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Non che mi fossi sorpresa più di tanto alla vista di tutti quegli articoli di aziende che vivevano sulle mosse sbagliate di persone ignare, ma mi maledì quando inevitabilmente venne reso pubblico il mio incontro con Andrea. Leggevo soltanto i titoli di quelle innumerevoli pagine e ciò che più mi irritava erano i video sfuocati della rissa che vedeva protagonista un Andrea imbestialito. I sensi di colpa e lo stress dei miei manager mi fecero quasi promettere di non toccare più alcool.

Forse molti mi credevano una donna superficiale o senza la voglia di lavorare alla vista di me in 'costante vacanza' ma era solo una fortunata e sfortunata coincidenza che le festività principali si trovassero una dietro all'altra. Nel giro di qualche giorno sarei partita nuovamente per il mio compleanno e quello sarebbe stata l'ultima uscita fuori stato per motivi di svago. Dopo sarei stata nuovamente risucchiata dal lavoro, completamente. Decisi di passare a salutare la famiglia Arrigoni che mi invitava con costanza da loro, prima lasciare Milano nuovamente. -Ogni giorno sei più bella!- la cordialità di Carmen non tardó a farsi vedere e mi sentì a mio agio nella casa d'infanzia di Andrea. -Grazie, ti trovo molto bene.- effettivamente sembra quasi che stesse andando all'indietro con l'età. Era raggiante e forse quello era l'effetto di avere un figlio fuori dai guai adolescenziali. Mi ringraziò ancora per i pensierini che feci arrivare a Natale dicendo che non dovevo e che era decisamente troppo e io la tranquilizzai. Poi inevitabilmente, mentre ci gustavamo il caffè appena uscito dalla caffettiera, aprì il bramato argomento. -Dimmi la verità, come stai?- non volevo disturbarla con il mio dolore e farla impensierire al sapere che stavo male per causa di suo figlio. -Non come vorrei.- abbozzai un sorriso e lei poggió la sua mano sulla mia. -So come ci si sente Margot. Ma devi essere forte. Mio figlio ha sbagliato e ora sta vivendo le conseguenze. Sta male ma è un male che si è auto procurato.- mi parlò come se fossi sua figlia e io ascoltai attentamente. -La nonna è incazzata e non vuole vederlo fin quando non torna con te.- mi rivelò facendomi sorridere. Non mi capacitavo di come quelle persone, che fino a non molto tempo fa erano soltanto delle estranee, potessero provare tanto affetto verso di me.

Parigi era così come l'avevo lasciata, affollata e nostalgica, mentre la mia cara amica Rihanna aveva nuovamente cambiato colore di capelli e contava qualche tatuaggio in più. -Se dici che sta soffrendo, non puoi che farlo penare ancora di più.- tra i miei tanti progetti andati in fumo c'era anche quello di far conoscere alla nuova biondina il mio ragazzo, ma le circostanze non lo permettevano più. -Non so se voglio.- dissi piena di insicurezza mentre uscivo sul enorme balcone della nostra suite. -A me non puoi prendere in giro. So che vuoi stuzzicarlo. Ti si legge in faccia che non vuoi che abbia nessun' altra anche se non è più tuo. Si capisce che vuoi che si tocchi pensandoti e lo vuoi veder strisciare implorante ai tuoi piedi.- accompagno quelle verità con dei gesti drammatici e accesse il joint. -Come potrei mai tornare sui miei passi Rih? Con quale faccia?- ormai era troppo tardi. Non potevo certamente fai finta di nulla e non volevo passare per stupida ad accettare una tale offesa. Era troppo per il mio orgoglio. -Nella vita che hai scelto, queste puttanate non sono nulla in confronto a ciò che dovrai sopportare. Parlassero pure di voi, tempo due settimane e troveranno una nuova vittima. Se lo ami ancora nonostante tutto, non puoi farti fermare da cose così stupide.- sospirai mentre guardavo la maestosa Tour Eiffel, non molto distante dal nostro hotel. Ero predisposta al perdono? Se lo meritava sul serio?

