Abbiamo deciso di farci giustizia da soli, non ne abbiamo parlato con gli altri, sicuramente ci avrebbero fermati e le cose si sarebbero rallentate. E noi, io e Martin, vogliamo prendere quella megera e buttarla in prigione in più in fretta possibile. Deve pagare per tutto il male che ha fatto. Questa storia, oggi, finirà.
Entriamo nel posto che abbiamo deciso, con lei, di incontrarci e faccio nascondere Martin dietro a dei recipienti. Mi metto al centro del portico e quando sento il ticchettio di tacchi, alzo lo sguardo e la vedo camminare nella mia direzione con aria tranquilla. Come ha potuto fare del male a una persona con il suo stesso sangue? Io ho avuto molte discussioni con mio fratello, ma non avrei mai minimamente pensato di spingermi fino a ciò che ha fatto lei. Rabbrividisco solo a pensiero. È pazza, non c'è altro da dire. -Come hai potuto farlo?-le chiedo per prima cosa. Come ho potuto stare con una pazza simile? Si stringe nelle spalle:-Glielo avevo promesso e poi voi avete abbassato la guardia, mi è bastato così poco.
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-Ginevra non è mai stata alla mia altezza e ha solo intralciato i miei piani-continua a parlare indifferente-All'inizio credevo che la avrei dovuto uccidere io, ma poi lei ha fatto innamorare veramente quel moccioso. Sta parlando di Matteo, l'ex di Ginevra e anche la spia mandata da sua sorella. È stato lui a guidare quella macchina e a compiere quel gesto disperato. I medici hanno detto che quando ha copiato quell'atto non era ubriaco, ma perfettamente conscio di ciò che stava facendo. -Ci è voluto un po'-commenta felice, avvicinandosi a me-Ma alla fine ne è valsa la pena. Ginevra finalmente è morta e tu hai accetto la sconfit... -Non abbiamo accettato proprio niente-spunta fuori la voce di Martin e io mi giro nella sua direzione. Il nostro piano consisteva che lui rimanesse nascosto per registrare ciò che Rachele avrebbe detto e se le cose si fossero complicate avrebbe chiamato immediatamente la polizia.
Quando mi giro rimango a corto di fiato: Martin sta tenendo in mano una pistola e la sta puntando contro Rachele. Il suo sguardo è sicuro, non promette niente di buono.
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Torno a guardare la rossa che non sembra spaventata, anzi sorride ancora di più, come se già lo sospettasse questa mossa. -Siete così prevedibili-commenta e poi sciocca la dita. Dalle sue spalle escono degli uomini con delle armi caricate e puntate nella nostra direzione. Il piano non doveva andare così, ma anch'io dovevo capire che Martin non si sarebbe arreso così facilmente. -Abbassa quell'arma, cowboy-lo prende in giro Rachele, incrociando le braccia al petto-A me non fa alcuna differenza uccidere te o tanto meno Peter-lo informa-E tu? Sei pronto a compiere questo gesto?-gli domanda alzando un sopracciglio-Credi che così Ginevra sarebbe stata fiera di te? -Non parlare di lei-urla il ragazzo, ormai arrivando al mio fianco-Non lo meriti. Rachele ride:-Abbassa l'arma e arrenditi, siete caduti in trappola. Peter verrà via con me e tu potrei farne ciò che vuoi della tua inutile vita. -Io ti ucciderò-dichiara Martin, senza un minimo di paura, con occhi pieni di rabbia. Non avrei mai pensato che proprio lui si lasciasse prendere dalla rabbia, ma dovevo immaginarlo, probabilmente stava pensando a questa vendetta da molti giorni. Ha messo da parte il dolore, per far vincere la rabbia.
Un colpo di pistola parte, ma non quello del ragazzo al mio fianco. Giro la testa, pronto a intervenire per difendere Martin, ma ciò che viene colpito sono io: al basso ventre. -Peter-Sento urlare da Martin. Metto le mie mani sul posto colpito. Ancora una volta le mie mani si colorano di rosso, ma questa volta questo è il mio sangue. Le mie gambe cedono. -Questo non è un gioco-dice Rachele, camminando nella nostra direzione-Voi siete solo dei bambini che si comportano da adulti, per questo siete finiti in trappola-ci informa-A me non importa se dovrò rinunciare a te-confessa e sorride leggermente-Ammetto che ti amo, ma tra te e me, sceglierò sempre me. Lo capisci? -Mi fai solo tanto schifo-riesco a biascicare, mentre il dolore si impossessa di me. Vorrei tanto urlare, ma non le darò questa soddisfazione. -Abbassa l'arma, cowboy-ripete Rachele ormai arrivata davanti a me-Sennò il prossimo finirà in un punto davvero vitale-lo informa-E così, invece di piangere solo Ginevra, piangerei anche la persona che dovevate proteggere insieme. Sa' perfettamente che queste parole gli hanno fatto del male. Penso a Felix: non lo potrò vedere crescere e vedere che padre fantastico potrà diventare. Non potrò vedere come i miei amici cambieranno e come i loro sogni si avvereranno. Penso a un me quattordicenne che incontrava, per la prima volta, questa ragazza in quella famosa discoteca del momento. Mi ricordo il nostro primo bacio e successivamente tutto ciò che abbiamo combinato insieme. Mi sono firmato da solo la mia condanna a morte. Sono io ad aver ucciso Ginevra e aver procurato tutto quel male. Se solo fossi stato il figlio, il fratello, l'amico perfetto. Adesso non sarei qui. Probabilmente avrei trovato un modo per conoscere e essere sulla stessa strada di Allison. Sì, sono sicuro che ci saremo incontrati in qualche modo e saremo stati felici insieme. Allison... Mi dispiace così tanto. Avevo promesso che ti avrei aspettato, ma a quanto pare non potrò renderti felice ancora una volta. Mi dispiace di essere stato così cieco. Eri tu, sei sempre stata tu, la ragazza fatta per me. Mi dispiace di averti fatto del male. Il tuo amore è sempre stato più forte dei miei errori, adesso lo so.
-Uccidila-parlo, infine, senza staccare lo sguardo dalla mia ex. Voglio vederla morire. Voglio che non possa più far del male a nessuno. Questo capitolo finisce qui. Io e lei. Passano diversi secondi, ma non sento nessun sparo. Giro la testa e vedo Martin abbassare la pistola e posarla a terra. Cosa sta facendo? Doveva ucciderla! Non può essere che proprio adesso la sua rabbia passi! Deve ucciderla! Incomincio a veder sfuocato, ma cerco di rimanere sveglio per aiutare Martin in caso di problemi. Rachele sorride trionfante e si china per prendere la pistola. Ha ragione la rossa, io e Martin siamo sempre stati dei ragazzini che giocavano a far gli adulti. Siamo stati degli stupidi e la nostra vita è finita qui. Ho portato con me, in questo baratro, anche la prima persona che ha creduto in me ed è stato sempre al mio fianco. Io ho distrutto Martin. Rachele si rialza e punta la pistola utilizzata, poco prima, da Martin contro quest'ultimo. -Salutami mia sorella-gli dice con un grande sorriso di vittoria sul volto.
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