capitolo 42

1K 45 1
                                    

Passavano i mesi e la relazione stava andando a gonfie vele o almeno così lo era in apparenza.
Era iniziato di nuovo il tour e i centri commerciali erano stracolmi di ragazzini che urlavano il nostro nome, era bello pensare che dopo mesi di sofferenza, avevo iniziato di nuovo a vedere tutto con positività, anche Gaia stava andando molto bene con gli studi e ci vedevamo molto spesso.
Andava tutto bene, no?
No.
Quella vita stava iniziando a starmi stretta, e nonostante io stessi bene con Gaia o con i ragazzi, avevo bisogno un attimo di allontanarmi da tutto e tutti facendo cose che normalmente non ero solito fare.
Sembrerà da pazzi, lo so, ma decisi di andare per tre settimane in un paese esotico, tropicale come le Maldive.
So che era una completa follia ma ne avevo follemente bisogno, così comprai il biglietto per due giorni dopo e iniziai a preparare le valige.
Ero molto stranito da me stesso, non era da me fare follie e sentivo un mix di adrenalina e ansia nel mio stomaco.
Iniziai a canticchiare mentre prendevo i vestiti che riponevo nella mia valigia in modo molto disordinato e in quell'esatto momento entrò Tancredi che mi rivolse uno sguardo molto sconcertato
T:Cosa stai facendo?
L:Parto per tre settimane, Maldive baby
T:Beh potevi anche avvertire, o almeno Gaia poteva farlo
L:In realtà..
T:Cosa? Sorpresa?
L:No no, lei non verrà
T:Come può rifiutare una vacanza alle Maldive?
L:Non mi hai capito, non gliel'ho detto perché non voglio che venga
T:Scusa ma che ti è successo?
L:Tancredi non rompermi tanto ed esci da questa stanza
T:Non esco fino a quando non mi spieghi che ti sta succedendo
L:non mi sta succedendo nulla, ho solo bisogno di staccare da tutto questo caos per un paio di settimane
T:E come glielo dirai a Gaia?
L:Semplice, non glielo dirò
T:Certo, quindi quando le andrò ad aprire e lei mi chiederà dove ti trovi, le dovrò dire 'il tuo fidanzato è partito per tre settimane alle Maldive'?
L:Esattamente
T:No bro, non farò parte del tuo folle piano, mi dispiace
L:Chissene frega, esci da questa stanza
T:Io me ne vado ma sappi solo che stai facendo un grosso errore
L:Si okay, ciao
Chiuse sbattendo la porta, si percepiva che era molto arrabbiato, ma nonostante ciò non mi interessava più di tanto, non so cosa mi stava succedendo ma era una sensazione stranissima.
Continuai e ben presto finii di preparare la valigia e la nascosi dentro l'armadio, stampai il biglietto e mi buttai di peso sul letto iniziando a fissare il soffitto.
Ormai il danno era fatto

FATE || Lele GiaccariDove le storie prendono vita. Scoprilo ora