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-Cosa cazzo non capisce?- dovevo proprio ammettere che dopo lo sfortunato evento di quella sera, mi ero trasformata in un mostro. La mia povera assistente Hannah ne poteva dare conferma. Mi ero piazzata a casa sua perché non volevo che quella testa di minchia del mio ex sapesse dove fossi ma anche perché avevo timore di cosa sarebbe potuto succedere se fossi stata da sola in quello stato così delicato. La mia bocca cognava insulti nuovi e ogni volta che la aprivo sembrava che un cazzo di camionista fosse finito in casa. Ero come una bomba, bastava che mi guardassero un secondo di troppo ed esplodevo. -Non mi sembra difficile. Sono stata più che chiara: mi deve lasciare in pace. Deve comportarsi come se fossi sotto terra prima che ci finisca lui.- Andrea non era mai stato uno che faceva ciò che dicevano gli altri, era uno che nuotata contro corrente, prima adoravo questo lato testardo di lui ma in quel momento non faceva altro che far aumentare la mia ira. Aveva messo un'altra storia indirizzata a me e pensai sul serio di eliminare quella app crudele che non faceva altro che sputarmi negli occhi Andrea, nonostante lo avessi bloccato: Andrea per le strade di Milano triste, Andrea ad un ristorante con le mani in faccia, Andrea con le storie di rimpianto. Insomma quello era forse il lato peggiore della fama: avere il mondo contro, ingiustamente per altro. I media mi stavano dipingendo come una stronza che aveva spezzato il cuore del povero Shiva. Le fanpages mi si erano rivoltate contro e ognuno interpretava il mio silenzio a modo suo. Se solo sapessero. Ma avevo deciso di non andare a sventolare e spifferare ai quattro venti che ero stata tradita in quanto, lo ammetto, me ne vergognavo. Mi stavo concentrando solo sul mio lavoro: sfornavo abiti come non mai e non mi prendevo neanche un attimo di pausa. Era meglio se mi tenevo occupata. -Continua ad ignorarlo. Comunque dovremmo iniziare a fare le valige.- in quel periodo imparai a conoscere meglio Hannah e scoprì che la sua compagnia poteva essere molto di più che professionale. Mi stava vedendo nel mio stato peggiore e non me lo stava facendo pesare. Mi stava accanto e cercava di darmi consigli. Lo apprezzavo solo che non riuscivo a sentire altro se non me. -Sì. Allora tu vai in ufficio e vedi cosa vogliono i manager e io vado da me a fare la valigia.- stavo evitando tutti gli incontri di lavoro e stavo rifiutando tutte le interviste. Non me la sentivo di buttare in pasto agli squali le mie disgrazie.

-Se non vuoi sentirmi bestemmiare tuo fratello, sei ancora in tempo per tornare indietro.- le ragazze avevano deciso al posto mio che una bella vacanza al caldo lontano da Milano era ciò che mi serviva. -Stai tranquilla che saremmo in due a mandarlo a fanculo a quel cretino.- la mia amica aveva voltato le spalle al fratello e aveva preso le mie difese. Fui sorpresa ma decisamente felice in quanto non volevo perdere entrambi, come nel passato.  -In tre!- ce l'avrei fatta a stare bene anche senza di lui, non che avessi scelta.

Dopo sedici ore perse su un jet privato non mi sentivo più il sedere e le gambe e a tratti non mi ricordavo l'odore dell'aria. Ma alla vista del paesaggio tropicale dell'Indonesia ripresi vita. Adoravo scoprire posti nuovi e sperduti ed essere lì, lontana da tutti, fu come essere atterrata in paradiso.

-Vuoi bruciarti per caso?- la figura di Martina coprì il sole che si stava insinuando fin sotto la mia pelle. -Sì, togliti.- mi mancava il caldo, il tempo capriccioso di Milano mi stava rendendo triste. -Quale è il piano?- prese posto sulla mia morbida straio spingendomi le gambe. -Che piano?- avevo gli occhi chiusi e speravo di prendere sonno. -Con Andrea? Vuoi farlo ingelosire o vuoi dimenticarlo?- sospirai rumorosamente e mi girai dall'altra parte. -Martina non so cosa cazzo voglio perché non riesco nemmeno a pensare. Voglio solo godermi questa vacanza in culo al mondo e sperare che tre cervelli insieme riusciranno ad accocchiare un'idea.- dissi dopo qualche minuto di silenzio perché effettivamente i miei neuroni erano rimasti sul pavimento della camera di Andrea insieme alle mutande rosse di quella puttana.

Per mia fortuna, dopo diversi dibattiti, riuscimmo a fare una prima mossa e dare un segno di vita al mondo. Tutti si sarebbero svegliati trovando una foto di me in un costume striminzito e una descrizione ben pensata, da tre persone e mezzo, e celata di allusioni. "Il vostro rapper preferito può succhiarmi le palle" era ben leggibile e pronto a  mettere a tacere tutte le persone che mi stavano attaccate al culo. Nonostante non volessi avere nulla a che fare con Andrea, morivo dalla voglia di vedere la sua faccia una volta che realizzava che avevo usato le sue stesse parole contro di lui.

-Komang ti sta facendo gli occhi dolci!- i primi tre drink non mi avevano fatto niente e quindi ho continuato a bere come una matta desiderosa della sbronza ma poi l'effetto del alcool mi colpì tutto in una volta e finì a ballare su dei tavoli e gridare a squarciagola cercando di sovrastare la musica. -Non me ne faccio niente di un Komang! A casa ho Simone.- la mia dolce assisistente si stava scatenando come una bestia libera da guinzagli e gabbie e aveva il viso infuocato. -Eh?- Martina ed io ci fermammo di colpo e tirammo per le braccia la povera Hannah. -Hai il ragazzo e non dici niente?- gli occhi della mia amica bionda erano tutt'altro che verde Arrigoni in quel momento: rossi e dilatati mentre i suoi capelli avevano vita propria e continuavano a saltellare a ritmo di musica. -Ragazzo no! Mi sto sentendo con Simone.- nonostante il suo colorito vivido riuscì a vedere l'imbarazzo dipengersi sulla sua pelle lentiginosa. -Aspetta ma Simone chi? L'amico di mio fratello?- mi si spallancò la bocca all'idea di loro due insieme: non ci avrei mai e poi mai pensato. -Sì...- ammise quasi con colpevolezza. -Ti tratta bene?- le chiesi pronta a farmi l'oceano a nuoto in caso avesse detto di no e menare quel Simone, e magari fare un salto pure da Shiva e spezzargli qualche osso. -Sì.- sorrise leggermente sicuramente pensando a lui e io la rassicurai con gli occhi. -Guarda che noi non siamo infami. Se vuoi provare il cazzo di Bali, ti copriamo.- Martina fece tornare la festa fra di noi mentre io continuavo a bere e muovere i fianchi pensando che quella sera mi sarei portata in stanza un bel cazzo di Bali.

- Martina fece tornare la festa fra di noi mentre io continuavo a bere e muovere i fianchi pensando che quella sera mi sarei portata in stanza un bel cazzo di Bali

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📍Bali

@margot: il vostro rapper preferito può succhiarmi le palle

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E voi lo avete mai provato il cazzo di Bali?

Dopo questo capitolo dovrei proprio iniziare una storia "Instagram" hahahaha

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