Festeggiai con un' intima cena in un ristorante riservato soltanto per me e i miei pochi invitati. Fu un compleanno piacevole e delizioso. Risi molto e la felicità mi colorava le guance, ma dentro di me, sentivo un pezzo mancante. Quando arrivò l'orario di rientrare, spinte dalla stanchezza dopo una lunga passeggiata per le strade sporche di romanticismo, decisi di prendere il telefono che avevo completamente dimenticato nella borsetta. Risposi ai vari auguri dei parenti e amici e poi credetti di avere le allucinazioni. Era proprio lì, su Instagram, una canzone di Andrea, uscita senza un minimo di preavviso pochi minuti prima che finisse il mio giorno speciale. Quasi mi arrabbiai mentre una sensazione di ansia mi divorava lo stomaco.
La feci partire con mani tremanti.

Ti vedo bene, impegnata più che mai
Abbiamo parlato poco, del tuo odio e di me
La tua guardia era alta, eri distante, e io so il perché.
Perché l'ultima volta che mi hai visto
Sta ancora bruciando nella parte più remota della tua mente
Mi hai dato rose e io le ho lasciate lì a morire

Questo è il modo in cui cerco di cacciare via il mio orgoglio,
standoti di fronte,
dicendoti quanto mi sia dispiaciuto per quella notte,
e torno a dicembre per tutto il tempo.
Scopro che la libertà è niente,ma mi manchi,
desiderando di aver capito cosa avevo quando eri mia,
mi piacerebbe tornare a dicembre,voltarsi e fare tutto bene.
Torno a dicembre tutto il tempo.

In questi giorni non ho dormito
Stavo fermo,aspettando che tornassi
E penso all''estate,e ai bei tempi
Ti ho vista ridere dal lato del passeggero,
realizzando di averti amato in autunno.
Poi il freddo è arrivato, i giorni bui
la paura ha fatto capolino nella mia mente,
tu mi hai dato tutto il tuo amore,
e ciò che io ho dato a te è stato solo dolore

Quindi questo è il modo in cui cerco di cacciare via il mio orgoglio, standoti di fronte

Dicendoti quanto mi sia dispiaciuto per quella notte,
e torno a dicembre tutto il tempo.
Scopro che la libertà è niente,ma mi manchi,
desiderando di aver capito cosa avevo quando eri mia,
Mi piacerebbe tornare a dicembre,voltarsi e cambiare ciò che pensavo.
Torno a dicembre per tutto il tempo.

Mi manca la tua pelle abbronzata,il tuo sorriso dolce,
così bello per me,così giusto.
E come tu mi abbracciavi,quella notte di settembre,
la prima volta in cui mi hai visto piangere
forse questo è un desiderio forte,
forse è stupido sognare,
se ci ameremo di nuovo,giuro che lo farò nel modo giusto.

Mi piacerebbe tornare indietro nel tempo e cambiare le cose,ma non posso.
Quindi se hai messo una catena alla tua porta, ti capisco.

Ma ciò sta cacciando il mio orgoglio,standoti di fronte,
dicendoti quanto mi sia dispiaciuto per quella notte,
e torno a dicembre
Scopro che la libertà è niente,ma mi manchi,
desiderando di aver capito cosa avevo quando eri mia,
mi piacerebbe tornare a dicembre,voltarmi e fare tutto bene.
mi piacerebbe tornare a dicembre,voltarmi e cambiare idea
Torno a dicembre per tutto il tempo.
Tutto il tempo.

Prima che me ne rendessi conto, terminò, e così anche i miei dubbi.

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Dopo due anni mi sono venute le farfalle per un ragazzo ma neanche il tempo di farmi qualche film che ho scoperto che si sente con UNA.

Sad story, sad life.

Cuci i miei tagli -ShivaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora