Quella domenica mi alzai presto. Non sapevo il perché. Semplicemente alle sette aprì gli occhi e sentì il sonno abbandonarmi. Mia madre era a casa, in pigiama, con un caffè tra le mani. Guardava il notiziario a basso volume. Quando andai in bagno per farmi una doccia, mi accorsi di avere il ciclo. Che palle. Mi cambiai con del intimo comodo, in cotone. -Buongiorno mamma.- la abbracciai e dopo cercai nella cucina qualcosa con cui fare colazione. -Buongiorno.- notai che avesse qualcosa di strano. Normalmente avrebbe risposto facendo qualche battuta sull'orario insolito in cui ero in piedi, o mi avrebbe dato un bacio. Non dissi niente e continuai ad analizzarla. Il fatto che avesse ancora il pigiama era strano. Lei era una mattiniera. A volte pensavo non dormisse neanche. E poi era troppo silenziosa. Mentre versavo dei cereali in una piccola confezione di yogurt alle fragole, decisi di parlarle. Non riuscivo a tenermi i dubbi addosso. -È successo qualcosa mamma?- dissi cercando di non far trasparire la mia preoccupazione. Lei mi guardó sorpresa per qualche attimo e poi mi rivolse un sorriso sforzato. -Niente a mamma, tranquilla. Sono solo un po' stanca.- mi disse imitando una voce serena. Non le credetti minimamente. Forse se ne accorse, perché cambiò discorso. -Comunque non vuoi dirmi niente su di te ed Andrea?- mi chiese, piena di aspettative. Io arrossì immediatamente pensando alla sera precedente. -Cosa dovrei dirti?- mi alzai e misi il pacco di cereali al loro posto. -Per puro caso stamattina mi è capitato di scontrarmi con un canale di gossip alla televisione e non indovinerai mai di chi parlavano.- oddio. La situazione era decisamente sfuggita di mano. Mi misi istintivamente una mano sulla bocca. Questa non ci voleva. Alla televisione. Cazzo. -Non stiamo insieme se è quello che vuoi sapere.- arrivai dritta al punto. La conoscevo troppo bene. Era una donna seria ma aveva un certo amore per i fatti degli altri. -E senti quest'altra. Stavo portando giù l'immondizia e Sara, la signora di giù, mi ha riferito che ieri notte due si stavano mangiando la faccia proprio sotto la sua finestra.- sapendo dove volesse andare a parare, me ne andai sbuffando dalla cucina mentre lei rideva. Sapeva tutto. Cosa cazzo ci faceva sveglia una vecchia a quell'ora. Fanculo a Sara.
-Margot io vado da Carmen.- mi avvisó mia madre, urlandomi dal salotto. Le urlai un vabene di risposta e sentì la porta chiudersi. Stavo stesa nel letto con un cucino tra le gambe e una borsa d'acqua calda sul ventre. Il primo giorno delle mestruazioni mi prendeva sempre a pugni. Intorno a me c'era disordine. Troppi vestiti buttati su una sedia, scarpe spaiate sul pavimento e i tiretti aperti. Al solo pensiero di dover mettere tutto apposto mi sentì peggio di come già stavo. Ero una a cui piacevano che le cose fossero in ordine ma ultimamente ero sempre di fretta e tornavo troppo tardi per pulire il disordine che mi lasciavo dietro. Sentì il campanello suonare e imprecai tra i denti. Cosa aveva scordato mia madre. Non poteva portarsi le chiavi appresso? -Chi è? - risposi fumante di rabbia. -Amo sono io.- la voce offesa di Martina mi fece pentire al istante di quel mio atteggiamento.
Quella era una scena già vista: io e Marti stese sul mio letto. -Ciclo?- chiese mentre mi vide risistemata nella mia posizione con cucino e borsa d'acqua ormai tiepida. -Sì. Sto valutando se andare in overdose di Buscopan.- e lei rise dandomi della scema. -Le nostre madri stanno coltivando un amore secondo me.- disse lei guardandomi maliziosa. Io feci un verso stranito. -Cosa? No!- dissi allungando le parole. -Ah giusto! Poi le cose sarebbero troppo strane per te e mio fratello.- e io risi. Lei mi guardó con uno sguardo tagliente. -Brutta stronza devi raccontarmi tutto.- e si mise sopra di me, schiacciandomi. -Togliti, mi uccidi!- dissi sofferente mentre lei rideva. -I dettagli mi interessano, sappilo.- e incrociò le gambe in attesa del mio racconto. -Allora siamo andati al Duomo e poi ad un ristorante. È stato bellissimo. Ah e comunque era un appuntamento.- la mia dote della sintesi sembrava non piacere molto a Martina. Lasciò comunque un gridolino entusiasto. -Un appuntamento!- e battè le mani. -Le vostre foto sono da per tutto e io le adoro. Le farò stampare e tappezzerò casa.- continuó e iniziò a saltare sul letto mentre io rimbalzavo.