capitoli 21

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L:Si vabbeh ok, ma abbassa la voce
D:Allora, com'è andata?
L:È andata da Dio
D:Hai usato il preservativo, vero?
L:Certo, per chi mi ha preso?
In quel momento entrò Gaia che si era messa il pigiama; era bellissima anche così. Venne a darmi un bacio e salutò Diego.
Prese una fetta biscottata con marmellata all'albicocca e la mangiò di gusto.
Io risi per la sua faccia e gliene preparai un'altra che lei mangiò in fretta e furia.
Dopodiché la vidi diventar pallida e senza forze, corse in bagno e vomitò l'anima.
L:La prossima volta mangia più piano, sarà anche l'alcool di ieri
G:Già
L:Dai ora vai a stenderti, sistemo qui e ti porto qualcosa.
G:Grazie Le
Misi in ordine il bagno e le preparai un bicchiere d'acqua con una medicina, glieli portai e la vidi stare meglio poco dopo.
Così mi tranquillo subito.
Andai in cucina e iniziai a preparare il pranzo da portarle in camera: le feci un po' di pasta al ragù.
La raccomandai di mangiare lentamente e la osservai in ogni boccone come per controllare.
La vidi alzarsi di scatto e correre in bagno; lì iniziai a preoccuparmi veramente, aveva mangiato lentamente e l'alcool lo aveva smaltito.
Le stetti vicino durante tutto il 'vomito' e dopo ne parlai con Diego e mi consigliò di portarla a far visitare da un medico perché non era normale.
D:Le, fidati portala in ospedale, falla controllare, vedrai che le diranno qualcosa e le daranno una cura giusta.
L:Hai ragione, però non riesco a spiegarmelo.
Andai in camera e la vidi sdraiata pallidissima.
L:Ok ora andiamo all'ospedale
G:Dai Lele, sto bene
L:Non stai bene, sei pallidissima in viso
G:No seriamente, sto bene
Provò ad alzarsi ma non ce la fece e la guardai con un sopracciglio alzato anche se nascondevo tutta la preoccupazione che avevo in corpo.
G:Ok, hai vinto
La presi in braccio e la feci accomodare in macchina; il viaggio era molto silenzioso fino a quando Gaia non aprì bocca
G:Secondo te sarà qualcosa di grave?
L:Ma no dai, sarà uno di quei virus, però è importante far controllare
Sbuffò e si stese comodamente sul sedile, la guardai per un po' di tempo: era pallidissima ma restava sempre bellissima.
Arrivammo all'ospedale e la presi di nuovo in braccio, entrammo e tutti ci guardarono abbastanza male.
Parlai con la segretaria e lei mi indicò la strada e il nome del medico che la doveva visitare.
Bussai alla porta, il signore ci fece accomodare e mi consigliò di uscire.
Aspettai con ansia per circa una decina di minuti, poi uscì e mi consigliò di entrare; appena vidi Gaia iniziai a preoccuparmi, aveva lo sguardo basso e fissava le sue gambe.
L:Cosa sta succedendo?
Dottore: Allora, ho fatto una serie di analisi e abbiam scoperto che la sua ragazza è incinta.

FATE || Lele GiaccariDove le storie prendono vita. Scoprilo ora