scusa mi sono espressa male

Poi niente, mi ha rassicurato eccetera.
È andato bene in fin dei conti.

Poi c'è stata la terza e ultima, per ora, ovvero Gianfranca ( altro nome inventato), un'amica incontrata ad Edimburgo. Vive lontano da me, perciò gliel'ho detto per messaggio, dato che ci vediamo pochissimo.

*discorso stupido probabilmente a fangirlare sui bts*
Io: comunque, ti devo dire una cosa
G:dica
Io: credo di essere pansessuale
G: come una mia amica
G: ami una persona indipendentemente dal sesso giusto?
Io:esatto*spiega dettagliatamente il significato e ne parliamo*

È stato molto liberatorio parlarne con lei. Gli ho raccontato di Filiberta e di tutto il resto. Del fatto che ho bisogno di identificarmi, cosa di cui invece lei non sente il bisogno, anche se per ora crede di essere etero. L'ultima cosa è stata la più bella. Mi ha detto che se mi sentivo pansessuale questo bastava. Non ci volevano dimostrazioni. Andava bene così. È stato bellissimo poter finire la discussione con un messaggio con scritto:

Sono pansessuale.

Yes, this is meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora