capitolo 20

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Tutto procedeva nei migliori dei modi: i Q4 andavano alla grande, eravamo diventati più conosciuti, avevamo fatto uscire il nostro merch e con Gaia andava tutto da Dio.
Non litigavamo quasi mai e, se succedeva, ci chiedevamo subito scusa.
Andava tutto troppo bene e la cosa mi puzzava un pò, ne avevamo passate tante insieme e non potevo ancora realizzare tutto questo.
Eleonora si era anche messa con Tancredi, e pure a loro stava andando tutto bene.
Insomma tutto perfetto all'apparenza.
Sta di fatto che una sera decidemmo tutti di andare in una discoteca lì vicino a casa nostra, così percorremmo la strada a piedi tra mille giochi e battute.
Arrivammo e ci accomodammo ad un tavolo che avevamo prenotato poco prima dell'apertura e una ragazza venne a chiederci e segnare le nostre ordinazioni; tutti optammo per della Tequila quella sera.
Decidemmo di andare in mezzo alla pista a ballare un po', presi anche dall'ebrezza del drink appena bevuto. Tutti eravamo in coppia e ognuno ballava con la propria ragazza.
Io e Gaia, Tancredi ed Eleonora, Gianmarco e Marta e infine Diego ed Elisa.
Passammo un paio di minuti a fare i cretini sulla pista per poi riaccomodarci sulla grande poltrona del nostro tavolo.
Gaia mi strinse la mano e la guardò per un paio di secondi, io mi girai verso di lei e la baciai molto intensamente.
G:Ti prego andiamo a casa
Capii le sue intenzioni e la assecondai subito.
L:Ragazzi noi andiamo a casa, a Gaia gira la testa. Non venite presto, mi raccomando
Corremmo in macchina e tra mille baci e risate arrivammo a casa.
Ero un po' preoccupato sinceramente, sarebbe stata la mia prima volta e non ero sicuro di essere all'altezza; non avevamo mai affrontato il discorso perché non ci eravamo fissati.
Ovviamente sapevo che sarebbe successo prima o poi ma non volevo fare delle figuracce.
L:Gaia, c'è una cosa che dovrei dirti
G:Dimmi
L:Sono vergine
G:Anche io dovrei dirti una cosa
L:Dimmi
G:Sono vergine anche io, quindi non preoccuparti
Mi tranquillizzai subito, entrambi eravamo inesperti quindi la cosa poteva o migliorare le cose o peggiorarle, ottimo.
Arrivammo a casa e io la presi sulle spalle fino all'entrata di casa. La buttai sul letto ed entrambi svestimmo l'un l'altro. Andai a prendere un preservativo che avevo sul comodino da un pezzo.
Lo presi incurante e successe quel che successe.
La sera migliore della mia vita.
La mattina mi girai verso di lei ancora senza vestiti e la guardai.
Era così bella, le accarezzai la guancia e mi alzai mettendomi i boxer, dei pantaloncini e una maglia molto larga.
Appena entrai in cucina incontrai Diego che mi aspettava con una faccia strana
D:Ci avete dato dentro, eh?

FATE || Lele GiaccariDove le storie prendono vita. Scoprilo ora