Decidemmo di tornare a casa e, appena entrati, si tolse subito le scarpe e si lanciò sul mio letto.
L:Ti mancava il mio lettino, vero?
G:Tantissimo, il tuo materasso è paradisiaco
L:Anche io
G:Si giusto, ma prima il tuo materasso
Feci una finta faccia imbronciata e lei mi prese di peso buttandomi vicino a lei, ci guardammo negli occhi per un paio di secondi che sembravano l'eternità.
Notai però qualcosa di strano in lei, sembrava nascondesse qualcosa, ma non ci diedi molto peso, insomma erano mesi che non la vedevo e piangevo ogni giorno per lei, e ora mi dovevo preoccupare per questo?
Non ci pensavo nemmeno
Mi avvicinai a lei e le diedi un casto bacio sulle labbra, non volevo fare tutto in fretta e in furia come avevamo fatto, la volevo prendere molto con calma.
Lei mi sorrise, dedicandomi uno dei sorrisi più dolci e solari che io abbia mai visto in tutta la mia vita; mi persi a guardarla fino a quando non entrò Tancredi con un mazzo di rose e un'espressione poco rassicurante, stava tremando e la cosa mi preoccupava ma decisi di ironizzare
L:Qualche spasimante ti ha regalato dei fiori Tanc?
T:No, in realtà sono per Gaia
G:Cosa? Per me?
L:Scusa ma chi te li ha mandati?
G:Sarà uno di quegli scherzi idioti, tranquillo
Appoggiò le rose sul mio comò con una faccia completamente bianca.
L:Sei sicura di non sapere chi te li ha mandati?
G:No
L:Ok
Sapevo che mi stava nascondendo qualcosa ma volli far finta di nulla e continuare a godermi Gaia.
Avevo tutti questi pensieri in testa quando Gaia mi disse che stava andando in bagno, così decisi di leggere il biglietto che era attaccato alle rose da una piccola molletta in legno.
G.
G.
Ma G chi? Non c'era ne un numero, ne un indirizzo, nulla.
Nessuno mi venne in mente così cercai di auto convincermi che fosse una nostra fan e che quella fosse solo la iniziale di Gaia o altre idiozie simili.
Tornò Gaia e cercai di rivolgerle il sorriso più onesto e sincero che potevo fare; purtroppo sì sa, non sono un bravo attore.
G:Che hai?
L:Nulla, perché?
G:Hai una faccia strana, sembri nascondere qualcosa
L:Ah io?
G:Si, tu
L:Ripetimelo un'ultima volta, ti prego, dimmi che non sai il mittente di quei fiori.
G:Smettila con questa domanda Lele
L:Non posso, da quando sei arrivata ti vedo strada e pensierosa, ti guardi sempre intorno come se cercassi qualcosa e ora con l'arrivo di queste rose il tutto mi sembra amplificato, quindi ora Gaia dimmi che cosa ti è successo.