Tuono[3]

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Mi sveglio e ciò che mi circonda non è la mia solita camera che si trova nell'appartamento di mia madre. No, ciò che mi circonda è una stanza immensa che non dice proprio niente di me. È una camera davvero enorme che, al mio migliore amico, Liam, piacerebbe molto e vorrebbe tanto trasferirsi: aspetta solo una mia parola per farlo.
Per quanto riguarda me invece, io odio tutto ciò che mi circonda. Certo, mi piace passare del tempo con mio padre, Ryan e la mia matrigna, ma devo ammettere che mi manca mia madre e Felix. Mi chiedo cosa stiano facendo. Spero che mamma capisca il motivo per cui sono confinato qui. Spero che non mi odii e che non creda che l'abbia abbandonata nuovamente.

Giro la testa, verso il mio cellulare, lo prendo in mano e ci leggo l'orario: sono le sette di mattina e tra qualche minuto dovrò alzarmi per iniziarmi a preparare per andare a scuola, accompagnato dalle miei guardie personali che sono diventati i miei migliori amici. Mio padre, iperprotettivo com'è, mi ha dato due possibilità o farmi accompagnare dai miei amici fin quando sono fuori casa o fargli assumere delle persone che mi sorveglino fuori casa. Ovviamente ho scelto la prima possibilità. All'inizio ero felice di poter passare più tempo con i miei migliori amici, ma con l'andare avanti dei giorni mi sono sentito oppresso.
Sono stato sempre un ragazzo molto aperto alle nuove conoscenze, sempre pronto a stare con altre persone, ma certe volte ho bisogno di stare da solo con me stesso e questo non sta più accadendo e non mi piace. Odio tutto quello che sta capitando e far vivere i miei amici nella paura.
Ho bisogno di respirare.
Se rimango ancora un po' con altre persone, so' che potrei diventare una persona che non sono io e vorrei proprio evitare. Già la situazione è tesa e farò tutto ciò che è possibile per non peggiorarla, ma adesso ho bisogno di scappare.

Mi alzo dal letto, metto i primi vestiti che trovo e scendo le scale per raggiungere la porta del mio "appartamento", voglio andarmene da questo posto. Queste quattro mura mi vanno fin troppo strette: ho bisogno di respirare aria pulita. Ho bisogno di ritrovare la mia tranquillità.
Apro la porta e mi fermo automaticamente rendendomi conto di chi mi trovo davanti: Bea con in mano un vassoio con sopra una brioche e un bicchiere contenente un liquido arancione. È strano che lei sia qui, non me lo aspettavo, di solito lei la mattina va' alla sua scuola e viene a trovarmi solo nel pomeriggio.
-Dove stai andando?-mi domanda quando si riprende.
E se lei venisse con me?
Che male ci sarebbe?
Passerei del tempo con la persona che amo e i miei amici potrebbero esserne un po' più rassicurati.
Le prendo il vassoio di mano e lo poso su un tavolino basso, poi mi riavvicino alla mia ragazza che mi guarda curiosa.
-Sto scappando-le rivelo posizionando le mie mani sulle sue spalle, le sorriso-Ti prego non fermarmi, ne ho veramente bisogno.
-Lo so-mi prende alla sprovvista e posiziona le sue mani sul mio petto, sorride leggermente-Lo immaginavo-continua-E per questo ero qui.

-Lo so-mi prende alla sprovvista e posiziona le sue mani sul mio petto, sorride leggermente-Lo immaginavo-continua-E per questo ero qui

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Sono stupito che in questi pochi mesi sia riuscita nell'impresa di capirmi così bene. Questa ragazza è davvero fenomenale. Mi fa impazzire in ogni cosa che fa. È perfetta.
-Allora-riprende a parlare sfoderando uno dei suoi sorrisi che, inevitabilmente, riescono a far sorridere anche a me-Dove mi porti?
-Ti porto in un luogo che per molto tempo è stato solo mio-le rispondo quando le sue mani si legano dietro al mio collo e io mi abbasso verso di lei per far unire le nostre labbra. Io impazzisco per lei. Sono fortunato ad averla accanto.


Una vita per essere amati // cole sprouseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora