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Feci la mia ormai riconosciuta camminata ed entrai nel edificio secolare dove si sarebbe svolta la sfilata di quella mattinata, evitando i paparazzi che desideravano avere una qualsiasi informazione da me o una foto con il viso in vista per poterla vendere. Solo che quel giorno ero accanita e non in vena di fare carità. Gli invitati erano sempre queli più o meno. Ma non mi importava. Ero fumante di rabbia e non accennai nemmeno un sorriso da quando aprì lì occhi qualche oretta fa.
Per quanto Stefano e Domenico, i proprietari del brand, fossero sempre sulla bocca di tutti per via di scandali, la loro era arte. Il posto di alcuni pezzi era nei musei. A vedere i manichini che avessero scelto però, storsi il naso: influencers e addirittura youtubers. Dopo i primi dieci minuti ammetto di essermi concentrata su ben altro. Pensavo al momento in cui quella mattina scheggiai il vetro del mio cellulare. Lo avevo fatto finire sul pavimento per via della rabbia. Era proprio vero che occhio non vede cuore non duole. Non dico che Andrea doveva lasciarla per me, ma che senso aveva avuto allora il nostro attimo intimo di quella sera se poco dopo postava con quella odiosa cozza. Ero gelosa. Ormai non potevo che ammetterlo. Lo sapevo solo io e così doveva rimanere. Mamma per fortuna era già uscita quando ebbi la crisi di nervi, ma in compenso Hannah mi chiese di continuo cosa avessi e se me la sentivo di andare allo show. Certo che non me la sentivo, già riuscivo a vedere le foto di me con una faccia seria e persa. Ma non avrei rovinato i miei impegni per una stupida foto. A risvegliarmi dal trance furono li applausi e le grida entusiaste. Anche quella era fatta. Quel giorno ero vestita un po' come al mio umore. Una tenuta sobria in confronto alle mie precedenti ma avevo deciso di sfoggiare un paio di Nike, giusto per dare un assaggio.

Ero nella mia spaziosa auto e Hannah stava scorrendo tra i primi articoli di quella mattina, che mi nominavano. -Parlano della tua partnership con la Nike e che eri mozzafiato anche in tenuta sportiva.- mi riassunse brevemente andando al punto. Avevo indosso una pelliccia appunto per non passare per sportiva, ma che ne potevano sapere loro. Cercai di non pensare alla giornata impegniativa che mi aspettava, davvero, non credovo che sarei riuscita neanche ad andare in bagno. Chiusi gli occhi e ben presto, dopo il traffico e le chiacchiere della mia assistente, arrivammo al luogo dello shotting. Ad aspettarmi c'era un team di fotografi, truccatrici, assistenti, direttori e altri miei due bodyguard.

Il sole era tramontato da un pezzo e io corsi in auto salutando le persone coinvolte nella realizzazione di quella meraviglia. -Mamma ho appena finito. Il tempo di arrivare.- a quanto pareva erano tutti in mia attesa e la cosa non mi piaceva molto. Non ero un elemento così fondamentale da fermare i festeggiamenti, ma Carmen fin da subito mi fece capire che ci teneva a me e mi aveva sempre trattata quasi come una figlia. La apprezzavo molto e ci tenevo anche io di rimando. Incitai Robert ad andare più veloce ed evitare il traffico. Nei momenti di tremendo ritardo mi rendevo conto di come quasi nessuno sapesse effettivamente guidare. Mi arrivò un messaggio da mia madre e il contenuto non era minimamente ciò che credevo. Mi aspettavo un "muoviti" o un "stiamo iniziando senza di te" ma non un "è arrivato Andrea con una". Capì all'istante che fosse Claudia, la ragazza. Dentro di me si accese un fuoco che venne alimentato dal pensiero che avrei rivisto anche Martina.

Nonostante il mio ritardo, decisi di fregarmeme e fare un salto veloce a casa, per cambiarmi. Stavo comunque in una guerra e tra donne in situazioni simili, anche i vestiti giocano un ruolo importante. Mi ricordai di prendere anche il regalo che feci recuperare ad Hannah durante il mio shooting.
Attraversai il piazzale e citofonai. Mi ricordai delle innumerevoli volte che avevo fatto quelle azioni per poi scontrarmi con i baci di Andrea. Solo che adesso ad aspettarmi sarebbero stati tutt' altro che baci.

