capitolo 38

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G:È una cosa da nulla, tranquillo
L:Allora dimmi che ti è successo
G:Lele, basta
L:Se è una cosa da nulla dimmi che cosa ti è successo
G:Quel ragazzo lo conosco
L:Chi è?
G:Valerio
(nota autrice: rega si intende Mazzei, non ho altri nomi che mi vengono in mente)
L:Valerio? Quel Valerio?
G:Si
L:Ok ora dimmi perché ci stava seguendo
G:Durante questi mesi veniva spesso a trovarmi a casa e certe volte uscivamo, un giorno cercò di baciarmi ma mi scansai direttamente
L:Io lo ammazzo
G:Siediti e ascoltami
L:Poi?
G:Iniziò a trattarmi con prepotenza e incomincio a seguirmi e chiamarmi in continuazione
L:E quello mi consolava mentre stavo male per te?
G:Sta di fatto che sono settimane chi mi sento seguita e la cosa mi sta mettendo un'ansia assurda
L:Perfetto, stasera organizzo una cena con tutti quanti, incluso Valerio. Voglio fargli capire che tu sei mia e di rinunciare a questa idea perversa di seguirti e di darti fastidio continuamente
G:Non so se son pronta a rivederlo e far finta di nulla, dai
L:Ascolta Gaia, ci sono io, non preoccuparti di nulla
G:Ok
Chiamai tutti incluso Valerio
V:Hey Bro, dimmi tutto
L:Hey, ascolta ti va di venire da noi a cena?
Verrebbero anche tutti gli altri
V:Ci sta dai, a stasera
Durante tutta la conversazione tenni stretto la mia mano a quella di Gaia che stava tremando.
A chiamata conclusa la baciai e la rassicurai
Si fecero le 5 e ancora eravamo sdraiati sul letto abbracciati, mi mancava tanto il contatto fisico con lei e dopo mesi di astinenza mi sarebbe venuta voglia di saltarle addosso ma non potevo farlo, o almeno non ancora.
Era passato troppo poco tempo dalla morte di Alex e avevo paura che potesse succedere ancora tutto di nuovo, volevo evitare che rivivessimo tutta quell'ansia durante la gravidanza.
Me la volevo vivere in pace come due semplici ragazzi che erano innamorarti alla follia; anche mia mamma era felicissima per noi, le avevo scritto poco prima e lei mi iniziò a mandare decine di cuori e mi bombardò di domande da farle. La adorava proprio ma d'altronde come si faceva a non farlo?
Era perfetta nella sua innocenza, un'innocenza sfigurata da tutte le sofferenze che ha dovuto passare, era una ragazza che non serbava dolore, aveva sempre un sorriso stampato sulle labbra, anche se dentro aveva il cuore in mille pezzi. Era così fragile ma allo stesso tempo era la ragazza più forte che io conoscessi.
Ero fortunato ad averla tra le mie braccia e non avrei esitato a battermi per lei.
Nemmeno contro Valerio.

FATE || Lele GiaccariDove le storie prendono vita. Scoprilo ora