Il mio bellissimo fidanzato mi prende per mano e mi conduce al suo divano. Appena ci siamo seduti cerco di baciarlo, visto che è da tanto che non accade, ma quando ci provo lui mi scansa e mi costringe a sedermi. -Dobbimo parlare, seriamente-puntualizza e sembra serio. Strano, nella nostra storia questo succede così raramente. Noi siamo abituati a divertirci, sempre. Insieme. Per questo lo amo e oggi glielo dirò. Sono sicura della nostra coppia, niente potrebbe andare storto. Molte ragazze vorrebbero avere Martin tutto per se, perché è un bel ragazzo e si sa divertire, ma lui tra tutte ha scelto me e io non permetterò a nessuno di portarmelo via. Noi siamo destinati a stare insieme e formare una bella famiglia, unita.
-La nostra storia non può continuare-butta fuori, guardandomi direttamente negli occhi. Rido e mi avvicino per dargli un bacio a stampo:-Certo, amore, che ridere. -Amore?-sbotta, alzandosi dal posto, diventando leggermente rosso sul volto. Annuisco vigorosamente:-Certo, amore, perché io ti amo. Ecco, gliel'ho detto. Non l'avevo mai detto a nessuno. È la prima persona che è riuscita, sul serio, a conquistarmi. A rendermi felice, vedendo chi sono veramente. Io lo amo. Lo amo davvero tanto. Si tira i capelli e sembra in difficoltà:-Marty, sono stato davvero bene con te, in queste settimane, ma io non ti amo e per questo dobbiamo lasciarci. Corrugo le sopracciglia, cosa sta facendo? Fa sul serio? Mi sta lasciando? Adesso? Proprio adesso? No, dai, starà scherzando. Ne abbiamo passata troppe per lasciarci proprio adesso che siamo arrivati sul più bello. Mette una mano sulla mia:-Tu sei fantastica, ma io non ti amo e tu meriti di meglio. Scuoto la testa, sorridendogli gentile, metto le mie mani sulle sue guance paffutelle:-Tu sei tutto ciò che voglio, non temere... -No-mi ferma e si libera dalla mia presa, aumentando la distanza tra di noi, sembra serio-Io non ti amo. Amo un'altra persona.
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È serio. Lo vedo. Tutti i miei sogni crollano a terra, si spezzano, si frantumano e io vorrei tanto spaccare qualcosa. Tipo il suo bel visino che tanto mi piace, ma invece non lo faccio, stringo le mani a pugno, facendomi male a causa delle mie unghie che mi si conficcano nella pelle. Me ne frego altamente del dolore fisico, mi distrugge ciò che sta dicendo.
-Chi è?-gli domando, con rabbia. Scuote la testa:-Non è importante. -È importante-sbotto, alzando la voce, ma me ne frego altamente-Io ti amo e nessuno ti amerà come ti amo io. Io sono l'unica. Mi alzo dal mio posto e mi posiziono sulle sue gambe, allacciando le mie braccia intorno al suo collo, guardandolo direttamente negli occhi. Cerco di baciarlo, ma lui ogni volta gira la testa e le nostre labbra non si incontrano mai. Mi fa scendere dalle sue gambe. Sono sconvolta. È così tutto finito? -Possiamo rimanere amici-parla ancora. Mi prende per il culo?
...
17 dicembre.
Lo vedo camminare tra i corridoi ed è sempre il più bello di tutti, non mi stupisce che tutte le ragazze cercano la sua attenzione. Eppure lui fila dritto, non guardandole nemmeno per scherzo.
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Mi chiedo chi è quella figa che è riuscito a conquistarlo? Cos'ha lei che io non ho? E ha chi posso chiedere se non alla persona che sa tutto in questa scuola? Scrivo a Verity. La risposta arriva poco dopo e non mi piace per niente, però ci credo. Quindi è vero che Martin è stato con lei. Così ha tradito uno dei suoi migliori amici. Quindi ha senso la litigata che hanno avuto in mensa, ma che loro poco dopo hanno smentito e hanno cercato di calmare le acque.
Durante la mensa sto attenta a come si comportano e mi rendo conto che i loro sguardi parlano da se, soprattutto quello del mio fidanzato. -Hey, tutto bene?-mi distrae dai miei pensieri, Peter, seduto accanto a me. Probabilmente lui già lo sapeva eppure è rimasto zitto. Mi ha fatto del male apposta. Non è più la persona che conoscevo dentro l'istituto. Non è più il mio fratellone, pronto a difendermi a spada tratta. Annuisco e mi sforzo di sorridere. Devo fingere. Adesso so cosa devo fare. Avrò la mia vendetta. Non me ne starò ferma. Non permetterò che nessuno abbia un lieto finale. Solo io posso averlo.
Alla fine della scuola, invece di tornare a casa, prendo il pullman e con le cuffie nelle orecchie mi dirigo verso un posto in cui credevo non ci sarei mai stata. Appena arrivò chiedo della persona che ho odiato per molto tempo, ma che adesso comprendo e voglio aiutare nel suo piano. Entro nella stanza in cui a metà si trova un vetro e lei si trova dall'altra parte. Prendo la cornetta, con cui parlerò con quella persona. La trovo davvero bellissima. Lei alza la meno e mi sorride gentile. Credo che di lei mi possa fidare.
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-Voglio aiutarti-le confesso e lei sorride, vittoriosa-Posso esserti un alleato potente. Nessuno sospetterà di me. Alza le sopracciglia:-Perché dovresti voltare le spalle ai tuoi amici? -Semplicemente mi sono resa conto che non sono veramente miei amici-le spiego, sicura-Peter è cambiato, diventando una persona che se ne frega dei sentimenti delle altre persone. Tu potresti aiutarlo e farlo tornare in se-parlo e ci spero, Rachele annuisce non perdendo il sorriso-Ginevra meritava di morire quando l'hai sparata. Puoi concludere l'opera. Quando lei non ci sarà più, finalmente le cose torneranno alla normalità. Ci potremmo riprendere ciò che ci appartiene di diritto. -Sì-annuisce, non perdendomi d'occhio-Forse una come te, mi potrebbe servire per il mio piano. -La mia famiglia è anche ricca-le svelo-Potrei aiutarti a uscire prima. -Interessante...