Un ragazzo mai visto prima d'ora venne ad aprirmi e per un attimo credetti di aver sbagliato casa. Aveva gli occhi chiarissimi e una barba ben tenuta. -Buonasera.- dissi titubante, non sapendo chi fosse. -Ciao, sono Luca, il fratello di Martina ed Andrea. - si presentò stringendomi la mano. In effetti ricordavo l'esistenza di un fratello maggiore solo che al momento del mio arrivo si trovava in chissá quale parte del mondo. -È un piacere, io sono Margot, la figlia di Elena.- gli sorrisi e lui mi rivolse un'espressione gentile. Dal salotto si sentivano voci su voci e mi servì uno schiaffo mentale per entrarci a testata. Cercai subito li occhi di mia madre, accanto a Carmen. Entrambe erano tutte belle sistemate. Vidi una signora anziana, dai capelli bianchi e Andrea con di fianco Claudia. Andai a fare gli auguri alla festeggiata e lei mi strinse forte tra le braccia. -Grazie per essere venuta tesoro.- era una persona d'oro che era riuscita a metter su dei figli altrettanto validi. Tutto con le sue forze. Pensai che anche mia madre fosse come lei e fui contenta di trovarmi in una stanza con tali donne forti. Onore a loro e a tutte quelle come loro e prima di loro. -Hai conosciuto Luca?- me lo indicò e io annuì sorridente. -Lei è mia madre. La nonna.- la nonna in questione era paffutta e con un sorriso sul volto afflitto dal tempo e dalla vita. -Ciao, sono Margot.- mi abbassai alla sua altezza per non farla scomodare e lei mi prese una mano tra le sue ricoperte di vene in vista. -Che sei bella.- mi scrutó con curiosità. Andrea non smetteva mai di dirmi quanto bene volesse alla sua nonna e quanto avesse fatto per loro. Sentivo i suoi occhi addosso e anche quelli di Claudia. Se ne stavano quasi in disparte e io cercavo di non degnarli nemmeno di uno sguardo. Mi resi conto da sola che Martina non c'era e non sarebbe venuta. Sperai ardentemente di non essere io il motivo per il quale non si trovava al compleanno della madre. -E che sei la nuova Gucci?- eravamo tutti al tavolo del loro salotto spazioso, gustandoci i preparati di Carmen. Luca era alla mia sinistra e di fronte avevo i due innamorati che quella sera tutto sembravano tranne quello. Scoprì che fosse un ragazzo in gamba e al momento cercava di interessarsi del mio lavoro. -Miro a quello.- gli risposi pensando che sì, mi sarebbe proprio piaciuto. Gli occhi di quella vipera mi bruciavano addosso. C'era tensione ma tutti nel proprio cercavano di ignorarla. -Mi è venuto un dubbio, è lei la Margot di cui mi parlavi?- tutti tranne la nonna che fece far tossire a tutti quanti. Io arrosì, mamma buttó giù un bicchiere d'acqua tutto d'un sorso, Carmen la guardava male, Luca a momenti rideva, Claudia aveva i denti stretti e la mascella serrata e Andrea non sapeva che dire. Tutti erano in silenzio. -Sì.- disse velocemente Andrea e tornò a guardare nel suo piatto. Claudia per la prima volta aveva messo un po'di distanza tra loro due. -Avevi ragione, è proprio bella.- non ebbi neanche il momento di formulare una reazione che le posate di Claudia vennero sbattute nel piatto e si alzò di scatto lasciando la stanza. Mi aspettai che Andrea la seguisse ma lui continuó a mangiare la sua fettina di carne. Aveva gli occhi di tutti addosso, anche i miei. Aveva detto a sua nonna che ero bella, quando di preciso? E poi perché non era a consolare la fidanzata? Sorseggió il vino e poi con calma andò da lei. -Mamma potresti evitare di causare scenate?- Carmen la riprese severa e Luca si liberò di quella risata che andava trattenendo. Mia madre mi accarezzava la schiena. -Ma non sapevo avrebbe reagito così quella bambola.- sembrava una bambina che si giustificava con la madre. -È la ragazza di Andrea che ci piaccia o meno.- e con quella frase mise a zittire tutti. Aveva proprio ragione.

-Già da quando sono arrivati erano strani, quindi la nonna non ha sbagliato più di tanto.- ero sul divano con Luca che spettegolava. In mano un bicchiere di spumante. Quei due non erano ancora ritornati, Luca disse che forse stavano scopando. Mi diede fastidio quella ipotesi ma sapevo che molto probabilmente era vera. -Io sapevo che lei dovesse sfilare per Dolce e Gabbana oggi ma è saltato.- continuó sussurrando. Iniziammo a parlare di lei dopo che capì che la odiassi e disse che il sentimento era identico al suo. La definiva una montata e una poco di buono. Io svuotai il mio bicchiere. Sapevo già quel dettaglio, era tutto grazie ad una mia chiamata. Mi fu detto che era stata accettata nel casting, visto che come già dissi lasciavano cani e porci sulla loro passerella, e ovviamente non potevo permettere che succedesse. Per concludere in bellezza mi presentai pure alla sfilata. Eppure non avevo finito con lei.

Per il momento della torta ritornarono da noi altri e io quasi sbuffai. -Scusatemi ma non è facile vedere la mancanza di rispetto di alcuni.- si riaccomodó sulla sedia e aprì bocca per la prima volta. Ma uscivano solo cazzate. Mi sentì tirata in causa anche io mentre la nonna dei ragazzi la fissó intensamente. -Nessuno ti ha mancato di rispetto perché non ti ha nominata nessuno.- dovetti stringere le labbra e guardare il guadro sul muro per evitare di ridere. Stavo godendo così tanto. Lei rimase a bocca aperta ed Andrea si portò una mano sul viso. -Vaffanculo tu e la tua famiglia di merda! Rimani con quella puttana!- deve essere proprio difficile e strano piangere con la faccia soggetta a botox. A vederla era orrenda. Il trucco le colava su tutto il collo e le labbra sembravano scoppiare. -Sparici.- Carmen si era alzata e usò il tono più severo che le sentì mai usare. Era come se stessi vivendo un delizioso sogno. Tutto stava andando secondo i piani e io non stavo muovendo un dito. Forse era semplicemente destino.

(Margot alla sfilata)------Sto attraversando nuovamente un periodo schifoso! L'unica fonte di soddisfazione che ho è questa storia quindi mi sento una merda quando mi manca l'ispirazione di scrivere

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(Margot alla sfilata)
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Sto attraversando nuovamente un periodo schifoso! L'unica fonte di soddisfazione che ho è questa storia quindi mi sento una merda quando mi manca l'ispirazione di scrivere.

Ho una nuova storia. Non ho un titolo, una cover, ma una decina di capitoli scritti uno dietro l'altro ieri dopo la mezzanotte fino alle tre. Fatemi sapere se la volete.

Cuci i miei tagli -ShivaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora