La sua Range Rover era in moto proprio di fronte al portone. Io con una corsetta andai dentro e gli feci un sorriso enorme. Ero felice e non avevo paura a farlo vedere. -Ciao Andrea.- esclamai felice e gli allacciai le braccia intorno al collo e lui ridacchió sulla mia spalla. -Così tanto ti sono mancato?- si mise a guidare e prendemmo una strada mai fatta prima. -Diciamo che mi sei mancato un pochino soltanto.- bugia. E sapevo che anche lui lo aveva capito. Lui sorrise e mi guardò con un'espressione giocosa. -Faccio finta di crederci dai.- e detto ciò mi prese una ciocca di capelli e me la buttò sul viso. -Stiamo andando in studio. Ho lasciato un attimo per venire a prenderti.- il modo in cui guidava lo faceva sembrare facile, quasi come la macchina facesse tutto da sé. Io avevo la patente e a volte portavo l'auto di mia madre ma avevo sempre un po' d'ansia, specie in città grandi e affollate come Milano. -Che bello, non ci sono mai stata.- mi fermai a pensare sul perché avesse lasciato il suo lavoro in studio in sospeso per venire a prendere me. Non pensavo di valerne la pena.
Lo studio aveva un'atmosfera rilassante e il microfono e la postazione del produttore attirarono la mia attenzione. -Rieccomi raga.- salutò mentre entravamo. Andrea mi invitò a sedermi mettendomi una mano sul fianco. Nello studio stavano dei suoi amici che mi salutarono. Alcuni dovevo averli già incontrati perché mi chiamarono per nome. -E non mi presenti la ragazza che ti ha fatto fermare il lavoro?- un uomo mai visto prima mi guardó e Andrea con un sorriso furbo disse: -Margot lui è Adam, il mio produttore, Adam Margot.- disse semplicemente mentre seduto su una sedia con le ruote mi catturó le gambe tra le sue e mi fece fare un grido spaventato mentre perdevo l'equilibrio. Mi prese dai fianchi impedendomi di cadere mentre la sua dolce risata si disperdeva nello studio e i suoi amici si unirono a lui.
Andrea stava registrando concentrato mentre io rimasi incantata da tutto quel talento racchiuso in una persona. Fui grata di riuscire ad assistere nel momento della creazione di un qualcosa che considerai magico. Mi dissi che quando sarei tornata a casa avrei sentito i suoi pezzi.
Vicino a me era seduto Jordan e in piedi stava Alessandro che faceva foto ad Andrea in continuazione. -Spacca.- disse Jordan e io non potei che dargli ragione. -Sì. È la prima volta che lo sento cantare.- dissi senza mai distogliere gli occhi da Andrea. Aveva le soppraciglia agrottate e faceva segni con la mano sinistra mentre con l'altra manteneva il telefono. -Eh sì, vi conoscete da poco.- continuò lui mentre muoveva la testa. -È raro vederlo affezionarsi a qualcuno di nuovo.- aggiunse e fu a quel punto che lo guardai. Quell' informazione mi aveva lasciata confusa e sentivo il battito accelerare. Volevo sapere a cosa si riferisse prima di farmi paranoie inutili. -In che senso?- il tono di voce acuto. Mi sentì li occhi degli altri addosso ma li ignorai. -Niente, solo che ti vuole bene.- rispose con un tono che mi fece capire che non avrebbe detto altro. Uscì il grinder e una busta d'erba. Intanto Andrea aveva finito e stava tornando da noi. Io gli rivolsi un sorriso fiero. Lui abbassò lo sguardo. -Beh? Che ne pensi?- si mise tra me e Jordan. -Sei stato bravissimo.- e dicevo sul serio. Lui mi mise una mano sulle spalle e mi tirò sul suo petto. Sentì il suono del flash e poi vidi Alessandro con la fotocamera verso di noi. Andrea rise. -Un'altra- e avvicinò il suo viso al mio. -Aspetta non sono pronta.- e mi aggiustai i capelli e poi sorrisi. -Belli.- esclamò Ale mentre guardava la foto. -Tieni bro.- Jordan passò la canna ad Andrea e quest'ultimo se la portò alle labbra aspirando per poi far uscire il fumo dal naso. -Io vado a prendere qualcosa da mangiare raga. Che volete?- disse Simone mentre si alzava. -Prendiamo le pizze?