Entrai in cucina, e il rumore dei miei tacchi estremamente alti fece voltare Marta verso di me.
Stava studiando dal suo librone, e sembrava essere piuttosto concentrata. Purtroppo però non mi avrebbe mai lasciato andare senza squadrarmi per almeno una manciata di minuti.Sollevò gli occhi stanchi dal mattone che stava leggendo, e si alzò dalla sedia, come se così facendo mi avrebbe potuto fare una radiografia migliore.
– Sei stupenda. Marco non terrà le mani a posto, stasera. – disse con fare sognante, ma sorrise maliziosa.
– Marta, scherzi?! Noi per ora cerchiamo di parlarci come due persone civili, e ci stiamo impegnando in questo, quindi tu non puoi saltare allo step successivo. Che tra l'altro è molto, ma molto lontano da dove siamo ora. – dissi, cercando di frenare il suo entusiasmo.
In fondo però la capivo, per lei io e Marco saremmo potuti essere una ragione per credere ancora nell'amore. Ma probabilmente stava scommettendo sulla coppia sbagliata, e avrebbe sofferto anche lei se le cose non fossero andate bene. Per questo cercavo di distruggerle i sogni che faceva su di me e il pallone gonfiato, ma lei sembrava non sentire ragioni.
- Em – ridacchiò – e questo che vuol dire? Magari proprio perché non riuscite ad avere una conversazione da persone normali, il sesso potrebbe essere una soluzione. Per farlo non servono parole, giusto? E magari stavolta non me lo descriverai con l'aggettivo "divertente". – disse, continuando a prendermi in giro per la storia di Andrea.
– Ma sei impazzita? Io non andrò mai a letto con quel viscido! – esclamai schifata.
Presi la borsa e il cappotto che mi aveva dato Davide per la serata. Era color panna, lungo, e per fortuna molto caldo, visto che sotto avevo dovuto indossare un vestito molto bello ma non molto coprente e non adatto al clima di dicembre. L'abito era molto costoso ovviamente, e il fatto di doverlo restituire così immacolato e intatto come lo avevo ricevuto, mi metteva un po' di ansia. Credevo di essermi abituata a quel tipo di vita mondana e tutte le cose che ne conseguivano, ma ogni volta avevo la conferma del fatto che, senza ombra di dubbio, io fossi nata per fare il medico e nient'altro.
– Le ultime parole famose. – mormorò la mia amica con un sorrisetto. Io le lanciai uno sguardo omicida ma poi l'abbracciai.
– Mi raccomando, fai la brava e non studiare troppo. Chiamami se hai bisogno di qualcosa... ah, gioca anche un po' con Spettro. È triste da quando ha realizzato che Marco sia stato con noi solo per un weekend e che non sia di nuovo nostro coinquilino. – le raccomandai, dandole un bacio sulla fronte.
– Certo generale Guerra! Io e il mio compagno Spettro faremo il nostro lavoro al meglio ed eseguiremo tutte le sue indicazioni. – disse facendo una voce da uomo e mettendosi sull'attenti.
Io scoppiai a ridere e lanciai un bacio volante al mio cane, che mi guardò con i suoi occhi languidi. Dopo altre occhiate maliziose da parte di Marta, mi chiusi la porta di casa dietro le spalle ed uscii.Appena arrivata mi presero il cappotto, manco fossi una dell'alta società. Sorrisi al ragazzo che lo fece come se fosse stata la cosa più bella che qualcuno avesse fatto per me.
– Ah, la tua umiltà, ragazza mia, non fartela mai portare via! – Davide spuntò all'improvviso.
Doveva essere una cosa tipica delle persone di quell'ambiente, visto che Marco aveva il suo stesso potere. Io gli sorrisi, lusingata.– Dov'è quello scemo del tuo cavaliere? – mi chiese con tono infastidito, ed io lo guardai confusa.
– Emmh... alto, bel portamento, pelle ambrata, capelli neri e occhi verdi? Sai, ha due milioni di followers su Instagram, dubito che tu non lo conosca. – disse, prendendomi in giro. Io ridacchiai ma alzai gli occhi al cielo.
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Ad maiora
RomanceSequel di "Odi et amo" "Verso cose più grandi." "Mi misi le mani sulla pancia, a furia di ridere mi mancava il respiro. Marco si sfregò il viso con le mani, scuotendo la testa e guardandomi divertito. - Come cavolo è successo? - chiesi, riferendomi...