CAPITOLO I Un passato che lascia il segno Parte quinta

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Rubi veniva trascinata alla biblioteca, nel tragitto passò attraverso la corte di pietra e le sue pupille si posarono in quelle della statua della Signora della Luna, fredda e silenziosa. Mentre attraversavano la città alta, dalle strade sottostanti si levò un grido.

"Cosa stanno facendo i vostri uomini? Avevate detto che non ci sarebbero state conseguenze se i Prescelti non avrebbero opposto resistenza."

"Evidentemente qualcuno lo ha fatto", rispose Hub apatico entrando in biblioteca. "Voglio che mi indichiate ogni libro che spiega il dominio. Chiedo solo questo."

"Me lo chiedete con una lama alla schiena!", rispose Rubi in tono sprizzante e tuttavia tremulo.

"Non penso siate nelle condizioni di protestare."

La porta della biblioteca venne sbarrata. Rubi guardò il vecchio Guardiano minacciato da un pugnale al petto, il viso rugoso rigido come se fosse appartenuto ad una statua. La ragazza corvina guardò i Cacciatori presenti, poi lanciò un'occhiata al libro sul leggio di pietra, quello con la copertina ricamata.

"Quel simbolo", disse a fatica, "ogni libro che parla del dominio è stato marchiato con il simbolo di noi Prescelti."

Hub fece segno ai suoi di rovistare in ogni scaffale e prendere tutti i libri segnati.

"Rubi!", la ammonì il vecchio.

"Non avrò il vostro sangue sulla coscienza. Tanto non riusciranno mai a decifrare tutto", rispose lei in un bisbiglio.

Il Cacciatore che la teneva rise, strattonandola.

"Tu", lo squadrò Hub, "divertiti a portare qui il carico, prendi il primo fabbro che trovi e fagli far questo", il Comandante gli diede un pezzo di carta sul quale aveva annotato qualcosa.

Il soldato in nero uscì dalla biblioteca, lasciando il braccio di Rubi.

"Intanto che aspettiamo perché non mi spieghi cosa c'è scritto in questo libro?", Hub la fissò intensamente.

Il suo sguardo scese lungo quel corpo di fanciulla. Lei rabbrividì, abbassò gli occhi, notando un pugnale alla cintura di lui. Le iridi vennero invase da un bagliore scarlatto e poco dopo la ragazza si avvicinò al leggio di pietra al centro della stanza.

"Questo libro racconta la Storia dei Prescelti: della loro nascita e del loro dono", Rubi cominciò a girarne le pagine. "Alcuni disegni parlano della costruzione di questa biblioteca e della città, che si dicono siano state edificate con le macerie della prigione dei Tre."

"Che dice questo libro del fuoco?", Hub indicò una pagina scritta in una lingua arcaica, per lui incomprensibile.

"Questo capitolo spiega le quantità di fuoco che si possono assumere di volta in volta. Abbiamo la capacità di creare fuoco, usufruendo del calore nel nostro corpo, come nel sangue."

Una manciata di Cacciatori entrò nella biblioteca con grossi sacchi sulle spalle, mentre altri trascinavano piccole botti. Cominciarono a spargere un liquido scuro sul pavimento e a gettare della strana polvere tra gli scaffali. Rubi fulminò con lo sguardo Hub, lui lo ricambiò ed entrambi rimasero in silenzio per un istante. Gli occhi di lei ricaddero sull'elsa alla cintura del Cacciatore senza tradire alcun pensiero. Scattò, si gettò su di lui afferrando il pugnale e puntandoglielo alla gola mentre nell'altra mano stringeva una fiamma scarlatta.

"Non muovetevi o il suo sangue macchierà il pavimento", gridò lei tremante.

"Cosa vogliamo fare? Rimanere qui in eterno?", la voce del Comandante vanificò la minaccia. "Ho centinaia di uomini, mia cara. Cosa farai dopo avermi ucciso?", Hub tenne gli occhi fissi sui suoi, sembrava divertito.

Cronache dei Figli del Cielo - Il Giglio di CenereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora