Passarono due giorni e mi ritrovai all'aeroporto con un biglietto per le Maldive in una mano e la valigia nell'altra.
So cosa starete dicendo.
"Lele sei impazzito?" "Causerai un sacco di danni" "Complimentoni genio'
Avere ragione, stavo mandando tutto a puttan* per un semplice sfizio.
In questi due giorni avevo cercato di evitare il più possibile il contatto con Gaia: non le rispondevo ai messaggi, alle chiamate ero molto freddo e lei si era iniziata a preoccupare un sacco. Ho cercato di spiegarle che non era colpa sua e che era semplicemente un momento no, ma lei continuava a insistere sul perché io fossi diventato così duro con lei.
Ma ormai ero lì, in una fila lunghissima ad attendere il mio turno per il check-in.
Passò un'oretta e finalmente mi ritrovai sull'aereo diretto per le Maldive; stranamente non avevo ripensamenti, non so. L'indomani sarebbe arrivata Gaia a casa mia per stare il weekend con me e Dio solo sa quanto mi dispiacesse, immaginavo già la delusione dipinta sul suo volto ma ormai era troppo tardi.
Stavo commettendo questa follia per staccare da tutto e tutti, no?
Mi preparai mentalmente alle infinite ore che avrei dovuto passare su quell'aggeggio con la paura che potesse cadere da un momento all'altro; fortunatamente mi addormentai per un paio di orette, forse 5, il resto del viaggio lo passai a vedere alcuni film sul monitor davanti a me.
Arrivammo a destinazione e realizzai che era stato il viaggio più noioso e lungo di tutta la mia vita, ma sapevo che ormai ero arrivato nel luogo conosciuto come paradisiaco e me lo dovevo godere a pieno.
Ad attendermi fuori dall'aeroporto un taxi e davanti ad esso, un uomo vestito con bermuda e camicia mi stava aspettando con un cartello con su scritto 'ELELE GACCIARI'
Si, proprio quello, esatto.
Mi avvicinai e gli sorrisi; l'uomo si mostrò cortese e prese subito la mia valigia e la mise nel porta bagagli, poi mi chiese, in inglese, dove volessi andare.
Io gli indicai il luogo dell'hotel e lui sembro afferrare al volo, ottimo, almeno non avrei dovuto mettere in scena la mie pessime conoscenze dell'inglese.
Arrivammo in una decina di minuti e rimasi incantato dalla bellezza della spiaggia, l'acqua era così limpida e pulita, tanto da potercisi specchiare sopra;l'Hotel, che gli era davanti era altrettanto bello. L'unica pecca era la musica troppo alta e le persone che ballavano come degli ossessi. Cioè dai, erano le 10 del mattino, dove la trovavano tutta quella energia?
Mi rassegnai a quel pensiero ed entrai nella grande hall dove i colori predominanti erano il verde e il rosso; ad aspettarmi dietro il grande bancone una dolce vecchietta che mi accolse con un enorme sorriso.
Che le vacanze abbiano inizio