Capitolo 40

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Il vento mi accarezzava il viso, e mi faceva volare i capelli creando un'aura dorata attorno a me. Chiusi gli occhi, beandomi di quel tocco fresco e delicato, e del bacio del sole caldo sulla mia pelle. Ero seduta sul bordo della passerella in legno, con le gambe a penzoloni immerse nell'acqua cristallina.

Marco ed io avevamo organizzato la più bella vacanza della storia, e avevamo scelto le Maldive come destinazione. L'atmosfera era magica, e vedere Marta felice aveva reso tutto ancora migliore. Ci avevamo messo un po' a convincerla in realtà, all'inizio diceva di volersi pagare la sua parte anche se sapevamo tutti e tre che né io né lei ce lo saremmo potute permettere. Nemmeno io ero così entusiasta del fatto che Marco si fosse preso carico di tutte le spese, ma sapevo che il principino era più che felice di farlo, quindi non lo ostacolai.

Respirai a pieni polmoni il profumo del mare, e mi chinai verso l'acqua, dove quasi mi potevo specchiare. In quel momento sentii dei passi, e delle braccia forti che mi circondarono la vita. Sorrisi senza neanche accorgermene, e strinsi a mia volta la presa sulle sue braccia.

- Che fai qui tutta sola? - mi chiese Marco, che mi diede un bacio sul collo prima di sedersi sulla passerella accanto a me.
Mi presi un attimo per guardarlo, e ammirare il suo corpo tonico che sotto quel sole stava diventando ancora più scuro, e i suoi occhi più limpidi e brillanti. La sua carnagione metteva in risalto i suoi denti bianchi, e il suo viso si addolciva ogni volta che mi sorrideva. Non avevo mai visto Marco così spensierato e libero, così leggero. Durante quella vacanza stavo scoprendo la sua vera essenza, quell'anima così bella che per mesi Marta aveva cercato di mostrarmi. E in quel momento mi sentii così stupida per avergli fatto la guerra, per non aver lottato abbastanza anche quando mi chiudeva le porte del suo cuore in faccia. Avrei dovuto scavare più a fondo dall'inizio, ma forse tutte quelle urla, i dispetti e le discussioni senza fine erano servite. Forse senza di quelle non saremmo stati quel Marco e quella Emma che eravamo in quel momento. E forse le guerre e gli insulti a volte troppo cattivi ci sarebbero ancora stati, nonostante facessimo l'amore e ci tenessimo per mano nelle battaglie della vita.

Marco si accorse del mio sguardo un po' sognante e assente, e mi guardò da sopra gli occhiali da sole con fare curioso. Io sbattei le palpebre come per svegliarmi da un lungo pisolino, accorgendomi di non aver ancora risposto alla sua domanda.

- Contemplo questo posto. - gli dissi con un sorriso, postando lo sguardo sull'orizzonte così bello e misterioso di fronte a noi. Lui mi sorrise di rimando, e con il braccio mi avvolse le spalle e mi fece appoggiare la testa sul suo petto.

In quel momento mi sentii grata come non mai, ma dirgli un semplice "grazie" sentivo che non fosse abbastanza.

- Ho sempre sognato questo posto nella mia mente, sai? - iniziai a dire, e lui mi guardò interessato, curioso di sapere qualcosa in più su di me.

- Qui ci sono venuti i miei genitori in viaggio di nozze, venticinque anni fa. E quando ero piccola mi avevano fatto vedere un sacco di foto e filmini che avevano registrato con la telecamera di allora. Fin da quel momento mi ero sempre chiesta se ci fossi mai potuta venire anche io un giorno, con qualcuno di speciale. - dissi sincera, ripercorrendo i miei ricordi un po' sfocati.
Gli stavo aprendo il mio cuore, senza paura, senza filtri. E lui sembrava essersene accorto.

Pensavo facesse un battuta sul fatto che io lo avessi esplicitamente definito "speciale", invece mi strinse di più e basta.

- Com'erano i tuoi genitori in quei filmati? - mi chiese con un sorriso, ed io ridacchiai.

- Mia madre sembrava una dea, mio padre un cretino che le dava fastidio ogni due secondi. - dissi, ricordando le volte che papà avesse ripreso mamma nei momenti più impensati, quando lei voleva essere lasciata in pace. In quei video c'erano anche le sue urla di quando trovava scarafaggi e altri insetti sul suo cuscino, o rane nella doccia. Per questo avevo chiesto a Marco di prenotare le casette in legno sull'acqua e non quelle immerse tra gli alberi.

Ad maioraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora