La mia vacanza era la più invidiata del planisfero e la più sparlata nonostante fosse finita. Le foto sui social fecero scalpore e i gossip si insidiarono in ogni nazione. Avrei dovuto farmi pagare dai manager di Andrea per la fama internazionale che stava ricevendo grazie a me, anche se involontariamente.
Mi aspettavo di vederlo appresso qualche ragazza nel giro di qualche giorno invece erano passate ben due settimane abbondanti e lui non fu visto con nessuna. Poteva benissimo essere che faceva più attenzione a nasconderle, anche se non aveva nessun vero motivo per farlo. Invece passava il tempo in studio o solo e soltanto con i suoi amici. Sapevo ciò un po' per via dei paparazzi e un po' da ciò che Simone raccontava ad Hannah e che mi riferiva.
Nonostante odiassi girare in mezzo alla folla, volevo svagarmi per i negozi, cosa che non facevo molto spesso. Un po' di shopping natalizio era la cura giusta per ogni malumore. O qualche puttanata simile. -Brutta stronza dove passi il Natale quindi?- il mio amico Gigi si atteggiava da vera star del cinema una volta che aveva avvistato i paparazzi, diceva che anche lui doveva godere della mia fama, non solo quelle antipatiche delle mie amiche. Cosa a cui non sapevo come ribattere se non acconsentendo. -Su uno yacht.- con gli occhiali da sole a proteggermi da occhi curiosi, guardavo attentamente i gioielli di Cartier. -Se non mi porti sei una falsa.- Gigi riusciva sempre a farmi perdere il filo dei pensieri il che era una qualità perfetta in quel periodo. -Devi scegliere tra quello o il bracciale Cartier.- amavo il fatto di avere la possibilità di rendere felici le persone a me care. Non che le cose materiali fossero sinonimo di felicità ma avevano il loro peso, specie se erano inaccessibili per la maggior parte delle persone. -Ci sarà anche qualche celebrità?- chiese tentato. -Non immagini.- e fu così che tolsi un altro nome dalla lista dei regali.
Per essere dicembre mi ritrovai nuovamente in costume sotto un sole accesso e un mare senza limiti. Mia madre era la più felice di tutti. Adorava il mare, da piccola aspettava il mese di agosto per poter gustarsi qualche giorno al Sud immersa nel blu più totale. Mi sentivo il petto pieno di orgoglio a sapere che ero io la causa di quegli occhi che brillavano più dei raggi che si riflettevano sullo specchio limpido su cui sostavamo. Il suo cappello da spiaggia la rendeva ancora più adorabile. -Dove hai detto che siamo?- camminava con le sue ciabatte sul ponte del enorme yacht su cui stavamo trascorrendo il nostro Natale. -A Cannes mamma, in Francia.- ripetei forse per la decima volta in quella giornata.
-Ho la sabbia nel culo Gigi, basta così.- Gigi era un tutto fare. Quando veniva messo di fronte ad una proposta la accettava e faceva del suo meglio. Era intento a scattare foto infinite mentre mi dettava le pose che dovevo assumere dicendomi che dovevamo far rodere il culo a quel porco. Quel porco ovviamente era Andrea che mi aveva recapitato a casa i regali di Natale. La mia premurosa amica Hannah era passata di lì e si scontrò con mazzi di fiori e pacchi regalo. Ci volle tanta forza nel dirle di rimandargli indietro, nonostante morivo dalla voglia di sapere il contenuto di quei regali. Il regalo che avevo in servo per lui in parte lo stavo facendo con mia madre. Volevo regalargli una vacanza o due per allontanarci da tutto e rimanere soli noi due, ma quella era solo una delle cose che aveva rovinato.
A Martina diedi l'ultimo modello dei tacchi Givenchy e ad Hannah una pochette di Judith Leiberny. Ero andata nel panico più totale non sapendo cosa regalare a Carmen e alla nonna di Martina, ma alla fine decisi di andare sul classico e alla prima presi una collana semplice ma elegante da Bvulgari e alla nonna degli orecchini Cartier che sperai con tutta me stessa avrebbe apprezzato.-Mamma non c'era bisogno di cucinare!- quel Natale era diverso dal solito. Non eravamo circondate da parenti che non tanto ti possono vedere, non stavamo mangiando i soliti piatti che venivano preparati ad ogni occasione, non eravamo nella casa della zia con il camino accesso. Stavamo condividendo quel Natale con gente che mia madre forse non aveva nemmeno sentito nominare, togliendo Leonardo di Caprio ovviamente, ma che la stavano trattando con riguardo. Il mio amico era buttato tra Jennifer Aniston e Barbara Palvin, mentre io mi allontanati con un bicchiere di champagne. Trovai Selena che guardava la luna e mi sedetti accanto a lei, condividendo la sua stessa situazione. Poggiò la testa sulla mia spalla e rimanemmo in silenzio. Sapevamo entrambe di star sbagliando a rivolgere i nostri pensieri a delle persone immeritevoli ma dentro di noi avevamo quella piccola speranza che magari, da qualche altra parte nel mondo, i nostri occhi stessero guardando la stessa cosa.
-Sai piccola. Sono così fiera di te, e non mi riferisco soltanto a ciò che sei riuscita a costruirti ma anche a ciò che sei diventata. Riesci a sorridere davanti a tutte quelle persone nonostante dentro di te vuoi fare tutt'altro. E riesci ad adattarti così bene al cambiamento e hai un cuore così pieno di amore da dare. Da piccola dicevi di voler essere come me ma credimi, hai fatto la cosa più giusta ad essere te stessa.- anche quella sera finì nel letto di mamma. Mi lasciai accarezzare i capelli e cercai di non piangere mentre sentivo quelle parole che colpivano direttamente il cuore. -Ma che dici mamma, sei meravigliosa.- solo che trattenere un fiume in piena era molto difficile, infatti anche a Natale i miei occhi divennero umidi. -Oh cuore mio. Amore di mamma. So che soffri e vorrei poter fare qualcosa per far passare il dolore, ma solo il tempo può guarirti.- la mia mamma oltre che infermiera era anche una dottoressa di cuori infranti. -Mi manca.- amissi più a me stessa che a lei, che forse già lo sapeva, mentre trattenevo a stento i singhiozzi. -È normale Margot, l'amore non svanisce da un giorno al altro.- mi asciugò le lacrime mentre continuavo a bagnare le guance. -Non mi ha mai amata quindi?- il mio dolore era riflesso nel viso di mamma e la testa mi stava per scoppiare. -È una cosa a cui non posso rispondere io. Ma si vedeva da metri lontano che ti adorava. Esistevi solo tu per lui. Ma è ancora molto giovane, lo siete entrambi, e nel mondo in cui vivete ci sono tante tentazioni e c'è la persona più forte e quella più debole. Non voglio influenzarti in alcun modo ma dopo quello che è successo è venuto a casa da me a cercarti. Aveva gli occhi gonfi dal pianto nonostante cercasse di non farsi vedere. Non ti riduci così per una persona a cui non tieni.- mi parlò mia madre mentre iniziai a calmarmi. -Non tradisci una persona a cui tieni però, è facile avere i rimpianti, ma un po'di responsabilità proprio no?- le immagini del mio Andrea nel letto dove ci eravamo concessi l'uno all'altra la prima volta e le altre innumerevoli volte, il letto dove ogni mattina ci svegliavamo insieme con i nostri profumi mischiati, il letto dove ci scambiavamo parole d'amore, insieme ad un'altra erano ancora impresse a fuoco nei miei occhi. Sarei mai riuscita a perdonarlo? Ci voleva un miracolo.
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My poor baby girl