- propose Adam. -Sì dai. Tu come la vuoi?- si rivolse a me Andrea mentre la canna arrivò tra le mie labbra. -Metà Margherita e metà wurstel.- stavo prendendo la mia borsa per dare i soldi ma Andrea me la prese dalle mani e la buttó sul divanetto opposto. -Andrea!- esclamai sorpresa e poi arrabbiata. Simone e Jordan uscirono ed Adam rideva della mia espressione facciale. -Ma come ti permetti.- lo rimproverai andando recuperare la borsetta. -Eddai te la offro io non fare così.- cercava di fare il serio ma in realtà stava trattenendo le risate. -E ti sembra normale buttarmi la borsa così? E se avessi avuto il telefono dentro?- continuai esasperata. -Te ne avrei preso un altro.- ribattè lui tirandomi dalle braccia per farmi accomodare vicino a lui. Ero ancora un po arrabbiata e tenevo le braccia incrociate. Lui mise la bocca sul mio orecchio e sussurró: -Faciamo pace.- io mi voltai e guardando quella faccia da bambino mi adolcì. -Sei uno scemo.- e rise.-No fallo tu il filtro e io la mista.- gli risposi quando mi chiese di fargli un filtro. E lui mi guardò con gli occhi che brillavano. -Eh vabene ma non avere paura a chiedere aiuto se non ce la fai.- mi prese in giro. Ero più che capace di farlo. Intanto Jordan e Simone dopo aver mangiato insieme a noi se ne andarono. Alessandro aveva lasciato la fotocamera mentre anche lui chiudeva uno. -Fra la sta chiudendo meglio di te.- disse Alessandro prendendolo in giro ovviamente. -Ohh Andrea ma stai sentendo?- mi aggiunsi anche io. -Ce ne vuole ancora bimba.- mi zittì mentre prese l'accendino.
Intanto Adam mise una sua canzone: Bossoli. Andrea si alzò e iniziò a ballare. Stavo morendo dalle risate, sapeva di certo come far divertire i suoi amici. Avevo le lacrime agli occhi e lui faceva certe mosse assurde mantenendo un'espressione seria. Era una scena da non perdere infatti presi il telefono e lo registrai mentre Alessandro gli faceva foto.-Grazie per oggi. Mi sono divertita da impazzire e mi ha fatto piacere sentirti cantare.- eravamo arrivati agli saluti. -Il piacere è tutto mio.- e mi guardò con uno sguardo sereno, come chi ha la pace dentro. -Prima non sapevo chi fossi e mi dispiace conoscere la tua musica solo adesso. Ma ti assicuro che recupererò.- misi una mano sulla sua. Lui me la strinse. Era calda contro la mia fredda. Grande contro la mia, piccola. -Allora sei mia fan.- e si tolse un ciuffo che gli cadeva davanti agli occhi rossi. Ridacchiai. -Sei proprio fuori strada- e gli pizzicai un dito. -Sei una bugiarda, tu mi ami.- e mi lasciò la mano mentre le sue labbra rosee accenavano un sorriso. Io mi zittì e semplicemente lo guardai. Neanche una singola cosa di lui odiavo. Lo conoscevo da poco e lo adoravo quindi pensai che più saremmo andati avanti più questo sentimento sarebbe aumentato, per quanto possa fare paura. -Buonanotte Andrea.- gli dissi piano mentre mi avvicinai per dargli un bacio sulla guancia. Solo che lui si mosse e mi baciò a metà tra la guancia e le labbra. -Buonanotte piccola.-
Avevo tutto il viso infuocato, sentivo il fuoco persino dentro. Mi aveva quasi baciata e cazzo se mi era piaciuto. Anzi avrei voluto di più. Magari lo ha fatto per sbaglio visto che era fatto, pensai. Ma merda anche io lo ero quindi decisi che quello era un problema da affrontare a mente lucida, un problema per domani.
Sospirai profondamente e presi il telefono. Erano le quattro di notte. Avevo due messaggi da Martina: una foto e un "ti piace il vestito?". Le risposi di sì, le fasciava il corpo alla perfezione. E delle notifiche su instagram. Andrea aveva ripostato la mia storia di lui che ballava nello studio. Gliela commentai con un cuore.---
Il video sarebbe la storia che Margot pubblica. Ho dovuto fare il casino per riuscire a metterlo lmao
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