capitolo 9

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Il 'soggiorno' di Gaia stava andando piuttosto bene ma non mi ero ancora dichiarato perché aspettavo il momento giusto.
Tutti i ragazzi le volevano tanto bene e ormai era diventata una del gruppo, pure Tancredi si era deciso a non provarci più e questo era un problema in meno.
Anche i Q4 stavano andando forte e avevamo sempre più seguito, infatti ogni volta che uscivamo avevamo sempre appresso una cinquantina di ragazzine.
Ogni giorno che passava mi innamoravo sempre di più e non vedevo l'ora di dichiararmi e decisi che lo avrei fatta quella sera stessa.
L:Hey Gaia, come va?
G:Ciao Lele, molto bene tu?
L:Bene bene, ascolta ti vorrei fare una domanda
G:Certo, dimmi tutto
L:Ti andrebbe di uscire questa sera solo io e te?
Sembrò molto sorpresa e interruppe la lettura di qualche libro su qualche stupido romanzo.
G:Certo, dove andiamo?
L:Sorpresa, ma vestiti elegante.
Senza dire nient'altro uscii sogghignando, mi piaceva vederla ansiosa ed ero deciso a fare le cose fatte bene, questa volta non potevo sbagliare dai.
Andai da un fioraio e feci recapitare a casa per le ore 20 una dozzina di rose rosse, le sue preferite, con un biglietto dove avevo scritto

Sono sicuro che sarai bellissima, ma non ti accompagnerò io, io sarò già lì ad aspettarti come ho fatto per tutti questi mesi.
Spero questa sia la volta buona per noi due.
A dopo, Lele.

Finii e lo misi dentro una piccola bustina che il fioraio attaccò al mazzo di rose.
Diego era già d'accordo con me: avrebbe accompagnato lei Gaia al ristorante.
Avevo scelto il ristorante più bello di Milano e il posto migliore da cui si vedeva la città.
Andai anche a comprarmi uno smoking visto che non ne avevo nessuno a casa e, anche se lo avrei odiato, avrei fatto qualsiasi cosa per rendere le cose il più romantico possibile.
Fortunatamente capitai in un negozio molto carino con smoking non necessariamente da pinguini, bensì ne scelsi uno molto informale.
Mi feci impacchettare il tutto in modo che appena fossi entrato in casa, Gaia non mi avrebbe fatto mille domande.
Andai a casa felice e fischiettante al seguito di una decina di ragazzine che mi chiedevano foto e autografi.
Appena varcai la soglia della porta una Gaia mi si fiondò addosso con tremila domande
G:mi dici dove andiamo? Ti prego
L:No.
G:Leleeee
Era così carina mentre faceva i capricci e mi era venuta voglia di raccontarle la sorpresa, ma per fortuna mi trattenni e mi tappai la bocca.
L:Sappi solo che ti dovrai vestire molto elegante e con questo ho detto tutto.
Corsi in camera mia e mi iniziai a preparare, quella sera sarebbe stata la più speciale della mi vita.

FATE || Lele GiaccariDove le storie prendono vita. Scoprilo ora