Sul pavimento lucido e chiaro del mio studio a Milano c'erano al in circa cinquantatre paia diverse di tacchi. Ero in accappatoio, seduta mentre le osservavo senza realmente far muovere qualcosa in testa. Ero in uno stato di isteria e ogni mezzo movimento di tutte le persone in stanza mi metteva sul orlo di una crisi. Marcello non era ancora arrivato e stavo seriamente prendendo in considerazione l'opzione di licenziarlo, mentre Hugo, come suo solito stava facendo dei cambiamenti al ultimo minuto sui gioielli da abbinare agli abiti. Diciamo che avere tre cambi di tenuta per l'evento non era la cosa più semplice da fare. -Giuro che vado scalza.- c'era un dibattito molto accesso sul tipo di scarpa da abbinare al vestito che toccava terra e non permetteva la vista di assolutamente nulla al di sotto. Marco sosteneva che il tacco di Giuseppe Zanotti era la ciliegina sulla torta mentre Hannah si imputava sulle Louboutin. In tutto ciò di Andrea non c'era nemmeno l'ombra e quella che doveva essere una serata memorabile stava prendendo una piega disastrosa. -Dai rispondi scemo!- lo stavo bombardando di chiamate e messaggi e mi ero mentalmente appuntata che se non si fosse fatto vivo entro un'ora sarei andata da sola.
-È impossibile che non lo sai.- le stelle sul tetto della Rolls-Royce brillavano mentre andavamo verso l'award show, ma la bellezza di Andrea in smoking toglieva luce ad esse e anche a quelle nel cielo. Era strano vederlo in quei panni. Era divertente il modo in cui si aggiustava il colletto della camicia, infastidito, ed era bizzarro che non portasse delle Nike ai piedi. Ma non erano certamente i vestiti a fare di lui ciò che era. Infatti i suoi occhi erano comunque pieni di vita e il suo sorriso ancora sulle labbra. -Credimi che non so i vincitori.- le nostre dita erano incrociate e il suo pollice mi accarezzavo il dorso della mano. Era nominato in due categorie: miglior collaborazione dell'anno e miglior nuovo artista. Era un traguardo molto importante e con un prestigio non da poco. Ero molto fiera di lui e sapevo che ci teneva molto. -Mi raccomando non calpestarmi il vestito e cerca di non metterti in posizioni da gangster, almeno sul red carpet amore.- già lo immaginavo mentre faceva i segni delle gang con le mani, era eccitante lo ammetto ma non ci azzeccava molto in quel contesto. -Sarà difficile non camminarti sopra con questo vestito da principessa.- disse seguito da un bacio sulla spalla, la mia faccia era offlimit fino a quando non saremmo entrati dentro.
-Margot!- le urla mi stonarono appena misi piede fuori dall'auto e Andrea già iniziava a fare facce infastidite. -Ommiodio!! Shiva!- le fans si esibirono in delle grida acute e vidi addirittura qualcuno in lacrime. -Da questa parte.- i bodyguards ci portarono sul red carpet mentre stringevo forte la mano di Andrea. Era un passo importante quello. -Rilassati piccola.- mi sussuró al orecchio mentre i flash infiniti iniziarono. Possamo uno stretto al altro sorridenti e fui impaziente di vedere quelle foto. Ci avrei fatto i quadri.
-Perché loro rimangono qui mentre ti cambi?- i miei collaboratori maschi stavano facendo aggrottare la fronte al mio ragazzo geloso. -Andrea mi devono aiutare, stai tranquillo che sono professionali.- quella era gente che vedeva gente nuda ogni giorno per lavoro e molto probabilmente erano anche poco etero. -Se vuoi puoi rimanere anche tu.- gli accarezzavo il viso mentre Hannah mi slacciava il vestito rosa da dietro. -Ti aspetto qui fuori con gli altri.- mi diede un bacio a stampo e uscì, lanciando prima uno sguardo minaccioso a Marcello e Hugo. Fuori stavano Adam, Zack e Simone e Martina e Luca stavano ancora sul red carpet. Io avevo pochi minuti per fare il cambio d'abito in quanto con quello precedente era impossibile sedersi o camminare.
-Marti cerca di essere composta perché qui ci sono migliaia di telecamere che registrano a sgamo.- la mia amica era al settimo cielo in mezzo a tutte quelle celebrità e la dovevo tenere vicino a me per evitare danni. -Non posso crederci che sono vestita meglio di Taylor Mega e Chiara Ferragni.- con tutta la modestia possibile i vestiti migliori in tutta quella stanza di mille persone, erano quegli fatti da me. Le vere soddisfazioni, quelle che ti fanno capire che ne vale la pena farsi il culo con il lavoro. -Bella fra!- Andrea salutava tutti i suoi colleghi italiani che venivano direttamente ai nostri posti in prima fila. -Bro! Tutto apposto?- era sorridente quella sera e mi fece essere felice a mia volta. -Che vinca il migliore.- erano entrambi, lui e questo Paky, nominati nella stessa categoria. Era ovvio per chi facessi il tifo.