Capitolo 15

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Dopo i mille baci delle nostre mamme, eravamo riuscite a partire per tornare alla realtà.

Era iniziato il nuovo anno, e nell'aria c'era quella classica atmosfera di cambiamento e di positività.
Io invece non sapevo se essere felice o triste, se avessi voglia di tornare a Roma o di restare nella mia cittadina con i miei, che era diventata ormai la mia bolla.

Ero sempre stata una indipendente e con la voglia di andare via da casa, ma a volte volevo solo rifugiarmi nelle braccia di mamma e papà e tornare a giocare con le bambole.

– Spettro, torniamo a casa! – lo accarezzai, cercando di rassicurarlo.

Mi guardava con occhi contrariati, perché sapeva che ci aspettasse un viaggio in macchina.
Saltò nel bagagliaio, salutai con la mano le notte famiglie, e mi misi al volante.

Erano cinque minuti che Marta mi guardava in modo strano, e poi decise di parlare.

– Cosa hai detto a tua madre di Marco? – mi chiese, dandomi un colpetto sulla spalla, prendendomi in giro.

– Le ho detto di non farsi illusioni perché non è niente di serio. – dissi con tono freddo.
Il suo sguardo si rabbuiò, ma cercò di mantenere il suo sorriso furbo.
Infondo sapeva anche lei che le cose tra me e il suo amico fossero instabili, non importava quanto lei ci volesse insieme.

– Lo hai detto a lei o a te stessa? – mi chiese, con la fronte corrucciata.

– A lei. Io l'ho sempre saputo. Anzi, io cerco proprio di non farmi domande. Prendo la cosa così com'è. – feci spallucce.
Non le stavo mentendo, il mio proposito era veramente quello di vivere alla giornata. Credevo di non aver bisogno di mettere etichette alla nostra relazione.

– La Emma che conosco io ha bisogno di avere tutto sotto controllo, di aver certezze. Ogni cosa che fai ha uno scopo, una motivazione, e soprattutto una destinazione. Qual è il fine della vostra relazione? Andare a letto insieme quando ne avete voglia perché il sesso fra voi è uno sballo e fare le vostre apparizioni da Angelina Jolie e Brad Pitt? Ti devo ricordare la fine che hanno fatto loro due? – disse, e il suo tono si era fatto piuttosto serio. Sul serio ci stava paragonando a quei due?

- Beh, se si trattasse di Brad Pitt mi farei spezzare il cuore mille volte da lui, non mi importerebbe. – ammisi ridacchiando, ma lei in risposta mi lanciò uno sguardo torvo.

– Em, io non sto scherzando. Questa situazione sta diventando pericolosa, per te. – mi disse, quasi rimproverandomi.
Io iniziai ad essere parecchio confusa.

– Scusa, eri così felice di questa cosa fino a ieri... e ora mi dici che è pericolosa? Lo sai che per me il tuo giudizio è fondamentale, e sei fai così mi metti in confusione più di quanto non lo sia già di mio! – esclamai, battendo le mani sul volante.

– Lo sto dicendo per te! Ti conosco come le mie tasche, e so che a lungo andare questa cosa ti porterà all'esasperazione! – disse lei, alzando la voce.
Spettro abbaiò, come se le nostre urla gli stessero dando fastidio.

– Mi stai dicendo che devo lasciarlo? – le chiesi, passandomi una mano tra i capelli. Non capivo perché Marta avesse cambiato opinione tutto d'un tratto.

– No, assolutamente no. Ma ho paura per te, come tu l'avevi per me quando stavo con Tommaso. – disse lei, cercando di andarci più cauta.

– Tommaso si è rivelato un pazzo maniaco e violento. – sbottai, facendomi scappare delle parole di troppo.
Lei abbassò lo sguardo, ed io mi schiaffeggiai mentalmente.

– Scusa. – mormorai, riportando lo sguardo sulla strada.

– Non importa. Avevi ragione su Tommaso, perché le tue sensazioni erano giuste. Quindi permettimi di aver ragione su Marco, visto che lui lo conosco sul serio, e non mi baso sulle mie sensazioni. Marco è... particolare. Adesso ti sembrerà divertente stare con lui, e forse è proprio il rapporto strano che vi lega a far diventare tutto più intrigante, ma a lungo andare... - disse, non concludendo la frase.
Io cercai di calmarmi, e di farle capire il mio punto di vista.

Ad maioraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora